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La Stampa - Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.10.2013 Scontro di civiltà? Nooooooo
tre esempi di 'civiltà islamica'

Testata:La Stampa - Corriere della Sera
Autore: Francesca Paci - Elisabetta Rosaspina - Redazione del Corriere della Sera
Titolo: «Va in carcere il poeta delle Primavere arabe - L’incredibile sciopero degli scapoli yemeniti: 'Spose troppo care' - Scandalosa Rihanna, espulsa dalla moschea»

Tre esempi di come funziona la 'civiltà' islamica: poeti incarcerati in Qatar, figlie vendute dai genitori come spose in Yemen, divieto di accesso in moschea alla cantante Rihanna per alcune foto scattate nel cortile ad Abu Dhabi.

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 22/10/2013, in prima pagina, l'articolo di Francesca Paci dal titolo " Va in carcere il poeta delle Primavere arabe ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 19, l'articolo di Elisabetta Rosaspina dal titolo " L’incredibile sciopero degli scapoli yemeniti: «Spose troppo care» ", la breve dal titolo " Scandalosa Rihanna, espulsa dalla moschea ".
Ecco i pezzi:

La STAMPA - Francesca Paci : " Va in carcere il poeta delle Primavere arabe"


 Muhammad al Ajami

Verseggiare costa caro in Qatar. Al poeta Muhammad al Ajami costerà 15 anni di prigione a meno di ottenere la grazia dell’emiro Tamim bin Hamad Al Thani, il successore di quello Sheikh Hamad che nel 2011 gli risparmiò la morte condannandolo «solo» all’ergastolo per una lirica inneggiante alla rivoluzione tunisina. Al Ajami è stato incriminato per incitazione alla rivolta contro il governo di Doha, lo stesso che negli ultimi due anni ha speso una cifra stimata sui 3 miliardi di dollari per sostenere i ribelli siriani e che ha difeso a oltranza il deposto presidente egiziano Morsi. La sentenza è vaga, ma gli attivisti ritengono che la poesia per cui al Ajami è in isolamento sia «Gelsomino», un’ode in cui, alla cacciata di Ben Ali, si proclama che gli arabi sono tutti tunisini di fronte ai loro tiranni. Amnesty chiede a Doha come si possa incarcerare un poeta. La domanda che i giovani del Qatar rilanciano sul web è invece quella che chiude «Gelsomino»: «Perché questi regimi hanno importato dall’occidente tutto tranne lo stato di diritto e la libertà?».

CORRIERE della SERA - Elisabetta Rosaspina : " L’incredibile sciopero degli scapoli yemeniti: «Spose troppo care» "

GERUSALEMME — Il «caro spose» sta diventando un problema sociale in Yemen. E il numero di giovani scapoli, spesso controvoglia, sale in quantità direttamente proporzionale alle pretese economiche dei potenziali suoceri: non meno di 2.500 dollari, ma si può arrivare anche a 40.000, vale la mano di una fanciulla in età da marito.
Così i celibi sono scesi in piazza. All’inizio poche dozzine, poi sempre più numerosi gli eterni fidanzati hanno organizzato una marcia notturna nel distretto di Taiz, al centro del paese, 250 chilometri a sud di Sanaa, chiedendo una riduzione di quel «dono», non tanto simbolico, che ogni aspirante genero deve versare alla famiglia d’origine della sposa prescelta.
Gli argomenti non mancano: lo Yemen sta attraversando una crisi economica particolarmente severa, la disoccupazione cresce, come in buona parte del pianeta, soprattutto fra i giovani, già in età per cominciare a pensare di mettere la testa a partito. Ma accasarsi è impossibile, senza un solido patrimonio alle spalle, e gli esosi suoceri non concedono sconti né praticano mutui.
In un paese dove la violenza tribale è ancora altissima e la suscettibilità per uno sgarbo porta facilmente a vendette sanguinose, soprattutto nei villaggi e nelle zone rurali, (5.000 morti in un decennio, tra il 2001 e il 2010, stando alle statistiche del governo), cambiare il sistema non sarà facile. Le ragazze non hanno quasi voce in capitolo nella scelta del loro futuro compagno di vita e capita che chi può permettersi di sborsare la cifra richiesta abbia già l’età dei loro padri o poco meno. In linea di principio le ragioni del cuore vengono sacrificate a quelle del portafogli.
Ma i giovani di Al-Jarf, nella zona di Taiz, alle pendici della montagna della Pazienza, hanno stabilito che la loro era terminata; e sono andati a picchiare alle porte dei riottosi patriarchi chiedendo di sottoscrivere il loro impegno a calmierare il «caro nozze», introducendo un prezzo «politico», per così dire, che non superasse per alcuna ragione i 200 mila rial yemeniti, equivalenti più o meno a mille dollari, per figlia.
Spaventati, i saggi della comunità, titolati a stabilire le tariffe, hanno firmato un documento che dovrebbe vincolarli in tal senso. Ma, in caso di marcia indietro, i focosi scapoli sanno di avere altre frecce al loro arco e hanno minacciato di usarle: potrebbero decidere, per esempio, di lasciare le ragazze ai loro avidi familiari, il cui incubo peggiore è quello di vedere sfiorire in casa le loro figlie, già «zitelle» a 25 anni. Un ammorbidimento delle pretese economiche spingerebbe molti riluttanti giovanotti al grande passo, hanno fatto notare i manifestanti, e ridurrebbe la quantità di single in circolazione.
Il problema, come spiegava recentemente il giornale Yemen Times , è che non sono soltanto le richieste dei genitori a pesare sul prezzo della sposa. «Quando si viene a sapere che un ragazzo sta per presentarsi per chiedere la mano di una fanciulla, l’intera famiglia, zia, zie, nonni, compila la lista dei suoi desideri». Il matrimonio non è un affare, avvisano gli opinionisti locali. Generalmente inascoltati. Basta che un vicino di casa abbia strappato la somma richiesta perché la famiglia accanto si intestardisca a incassare almeno altrettanto dal matrimonio della sua non meno avvenente figliola. Le conseguenze possono essere tragiche: lo Yemen Times riferisce di casi in cui pretendenti squattrinati respinti hanno gettato l’acido in viso alle ragazze che volevano sposare per sfigurarle e ottenere uno «sconto».

CORRIERE della SERA - " Scandalosa Rihanna, espulsa dalla moschea "


Rihanna

La pop star 29enne Rihanna ha dovuto lasciare ieri la moschea di Sheikh Zayed a Abu Dhabi, dopo che la direzione del tempio aveva ritenuto «inappropriate» le foto scattate e poi postate su twitter dalla cantante. Pantaloni e maglia aderenti, capo coperto, Rihanna appare nelle immagini seduta o distesa sul pavimento del cortile della moschea, uno dei luoghi più turistici di Abu Dhabi. La sera prima la pop star di Barbados aveva tenuto un concerto nell’emirato. (LaPresse)

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