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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Stampa-Il Foglio Rassegna Stampa
10.12.2016 Il caso Wilders: due pesi due misure
Cronaca di Marco Bresolin, editoriale del Foglio

Testata:La Stampa-Il Foglio
Autore: Marco Bresolin-Editoriale del Foglio
Titolo: «Wilders condannato per discriminazione-Fare di Wilders un martire del free speech»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/12/2016, la cronaca a pag.13,  e dal FOGLIO l'editoriale a pag.3 la condanna a Geert Wilders.

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Geert Wilders in tribunale

Ci chiediamo se chiedere ai propri concittadini se vogliono più o meno immigrati marocchini sia un incitamento all'odio. Certo, la domanda poteva essere formulata diversamente, forse se Wilders avesse detto ' volete una restrizione degli ingressi di immigrati dal Marocco' avrebbe usato parole meno dirette ma non meno differenti. In ogni paese il linguaggio della politica si esprime spesso in maniera brutale, dipende dalle circostanze e dallo stile di chi le pronuncia, ma finora nessuno era mai stato condannato per averle pronunciate. Una brutta vicenda che si spiega soltanto con l'incapacità dell'Occidente di valutare con lucidità l'invasione musulmana in Europa. Wilders come capro espiatorio.

La Stampa-Marco Bresolin:" Wilders condannato per discriminazione"

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Marco Bresolin

A tre mesi dalle elezioni, arriva una condanna per «incitamento alla discriminazione» nei confronti di Geert Wilders, il leader dell'estrema destra olandese. Una sentenza destinata ad incendiare i toni della campagna elettorale, visto che il numero uno del Partito della Libertà parla già di «processo politico» e di una condanna che riguarda «metà degli olandesi». Due anni fa, durante un comizio per le elezioni comunali, Wilders aveva lanciato un'invettiva contro gli immigrati di nazionalità marocchina. «Ne volete di più o di meno?», aveva chiesto alla folla. Alla risposta («di meno») annunciò un inquietante «ce ne occuperemo». Quella scena, trasmessa dalle tv, aveva scandalizzato gran parte del Paese. Tanto che alla polizia arrivarono 6400 reclami. La vicenda è quindi finita nelle aule di tribunale e la corte ha bollato come «avvilenti e insultanti» le parole di Wilders. L'accusa è di «incitamento alla discriminazione», ma è stato prosciolto dall'«incitamento all'odio razziale». I giudici hanno anche respinto la richiesta di una multa di 5000 euro. Con le elezioni all'orizzonte, il leader xenofobo non intende pert) fare passi indietro. Anzi è deciso a cavalcare la vicenda alla ricerca di ulteriori consensi. II suo partito vola nei sondaggi (con una fetta di consenso pari al 20%) e questa avanzata è uno dei timori principali di Bruxelles, insieme con il boom del Front National in Francia e dell'Alt) in Germania, altri due Paesi al voto. «Continuerò a dire la verità - ha minacciato a poche ore dalla sentenza -, non sarete in grado di fermarmi». Wilders già nel 2007 e nel 2011 era (mito alla sbarra per alcune dichiarazioni anti-islam, ma in entrambi i casi era scampato alla condanna. Questa volta spera nell'appello. Ma prima potrebbe arrivare il giudizio degli elettori.

Il Foglio-Editoriale:" Fare di Wilders un martire del free speech"

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Quattro anni fa, Geert Wilders era uscito illeso da un processo simile in Olanda, dopo che aveva paragonato il Corano al "Mein Kampf". Ieri al controverso corsaro della politica olandese è andata peggio: "Istigazione all'odio razziale". Wilders aveva detto che l'Olanda aveva bisogno di "meno marocchini". Una condanna senza precedenti per il leader del Partito della libertà, primo nei sondaggi nei Paesi Bassi, dove le elezioni si terranno fra tre mesi. Aveva ragione il prestigioso quotidiano olandese Telegraaf quando lo aveva definito il "processo del secolo". Mai prima di oggi i magistrati olandesi avevano deciso di criminalizzare le idee antislamiste e antimmigrazione del politico liberale in cima alla lista dei "bersagli" inchiodata sul petto di Theo van Gogh. L'unico motivo per mettere a tacere una persona è se le sue idee lo mettono in pericolo o gettano in pericolo altre persone, come gridare "al fuoco" in un teatro affollato. Che ci piacciano o no, le idee di Wilders hanno invece piena legittimità. Come ha scritto il magazine inglese Spiked, "Wilders avrà anche idee intolleranti - chiudere le moschee dei Paesi Bassi, bandire il Corano e fermare l'immigrazione musulmana - ma anziché sconfiggere Wilders attraverso un dibattito aperto, i legislatori olandesi stanno tentando di metterlo a tacere". La tragedia di questo processo è che Wilders è stato in grado di trasformarsi in un martire della libertà di parola. Ma questa è la colpa delle elite. Accusano Wilders di essere fascista, ma poi sono quelle che cercano di sovvertire la democrazia negando a Wilders il suo diritto fondamentale alla libertà di espressione. Sono loro gli autoritari

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