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Maurizio Molinari Rassegna Stampa
02.02.2015 Al Jazeera: se l'informazione è la continuazione del terrorismo con altri mezzi
Commento di Maurizio Molinari, cronaca del Corriere

Testata:Maurizio Molinari
Autore: Maurizio Molinari - la redazione del Corriere
Titolo: «La Tv di Doha pedina del domino mediorientale - Liberato Greste, il reporter di Al Jazeera condannato a 7 anni per 'falsità'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/02/2015, a pag. 10, con il titolo "La Tv di Doha pedina del domino mediorientale", il commento di Maurizio Molinari, una ottima sintesi della vicenda; dal CORRIERE della SERA, a pag. 16, la cronaca "Liberato Greste, il reporter di Al Jazeera condannato a 7 anni per 'falsità' ".


Al Jazeera: se l'informazione diventa un'arma del terrorismo islamico

Ecco gli articoli:

LA STAMPA - Maurizio Molinari:  "La Tv di Doha pedina del domino mediorientale"


Maurizio Molinari

Il rilascio di Peter Greste evidenzia come «Al Jazeera» sia diventata una pedina di scambio negli equilibri fra capitali arabe. Di proprietà del Qatar sostenitore dei Fratelli Musulmani, la tv di Doha è considerata un avversario politico da al Sisi. La pressione del Cairo contro «Al Jazeera» - con l’arresto dei reporter - è servita all’assedio al Qatar, voluto dai sauditi. In dicembre Doha ha compiuto il passo indietro che le chiedevano espellendo i leader dei Fratelli Musulmani. Da allora è iniziato lo scongelamento dell’assedio della Lega Araba. Per questo al Sisi ha rilasciato Greste, tenendo però in carcere Mohamed e Fahmy. Perché la riconciliazione con Doha non è completa.

CORRIERE della SERA:  "Liberato Greste, il reporter di Al Jazeera condannato a 7 anni per 'falsità' "

 

Il reporter di Al Jazeera , Peter Greste (foto), di nazionalità australiana, è stato rilasciato ieri da un carcere egiziano dove si trovava dal dicembre 2013. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sissi ha subito ordinato l’espulsione del giornalista condannato a sette anni di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di aver diffuso «false informazioni» in sostegno dei Fratelli musulmani e dell’allora presidente Mohammed Morsi, espressione del Partito islamista. Greste ha lasciato il carcere e subito dopo il Cairo a bordo di un aereo diretto a Cipro. Era stato arrestato nel dicembre del 2013 con il collega Mohamed Fahmi in una stanza di albergo della capitale egiziana dove avevano allestito «senza autorizzazione» la redazione locale di Al Jazeera . Poco dopo era stato arrestato un altro giornalista dell’emittente televisiva, Baher Mohamed, e tre studenti egiziani. Il processo a loro carico si era concluso lo scorso giugno con condanne comprese fra i sette e i dieci anni di carcere. L’emittente con base in Qatar ha chiesto il medesimo «trattamento» per gli altri due reporter, ancora detenuti.

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