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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Corriere della Sera - Il Foglio Rassegna Stampa
01.02.2018 'Tariq Ramadan stupratore'
Analisi di Stefano Montefiori, editoriale del foglio

Testata:Corriere della Sera - Il Foglio
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «'Ha stuprato due donne': Ramadan agli arresti - La fortuna di Tariq Ramadan»
Riprendiamo dal dal CORRIERE della SERA, di oggi 01/02/2018, a pag. 12, con il titolo " 'Ha stuprato due donne': Ramadan agli arresti", l'analisi di Stefano Montefiori; dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale "La fortuna di Tariq Ramadan".

A destra: Tariq Ramadan

Ecco gli articoli:

CORRIERE della SERA - Stefano Montefiori: " 'Ha stuprato due donne': Ramadan agli arresti

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Stefano Montefiori

Studioso dell’Islam e punto di riferimento per tanti giovani musulmani europei, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani e professore a Ginevra, Doha e Oxford, intellettuale aperto in tv e intransigente nelle moschee, Tariq Ramadan vive il momento più difficile da quando è stato raggiunto da un’imprevista conseguenza collaterale dello scandalo Weinstein. Ramadan, 55 anni, ieri ha risposto alla convocazione della polizia giudiziaria di Parigi ed è stato messo agli arresti per 48 ore. Deve rispondere delle accuse di violenza sessuale portate da due donne che lo hanno denunciato nell’ottobre scorso, quando i racconti degli abusi commessi dal produttore americano provocarono un’ondata di testimonianze sulle violenze subite dalle donne di tutto il mondo. In Francia, la liberazione della parola nel movimento #MeToo ha convinto due donne a presentare denuncia contro Tariq Ramadan per violenza sessuale; altre lo hanno accusato di molestie parlando con la saggista Caroline Forest che lo combatte da anni e che ha presentato un dossier agli inquirenti. In Svizzera, quattro donne che erano studentesse di Ramadan hanno raccontato alla Tribune de Genève di essere state molestate, o di avere avuto relazioni sessuali con lui quando ancora erano minorenni. Al termine delle 48 ore in custodia cautelare Ramadan potrà essere rilasciato, oppure posto sotto lo statuto intermedio di «testimone assistito», o ancora essere presentato davanti a un giudice che in caso di indizi gravi e concordanti potrebbe rinviarlo a giudizio. Al di là delle conseguenze penali, la sua immagine di teologo sposato, padre di quattro figli e predicatore di un Islam pio e conservatore, è già in frantumi. «Velata o violata: per lui una donna non può avere altre alternative», dice Henda Ayari, la prima donna ad avere presentato denuncia. Sposata a un salafita che la maltrattava e la imponeva il velo, nel 2016 la francese di origine maghrebina Ayari ha scritto il libro Ho deciso di essere libera nel quale racconta il percorso di affrancamento dall’Islam più oscurantista, e parla anche di una violenza sessuale subita quattro anni prima a opera di «un uomo molto potente». Sull’onda del caso Weinstein, il 20 ottobre 2017 Ayari ha rivelato l’identità di Ramadan su Facebook e ha presentato denuncia in procura. Ramadan viene descritto come un sadico perverso, che ha invitato Ayari a salire in camera sua «per tutelare la reputazione di entrambi» a margine di un convegno a Parigi, e dopo i primi approcci consensuali si sarebbe trasformato in un mostro che ha provato a strangolarla, l’ha insultata, picchiata e violentata, minacciando poi il giorno dopo di fare del male a lei e ai suoi figli se avesse parlato. Una settimana dopo la denuncia di Henda Ayari un’altra donna è andata alla polizia per testimoniare di una violenza sessuale subita da Ramadan. Le modalità sono simili e scabrose: l’uomo l’avrebbe fatta salire in camera poi avrebbe colpito le stampelle che lei portava per problemi alle gambe, facendola cadere. Schiaffi, pugni in tutto il corpo e in particolare nel ventre, stupro. La donna sarebbe stata poi trascinata per i capelli fino alla stanza da bagno. Nelle settimane successive, minacce di morte. L’università di Oxford, a lungo molto timida nel reagire allo scandalo, ha interrotto ieri ogni rapporto con Ramadan, che è ormai persona non gradita anche in Qatar, suo principale sponsor e Paese finanziatore della cattedra che Ramadan aveva in Gran Bretagna. Lui si proclama innocente, molti suoi sostenitori privi di argomenti si rifugiano nella denuncia del solito generico «complotto sionista».

IL FOGLIO: "La fortuna di Tariq Ramadan"

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Il professore di Oxford, Tariq Ramadan, accusato di stupro plurimo, è stato arrestato ieri a Parigi. Lo studioso islamico, intellettuale ginevrino legato all’alveo dei Fratelli musulmani, era stato subissato da numerose accuse di stupro fatte contro di lui da novembre e di conseguenza era stato sospeso dalla più importante università del mondo. Il professore, idolo della gioventù islamica europea, era stato accusato a novembre di violenza dalla scrittrice francese Henda Ayari. Le accuse avevano ispirato un’altra presunta vittima a farsi avanti. Poi Ramadan era stato accusato di aver aggredito sessualmente studenti adolescenti in Svizzera durante gli anni Ottanta e Novanta. Lui ha sempre negato le accuse. Adesso la giustizia francese farà il suo corso. Ma il fratello Tariq è fortunato. Dovrà vedersela con la giustizia laica, terrena e illuminista della Francia, e non con la sharia, la giustizia islamica ultraterrena e oscurantista con cui da anni Ramadan flirta. Se fosse giudicato colpevole, infatti, sotto un regime di sharia, Tariq Ramadan andrebbe incontro alla lapidazione. E’ quello che avviene, ad esempio, nella Somalia delle corti della sharia, che lapidano anche gli uomini accusati di crimini sessuali. E’ quello che l’Isis ha fatto per tre anni in Siria. Ramadan godrà invece dei trattamenti del garantismo occidentale su cui tanti islamisti, come il fratello Tariq, sputano ogni giorno.

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