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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Avvenire-Il Manifesto-L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
02.04.2017 Avvenire/Manifesto/Osservatore Romano: a confronto
tre testate, la stessa disinformazione

Testata:Avvenire-Il Manifesto-L'Osservatore Romano
Autore: redazionali- Michele Giorgio
Titolo: «Ferisce tre passanti, ucciso palestinese-Gerusalemme, ucciso 17enne palestinese-Critiche al nuovo insediamento israeliano»

Riceviamo da alcuni lettori cattolici l'accusa di non essere corretti nelle critiche che rivolgiamo alla stampa vaticana, soprattutto Avvenire e Osservatore Romano. Pubblichiamo queste lettere nella rubrica oggi a cura di Deborah Fait, cercando di spiegare perchè questi quotidiani sono gli alfieri del pregiudizio anti-Israele, tuttora presente nel descrivere gli avvenimenti mediorientali in una chiave fortemente ostile allo Stato ebraico.
I nostri lettori lo possono verificare anche oggi, dai tre articoli che riprendiamo da AVVENIRE (a pag.14), dall'OSSERVATORE ROMANO (a pag.3) confrontati con la breve firmata da Michele Giorgio sul MANIFESTO (a pag.12) che poco differisce in quanto a disinformazione dai due giornali cattolici.

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Avvenire-Ferisce tre passanti, ucciso palestinese

Segnaliamo l'accoltellamento descrfitto come "tentativo". l'aggressore "presunto". L'assalitore "sospetto". Le tre persone ferite, presumibilmente israeliani, non sono state ritenute degne di essere citate con la loro nazionalità. Poche righe, dalla disinformazione pro-palestinista elevatissima.
E' questa, e non altra, la linea di Avvenire.

 Tre persone, tra cui un poliziotto, sono rimaste ferite in un tentativo di accoltellamento nella Città Vecchia di Gerusalemme, vicino alla Porta di Damasco, ieri pomeriggio. Il presunto aggressore, un palestinese di 17 anni - Ahmad Gazal, residente a Nablus, secondo fonti palestinesi - è stato ucciso dalle forze dell'ordine. Secondo le prime ricostruzioni, il sospetto assalitore ha accoltellato due civili e poi è fuggito, cercando di nascondersi in un edificio residenziale. Ma è stato trovato dalla polizia, e nella colluttazione, ha ferito anche un agente, mentre un altro poliziotto gli ha sparato, uccidendolo. Le tre persone rimaste ferite - che hanno 18, 30 e 23 anni - non sono gravi e sono state medicate in ospedale. 

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Il Manifesto- Gerusalemme, ucciso 17enne palestinese

Michele Giorgio si preoccupa di scrivere che l'accoltellatore ha procurato "ferite leggere". Ha poi ferito un altro agente che lo stava arrestando, al che un poliziotto gli ha sparato, Giorgio specifica 'uccidendolo'. Cita poi il caso di una palestinese di 49 anni che aveva cercato di accoltellare un poliziotto, uccisa anche 'se non rappresentava un pericolo'!! Per Giorgio, di sicuro, di certo non per chi stava per essere accoltellato. Come se ne deduce, Manifesto & Avvenire, fanno sempre a gara a chi disinforma di più.

 È un 17enne di Nablus, Ahmad Ghazal, il palestinese ucciso ieri dalla polizia nella città vecchia di Gerusalemme dopo aver ferito leggermente con un coltello due civili e un poliziotto israeliani. Dalla ricostruzione ufficiale, l'adolescente dopo aver colpito i due civili è fuggito, nascondendosi in un palazzo. Trovato dalla polizia, nella colluttazione ha ferito un agente mentre un altro poliziotto gli ha sparato uccidendolo. Qualche giorno fa era stata uccisa in città vecchia una palestinese di 49 anni che, sempre secondo le autorità israeliane, aveva cercato di colpire con un coltello un poliziotto. Per i palestinesi la donna poteva essere facilmente immobilizzata ma è stata uccisa in modo sommario nonostante non rappresentasse un pericolo. (mi.gio.)

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L'Osservatore Romano- Critiche al nuovo insediamento israeliano

Il quotidiano vaticano entra di diritto in questo confronto. Non si tratta di accoltellamenti, quanto il metodo omissivo/sostitutivo di affrontare un argomento. Trattandosi dei territori contesi, la parola vine data in quasi tutto il pezzo ai palestinesi e a chi critica Israele. A Netanyahu viene concessa la parole alla fine del pezzo con una dichiarazione che si legge come se contenesse le scuse del Premier auto-dichiaratosi meritevole di essere accusato. "Scusatemi" sembra dire Bibi "adesso cercherò di rimediare", tanto chi si prenderà mai la briga di andare a investigare se quella frase l'ha detta veramente oppure no. E' questo l'Osservatore Romano, l'organo ufficiale della chiesa cattolica.

 TEL Aviv- Forti critiche alla recente decisione israeliana di approvare un nuovo insediamento in Cisgiordania. Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, ha appreso «con delusione e allarme» la decisione di Israele di «costruire un nuovo insediamento nei territori palestinesi». Lo ha fatto sapere in una nota il suo portavoce Stéphane Dujarric, secondo il quale Guterres ha condannato «ogni atto unilaterale che, come quello preso, minaccia la pace e mina la soluzione dei due stati». Anche gli Stati Uniti hanno criticato fortemente la decisione. «L'incontrollato sviluppo degli insediamenti non aiuta il progresso del processo di pace» si legge in una nota del dipartimento di stato. Il nuovo insediamento sarà costruito vicino a quello che un tempo era l'avamposto di Amona, sgomberato all'inizio di febbraio per ordine della corte suprema israeliana. La zona si trova a nord di Ramallah. Si tratta del primo insediamento interamente nuovo approvato dal governo israeliano negli ultimi 24 anni, ovvero dagli accordi di Oslo del 1993: negli anni recenti, la costruzione si è infatti focalizzata piuttosto sull'allargamento degli insediamenti esistenti. Dure le parole usate dai palestinesi. Saeb Erekat, segretario generale dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha anche denunciato «la confisca da parte di Israele di centinaia di ettari di terre palestinesi al nord della Cisgiordania». Da parte israeliana, il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri la prossima pubblicazione di linee guida sulla politica degli insediamenti. «Israele — si legge in un comunicato dell'ufficio del premier — intraprenderà i passi necessari per minimizzare l'espansione delle aree sviluppate oltre l'area degli insediamenti esistenti e farà prova di considerevoli restrizioni per permettere il progresso del processo di pace»

Per inviare la propria opinione, telefonare:
Avvenire: 02/6780510
Il Manifesto: 06/687191
L'Osservatore Romano: 06/69883461
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