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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 24/10/2017, a pag. 18, con il titolo "Anna Frank con la maglia Roma. Razzismo, choc nella curva", la cronaca di Francesco Grignetti; dal CORRIERE della SERA - ROMA, a pag. 1, con il titolo "Dureghello, accuse a Lotito: adesso denunci i colpevoli", l'intervista di Claudia Voltattorni a Ruth Dureghello.
Ecco gli articoli: LA STAMPA - Francesco Grignetti: "Da Forza Nuova a casa Pound tra nazionalismo e omofobia" . Pensavano forse di essere spiritosi, inconsapevoli di infangare la memoria di milioni di vittime, quei tifosi della Lazio che domenica sera hanno seguito la partita dalla Curva Sud dello stadio e non dalla solita Curva Nord. Siccome erano in casa degli odiati romanisti, hanno ritenuto di lasciare qualche «ricordino» ai cugini giallorossi sotto forma di piccoli adesivi che hanno attaccato a vetrate, seggiolini, corrimano, pareti. Ed ecco l’agghiacciante campionario dei souvenir: «Romanista Ebreo», «Romanista coleroso», «Romanista frocio», «As Roma merda», «Romanista Aronne Piperno» (con riferimento dispregiativo a un personaggio del film culto per i romani “Il marchese del Grillo”), «ASRabbit» con un coniglio per tifoso della Roma. Infine l’adesivo più «pregiato», si fa per dire, della collezione antisemita: quello che riproduce l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma. CORRIERE della SERA - Claudia Voltattorni: "Dureghello, accuse a Lotito: adesso denunci i colpevoli"
“Quello che successo è gravissimo, non va sottovalutato e credo che ci sia bisogno di una reazione molto forte e unita di tutte le forze in campo, dalle società di calcio, al Coni, alla politica: servono atti e gesti corali». La presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello quasi non credeva ai suoi occhi quando ha visto quegli adesivi con Anna Frank con indosso la maglietta della Roma. Alcuni tifosi della Lazio li hanno attaccati sui vetri in Curva Sud domenica durante la partita contro il Cagliari. La Curva Nord dei laziali era chiusa per la prima delle due giornate di squalifica dopo i buu razzisti contro il Sassuolo. La Lazio ha condannato il gesto pur sottolineando che si è trattato di «un numero minutissimo di sconsiderati». Ma per Ruth Dureghello questo non è sufficiente: «Non può bastare, né a me né a nessuno e anche se sono pochi e isolati fanno comunque molto danno». “Un gesto di pochissimi e sconsiderati, dice la Lazio? Ma non ci si può nascondere dietro a questi "pochissimi", anche perché doveva essere la società a denunciarli subito, invece l'ho fatto io, mentre questi tifosi - dice Dureghello - spavaldi mostravano le loro gesta: mi fa indignare questa cosa». Come reagire? La presidente della comunità non chiede una punizione, «non è il mio ruolo», ma invoca piuttosto «una reazione unanime di tutti, perché l'antisemitismo non è una questione solo della comunità ebraica ma riguarda tutti: usare quelle immagini in quel modo deve indignare chiunque le guardi». È necessario, sottolinea ancora «che tutti prendano coscienza che quelle azioni danneggiano prima di tutto lo sport: perché quello che accade negli stadi non ha nulla a che fare con lo sport, si chiama antisemitismo ma anche razzismo, violenza, omofobia: tutto questo va condannato ed estirpato. Il Pd chiede l'intervento del ministro dell'Interno Marco Minniti, parlando di «repressione severa». La presidente della Camera Laura Boldrini invoca «durezza» per «non darla vinta ai razzisti». Il ministro dello Sport Luca Lotti parla di «fatto gravissimo» e il presidente della Figc Carlo Tavecchio di «fatto inqualificabile». La sindaca Virginia Raggi fa sue le parole di Dureghello, «non è sport questo», mentre il presidente della Regione Nicola Zingaretti proprio da Treblinka, in un Viaggio della Memoria con decine di studenti, si dice ancora più indignato «perché siamo qui per contrastare ogni forma di ignoranza e revisionismo». E Ruth Dureghello ricorda che «ancora una volta un gesto di pochi e isolati si traduce in un disastro, una volgarità assoluta che tra l'altro è anche un reato: ma ora basta, è ora di far capire una volta per tutte cosa è lecito e cosa no e che azioni di questo genere hanno delle conseguenze gravi». Chiudere gli stadi? «Non sono io a dirlo - continua -, però potrebbe servire farlo per 2-3 settimane, magari anche le società finalmente capirebbero che è ora di smetterla con l'antisemitismo sugli spalti». Per inviare la propria opinione ai quotidiani, telefonare: direttore@lastampa.it lettere@corriere.it |
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