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Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 10/10/2014, a pag. 7, con il titolo "Tra le macerie di Gaza si ricostruisce l'unità", la cronaca di Michele Giorgio; da AVVENIRE, a pag. 21, l'articolo "Prima riunione a Gaza del governo palestinese". A destra, Abu Mazen nelle due versioni: al podio quella finta, dietro quella vera Il Manifesto, come di consueto, offre una cronaca distorta imperniata sulla menzogna omissiva. Basti riportare l'incipit dell'articolo - una parte del discorso del premier palestinese Hamdallah -, secondo cui Gaza "è un simbolo di fermezza e dignità". I missili con cui da anni Hamas dalla Striscia bersaglia le città di Israele, naturalmente, sono un argomento neppure vagamente sfiorato in tutto il pezzo, così come mai viene fatto cenno alla natura reale di Hamas, una organizzazione terroristica islamista di stampo familistico e iper-reazionario, votata alla distruzione di Israele. Avvenire scrive di "contrasti" tra Hamas e Fatah. Una guerra civile rientra per Avvenire nella categoria dei "contrasti"? Uccisioni sistematiche degli esponenti di Fatah da parte di Hamas, in parte scaraventati dagli ultimi piani dei grattacieli di Gaza, sono "contrasti"? Cosa non si fa pur di 'abbellire' la natura criminale di Hamas ! Ecco gli articoli: IL MANIFESTO - Michele Giorgio: "Tra le macerie di Gaza si ricostruisce l'unità"
«Gaza è un simbolo di fermezza e dignità, custode dei diritti e della storia. Portiamo un messaggio al nostro popolo nella Striscia: il ripristino della speranza, l'unità delle istituzioni di governo e la ricostruzione. Vengo per assumere le nostre responsabilità». Con la voce a tratti rotta dall'emozione, il premier palestinese Rami Hamdallah ieri ha salutato la gente di Gaza e i dirigenti del movimento islamico Hamas giunti ad incontrarlo. Emozione comprensibile. Hamdallah ha presieduto la prima riunione a Gaza dal 2007 di un governo palestinese di consenso nazionale, dando sfogo concreto alla riconciliazione tra Fatah e Hamas avvenuta ad aprile. Uno sviluppo politico reclamato a lungo da tutti i palestinesi ma fortemente osteggiato da Israele che, si dice, solo per le pressioni "occidentali" non ha ostacolato l'ingresso a Gaza di Hamdallah attraverso il valico di Erez. Il premier palestinese e i 12 ministri giunti dalla Cisgiordania (altri 5 sono di Gaza) hanno visitato in silenzio i centri abitati, da Beit Hanun a Shajayea, devastati dai bombardamenti e dai cannoneggiamenti israeliani della scorsa estate. «Quello che abbiamo visto è terribile e doloroso - ha commentato Hamdallah - Abbiamo anni di divisioni dietro di noi e la massima priorità di questo governo è di garantire agli abitanti di Gaza il ritorno a una vita normale e l'unità con la Cisgiordania». AVVENIRE: "Prima riunione a Gaza del governo palestinese" II governo di unità palestinese, presieduto dal premier Rami Hamdallah si è riunito a Gaza per la prima volta dalla sua formazione a giugno, dopo anni di contrasti tra Hamas che dirige la Striscia e l'Autorità nazionale palestinese che amministra la Cisgiordania occupata. Questo consiglio dei ministri dovrebbe inviare alla conferenza dei donatori, che si svolge domenica al Cairo, il messaggio che i loro fondi destinati alla ricostruzioni della Striscia di Gaza dopo la guerra di questa estate saranno gestiti da un'autorità composta da personalità indipendenti e largamente sostenute dalla comunità internazionale. Per inviare la propria opinione al Manifesto e ad Avvenire telefonare: redazione@ilmanifesto.it lettere@avvenire.it |
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