Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi 28/07/2014 a pag. 10, l'articolo di Alix Van Buren dal titolo "A Gaza riprende la guerra. Obama chiama Netanyahu. 'Ora una tregua immediata' ".
Segnaliamo anche, a pag. 2 dell'UNITA', gli articoli di Umberto De Giovannangeli intitolati " La tregua non c'è. Ancora cadaveri nelle macerie di Gaza" e "Israele, pacifisti in piazza ma anche aggressioni "
Alix Van Buren un tempo era in ottimi rapporti con l'ufficio stampa di Bashar Assad,
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=43400
qualifica che pesa sulla sua 'bilanciata equidistanza" tra Israele da un lato, dittature arabe e gruppi terroristici dall'altro.
Nella sua cronaca delle vicende diplomatiche intorno alle ipotesi di tregua a Gaza, infatti, le motivate obiezioni israeliane alla proposta americana - che prevedeva di lasciare intatti i tunnel di Hamas, una minaccia mortale per lo Stato ebraico - vengono presentate alla stregua di immotivate pretese di Netanyahu.
Il titolo della cronaca di Umberto De Giovannangeli non informa sul fatto che Hamas è responsabile della rottura della tregua, nè lo fanno le prime righe dell'articolo, che non contengono fatti, ma una successione di parole che non fornisce nessuna indicazione su chi abbia fatto e quando: "Bombe e tregua. Razzi e tregua. tregue accettate e poi violate. E al centro resta la tragedia di Gaza. Continua senza sosta la guerra tra Hamas e Israele. Le varie tregue annunciate da enttrambe le parti, formalmente in vigore, non sono state rispettate... ". L'articolo sui pacifisti tasforma manifestazioni di segno opposto in intimidazioni e aggressione degli "ultra-nazionalisti". In realtà, come racconta Deborah Fait nel sul articolo del 27/07/2014, a disperdere una manifestazione pacifista è stato il suono di una sirena di allarme, che ha spinto molti a ripararsi nei rifugi.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54477
Hamas non fa distinzione tra le opinioni politiche degli israeliani e i suoi razzi sono lanciati per ucciderli indiscriminatamente.
Di seguito, l'articolo di Alix Van Buren:
Terroristi di Hamas
Il presidente Obama ieri alza il telefono e chiama il premier Netanyahu. Poche ma nettissime parole. Vuole un cessate il fuoco «immediato e incondizionato». Gli scontri «si fermino subito», e la tregua «conduca a una fine permanente delle ostilità». Vuole una soluzione definitiva della crisi di Gaza. Obama è lapidario, questo «è un imperativo strategico». Il presidente è mosso - e pare sincero - dalla «profonda e crescente preoccupazione per la quantità di civili palestinesi morti e per la perdita di vite israeliane, come per il deteriorarsi della situazione umanitaria a Gaza». Pur di convincere Netanyahu, gliela dà vinta: l’accordo definitivo dovrà prevedere «la demilitarizzazione di Gaza». E l’Egitto avrà una parte nella mediazione. Infatti, il premier israeliano tutto il giorno ieri martella, attraverso un vortice di interviste ai network americani, contro il piano di tregua del segretario di Stato Kerry.