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La Stampa-Avvenire Rassegna Stampa
16.12.2017 La disinformazione che colpisce Israele
Due titolazioni fuorvianti, confronto fra i due articoli

Testata:La Stampa-Avvenire
Autore: La Stampa/Redazione-Luca Miele
Titolo: «Gerusalemme morti 4 palestinesi.Sono 400 i feriti-Israele un altro venerdì di sangue»

Come lavora la disinformazione contro Israele? Ecco due esempi: le titolazioni della STAMPA e di AVVENIRE, che attribuiscono a Israele fatti avvenuti a Gaza e nel territori dell'Autorita palestinese. Particolarmente ostile l'articolo di Avvenire che, oltre al titolo, disinforma anche nel testo. Luca Miele cita "Gaza, Betlemme, Hebron, Nablus, Jenin, llilkarm, Qalgiliya e vicino a Ramallah," località che  non risultano essere israeliane, ma fa comodo scriverlo, così il titolo diventa "Israele un altro venerdì di sangue ". Uno dei palestinesi, come hanno dichiarato i poliziotti israeliani " hanno trovato sul suo corpo una cintura esplosiva" una notizia che andava messa nel titolo. Nel suo insieme la cronaca di Luca Miele appare come la solita velina, non riportando nessuna dichiarazione della parte israeliana.

Il titolo della Stampa è simile, ma si salva il testo "Quattro morti, due a Gaza e due in Cisgiordania, e oltre 400 feriti:"

Ecco i due articoli:

Avvenire-Luca Miele:" Israele un altro venerdì di sangue "

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Luca Miele

L appello è stato lanciato da Hamas. Che ogni venerdì si trasformi in un giorno di «rabbia». Che la preghiera sia intrecciata, ritmata, doppiata dalla protesta Per ribadire l'opposizione alla decisione del presidente americano DonaldTrump di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme, . E all'appello i palestinesi hanno risposta In forma massiccia. E se la cifra - fatta circolare da fonti locali - parlavano di «un milione di persone», è certo che la mobilitazione contro la mossa americana sia stata alta. Tutto questo mentre - secondo quanto scrive il quotidiano Haaretz - il vice presidente americano Mike Pence si recherà mercoledì prossimo, in forma privata, al muro del Pianto. Ad accompagnare Pence e la sua famiglia vi sarà un rabbino. Immancabili sono state anche le violenze. Immancabile lo spargimento di sangue. Il bilancio è ancora una volta tragico.Quattro i palestinesi uccisi, 250 i feriti. Gli scontri si sono svolti a Gaza, Betlemme, Hebron, Nablus, Jenin, llilkarm, Qalgiliya e vicino a Ramallah, nella strada tra Bet El e Gerusalemme. In quest'ultimo luogo Mohammed Amin (18 anni, di un villaggio nei pressi di Hebron), ha accoltellato in maniera non grave un poliziotto israeliano durante gli scontri. Colpito e «neutralizzato» dagli spari di reazione degli altri agenti, «il terrorista — ha detto il portavoce della polizia Micky Rosenfeld - è stato avvicinato dai poliziotti, che hanno trovato sul suo corpo una cintura esplosiva Questo ha portato ad un'altra sparatoria per timore che il terrorista potesse farla detonare». La polizia ha anche aggiunto di avere il sospetto che si sia «travestito da giornalista». Portato via in ospedale da un'ambulanza della Mezzaluna Rossa, il palestinese è morto in ospedale per le ferite. Il secondo palestinese, identificato in Bassel Mustafa Mohammed Ibrahim (29 anni), è stato ucciso, secondo la stessa fonte, per le ferite riportate al petto durante violenti scontri, con sassaiole e molotov, con l'esercito israeliana .A Gaza gli altri due morti, uccisi entrambi quando, dopo la manifestazione, centinaia di dimostranti si sono diretti alla barriera di protezione con Israele tirando sassi. I due, raggiunti secondo il ministero della Sanità locale dai colpi dell'esercito israeliano, sono Yasser Sukar (23 anni) e Ibraheem Abu Thuraya (29): quest'ultimo aveva entrambe le gambe amputate. A Sakhnin, città araba nel nord di Israele, migliaia di persone hanno manifestato contro Trump chiamati dalla "Lista Araba Unità, terzo partito della Knesset. A Gerico, sempre in Cisgiordania, un negoziante ha apposto sul suo locale un cartello che vieta l'ingresso «ai cani e agli americani». Sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme dopo la preghiera si è svolta una manifestazione contro Trump alla quale hanno partecipato, secondo le autorità islamiche del luogo, circa 30mila persone. Se la maggior parte di queste ha lasciato con calma il posto, piccoli incidenti si sono poi verificati alla Porta di Damasco. Continua anche l'offensiva diplomatica del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, da molti analisti, vista come un tentativo - infruttuoso fino ad ora? - di guadagnare spazi di manovra in Medio Oriente. Erdogan è tomato anche ieri ad accusare gli Stati Uniti di aver «sganciato una nuova bomba nella regione». «Faremo di tutto in sede di consiglio di Sicurezza Onu e nell'Assemblea generale per annullare questa decisione illegale, una disgrazia per l'intera regione».

La Stampa- "Gerusalemme morti 4 palestinesi.Sono 400 i feriti"

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Manifestazioni a Gaza

Quattro morti, due a Gaza e due in Cisgiordania, e oltre 400 feriti: questo il bilancio del secondo venerdì di proteste proclamato dai palestinesi contro la decisione di Trump su Gerusalemme. La tensione, a dieci giorni dall'annuncio, non sembra scendere. Scontri si sono registrati in molti luoghi della Cisgiordania e nella Striscia, ma anche manifestazioni in Israele, mentre un agente israeliano è stato accoltellato da un palestinese che, secondo la polizia, aveva indosso una cintura esplosiva. Intanto, alla vigilia del viaggio di Pence a Gerusalemme, la Casa Bianca manda segnali per far sapere che considera il Muro del Pianto come parte di Israele. Benché precisino che i confini definitivi della città santa devono essere stabiliti dai negoziati israelo-palestinesi, i dirigenti della Casa Bianca escludono fondamentalmente qualsiasi scenario che non mantenga il controllo di Israele sui luoghi sacri dell'ebraismo.

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