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Tra terroristi definiti miliziani, principi sauditi peggio di Hamas, il solito Udg che capovolge i fatti, una tregua che nei fatti non è mai esistita, editoriali scritti con il dolcificante, oggi, 31/10/2011, la ripresa (mai interrotta) dellguerra di Gaza contro Israele, merita alcuni commenti, che i lettori troveranno prima degli articoli: Il Giornale- Fiamma Nirenstein: " La fabbrica delle bugie trasforma i killer in eroi " Un breve pezzo, nella sua rubrica " Fuoco & Fiamma", ma al fulmicotone, che riconferma come anche in poche righe si possano raccontare quelle verità che i giornaloni si guardano bene dal raccontare. Grande Fiamma ! Gli italiani che leggono parte della stampa italiana non sapranno mai come sono davvero andati gli scontri che hanno coinvolto Israele e Gaza nelle ultime ore. Quasi tutti i media hanno fatto lo stesso: accusare Israele come fosse un demone assetato di sangue. Si chiama “blood libel” vecchio stereotipo antisemita. La notizia nei titoli e nei pezzi (vedi Repubblica di ieri) è che gli israeliani si sono avventati su Gaza, l’hanno bombardata e hanno fatto cinque morti. Tutto per qualche scalcinato “razzo”caduto sul sud d’Israele. La verità è diversa: Israele ha subito un attacco missilistico su un milione di abitanti del sud, comprese le città di Ashod e Ashkelon. I missili sono ormai quasi tutti Grad, lunga gittata e precisione di tiro. Ne sono caduti più di cinquanta in due giorni su una popolazione da giorni chiusa in casa, in cui le scuole sono chiuse, gli ospedali zeppi, gli uffici e i negozi inattivi. Un padre di quattro figli è stato ucciso dentro casa, i feriti sono decine. Israele invece non ha mirato sulla popolazione di Gaza, ma sulla cellula che ha sparato e sulle armi. Non si devono fermare gli assassini quando si avventano sugli innocenti?Gli ebrei devono morire in silenzio nel loro Paese? La disinformazione su Israele è un colossal mediatico: ci hanno raccontato che Mohammed Al Dura, il bambino-icona palestinese, è stato ucciso dai soldati, e pare sia morto di fuoco palestinese; che a Jenin fu perpetrata una strage, ma il numero di palestinesi uccisi pareggia quello dei soldati, che gli israeliani sparavano sulle ambulanze in Libano e invece erano buchi confezionati per i fotografi.. Per rispetto del lettore, la leggenda dei poveri palestinesi perseguitati deve finire. Sono gli Israeliani a essere perseguitati con i missili.Il Giornale-Rolla Scolari: " E' già finito l'effetto Shalit, razzi su Israele, raid a Gaza " una cronaca che pecca nella scelta delle parole - ma quali militanti, cara Rolla ! - e quanta attenzione nell'ovattare quello che è stato un vero attacco missilistico contro Israele. Rileggiti il pezzo di Fiamma, pubblicato accanto al tuo, Israele spara non ai 'palestinesi' come hai scritto, ma ai terroristi per impedirgli di lanciare missili. Datti nuna svegliata, scrivi sul GIORNALE, mica su REPUBBLICA ! Gerusalemme Per ore ieri, anche a molti chilometri da Gaza, si udiva il rumore degli aerei israeliani e il ronzio dei droni. Non è diminuita, nonostante un apparente cessate il fuoco mediato dall’Egitto, la tensione nel Sud d’Israele e lungo il confine della Striscia. I lanci di razzi dei militanti palestinesi del Jihad islamico e le risposte israeliane fanno temere che la situazione precipiti. Sabato, in seguito al lancio di mercoledì di un razzo palestinese sulla cittadina di Ashdod, l’aviazione israeliana ha colpito postazioni di militanti a Rafah, nel Sud di Gaza. Sono morti nove miliziani palestinesi e un civile israeliano è stato ucciso dalle schegge di un razzo. E ieri un palestinese è rimasto vittima di un raid israeliano a Gaza poco dopo la dichiarazione da parte del Jihad islamico di un cessate il fuoco. È la prima volta dalla liberazione di Gilad Shalit che un missile cade su territorio israeliano. Tra sabato notte e domenica sono caduti oltre dieci missili, più di 40 in 48 ore. Il governo israeliano ha ordinato la chiusura delle scuole nelle comunità a rischio. «Non c’è cessate il fuoco e l’altra parte pagherà in maniera più pesante di quanto ha fatto, finché non smetterà di sparare », ha detto ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu. Non vogliamo che la situazione deteriori, ha spiegato, ma ci difendiamo secondo il principio «uccidi o sarai ucciso ». Il lancio di razzi dalla Striscia arriva in un momento in cui «Hamas non ha esaurito la dimostrazione di forza dopo l’accordo per Shalit», scrive il quotidiano Haaretz . L'Unità-Umberto De Giovannangeli: " Israele-Palestina, tensione alta nuovi raid aerei a Gaza" Ci soffermiamo sul titolo, per rilevare il ritorno di Udg alla vecchia, mai dimenticata abitudine, di scrivere, non solo nel titolo, ma anche nell'articolo, l'attacco missilistico di Hamas contro Israele dopo aver citato per prima notizia la risposta di Israele. Dal che, chi legge, vede in Israele l'aggressore e Hamas l'aggredito. Corriere della Sera-Cecilia Zecchinelli: " E il principe saudita offre la taglia,un milione per un soldato israeliano " Chiamare 'controverso' un personaggio come lo sceicco Awad Al Qarni, ci sembra veramente troppo. Capiamo la necessità del CORRIERE di equiparare il più possibile vittime e aggressori, ma il troppo è troppo. Al Qarni è un terrorista, incita alla guerra contro Israele, come si può definirlo 'controverso' ? Una taglia da un milione di dollari, un principe saudita nipote del re e un religioso dello stesso Paese, una famiglia di coloni israeliani e il soldato Shalit ex ostaggio di Hamas: protagonisti di una vicenda partita quasi in silenzio ma che si sta trasformando in un affare internazionale, tra minacce, incitamenti e condanne, rischi di ulteriori tensioni in una delle zone più calde del mondo. Corriere della Sera-Antonio Ferrari: " Taglia su un soldato israeliano, brutto segnale dall'Arabia Saudita " Anche i tasti di Antonio Ferrari affogano nella melassa. Vale il giudizio sul CORRIERE espresso prima. Ma quello di Ferrari ha la forma di un editoriale, una ufficialità che manca alle cronache. Ferrari mette anche in risalto la gravità del gesto del principe saudita, ma sembra meravigliarsene, che se l'Arabia Saudita non fosse stato il motore di gran parte degli attentati che hanno insanguinato il mondo nell'ultimo decennio. Presentare poi le richieste della Lega Araba come un contributo alla soluzione del conflitto è una tale enormità che non merita neppure di essere criticata. Apparentemente tutto è nato dalle minacce incrociate dopo lo scambio tra il soldato israeliano Gilad Shalit con più di mille detenuti palestinesi. Una famiglia di colini ebrei ha offerto 100.000 dollari a chiunque catturi il responsabile dell'uccisione di un proprio famigliare che figura nell'elenco dei rilasciati. La risposta è arrivata da Riad. Un religioso saudita ha offerto la staessa somma a chiunque rapisca un altro soldato di Israele. Recevendo ruvide minacce. Per inviare al Giornale, Unità, Corriere della Sera, la propria opinione cliccare sulle e-mail sottostanti. segreteria@ilgiornale.it lettere@unita.it lettere@corriere.it |
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