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Della numerosa Flotilla che doveva arrivare a Gaza, solo uno yacht francese ce l'ha fatta, porta un nome molto bello, "dignité", peccato che i partecipanti ne avessero pochina. La notizia èstata ignorata dai giornali di oggi, 20/07/2011, qualche breve e basta. Solo REPUBBLICA, fra le grosse testate, ne ha fatto un pezzo, anch'esso breve, di agenzia. Ecco gli articoli: La Repubblica-." Gaza, Israele blocca una nave della flottiglia " Anche su REPUBBLICA, la breve è un lancio di agenzia, schierata, come si vede dal testo, sulle ragioni dei croceristi.
Il Manifesto-Geraldina Colotti: " Gaza non può avere < Dignité>" foto di gruppo con bandiera, olè ! Il quotidiano di Rocca Cannuccia è l'unico ad aver pubblicato un pezzo nel quale racconta le avventure dei nostri eroi condite con salsa avventurosa. In realtà quanto è avvenuto è una normale operazione burocratica, un confronto tra chi infrange la legge e chi la fa rispettare. Tutto qui. La Dignité-al Karama, la nave francese della Freedom Flotilla diretta verso Gaza, è stata abbordata ieri dalla marina israeliana e costretta a dirigersi al porto di Ashdod. A bordo dell'imbarcazione, 16 passeggeri di diverse nazionalità: francesi, canadesi, svedesi, greci, due giornalisti di al-Jazeera e anche Amira Hass, firma del quotidiano israeliano Haaretz. Uno dei dieci equipaggi della Freedom Flotilla II, che comprendeva 300 attivisti, provenienti da 22 paesi, decisi a rompere l'assedio di Gaza, e bloccati invece dalle autorità greche col pretesto della «sicurezza». Una seconda impresa per mare della solidarietà propalestinese. La prima era stata attaccata dai commando israeliani i quali, il 31 maggio 2010, avevano ucciso nove pacifisti turchi. La Dignité al-Karama è l'unica della flottiglia ad aver potuto lasciare la Grecia. Domenica, ha levato l'ancora dichiarando un'altra destinazione – Alessandria d'Egitto –ma poi ha modificato la rotta per tentare di raggiungere il territorio palestinese: non prima, però, di aver rivolto «un saluto di rispetto e fraternità alla terra d'Egitto, al suo popolo e alle sue istituzioni rivoluzionarie ». La solidarietà con la Palestina – ha scritto l'equipaggio della Dignité ai movimenti egiziani – rappresenta «la continuità indispensabile per la vostra e nostra rivoluzione, che annuncia il ritorno dei popoli della regione in seno alla storia». Per la seconda volta, la piccola nave francese ha acceso le speranze dei solidali, riuscendo a far vela verso Gaza: una prima volta era sgusciata via dalla Grecia partendo prima dell'alba e aveva tenuto il mare per due giorni, prima di essere bloccata il 7 luglio e costretta a rientrare. E la seconda partenza corsara avrebbe dovuto concludersi ieri pomeriggio. I 16militanti a bordo avevano fatto sapere di aver interrotto la navigazione durante le ore notturne, per motivi di sicurezza «Se l'imbarcazione tenta un'azione provocatrice, noi l'intercetteremo», aveva infatti dichiarato lunedì il viceministro israeliano degli Affari esteri, Danny Ayalon. E già dalla mattina di ieri, la marina israeliana si era messa in contatto con Yannick Voisin, il capitano, avvertendolo che la nave si trovava su una rotta che conduceva «a una zona soggetta a blocco marittimo di sicurezza al largo della costa di Gaza» e intimandogli di recedere dai suoi propositi. Tre navi israeliane avevano accerchiato la Dignité. Poi, l'abbordaggio: «nella calma e senza vittime», ha confermato Israele, e reso necessario «dall’ostinazione dell'equipaggio». La marina – hanno precisato i militari israeliani in un comunicato – «ha fatto presente che tutte le merci eventualmente trasportate dalla nave avrebbero dovuto essere trasferite legalmente attraverso i punti di passaggio via terra e dal porto di Ashdod».Quindi, ha obbligato laDignité a invertire la rotta e «ha preso in consegna l'equipaggio» per interrogarlo ed eventualmente espellerlo. «Si è trattato di un atto di pirateria», ha dichiarato al manifesto Nahla Shahal, portavoce dell'associazione Unbateau pour Gaza, raggiunta al telefono all'uscita dal consolato francese. Agli attivisti che chiedevano garanzie per la Dignité, il governo francese aveva risposto invitando Israele ad agire con «misura e responsabilità». Invece – spiega Nahla - «noi chiediamo alle rappresentanze dei vari paesi da cui provengono i nostri compagni, di essere presenti e di protestare contro gli abusi di Israele. Il nostro equipaggio è stato trasferito al centro di identificazione per immigrati sans papier diHolon, vicino all’aeroporto Ben Gurion. Poiché nessuno intende firmare la dichiarazione che pretende Israele, e cioè di essere entrati illegalmente, verranno espulsi». In ogni caso, «anche se la Flotilla II non è riuscita a salpare, il bilancio dell'operazione per noi è positivo – dice ancora Nahla - . Siamo riuriusciti a far parlare dell'occupazione israeliana, a riportare l'attenzione sul blocco illegale di Gaza, che strangola un milione e mezzo di abitanti. E siamo determinati a proseguire». Dignité, ovvero «una barchetta che dà lezione ai governi del mondo», ha scritto la Freedom Flotilla Italia in un comunicato. Il suo «carburante è la straordinaria fiducia nella vittoria dei principi di giustizia che costituiscono il diritto universale». Invece, «il portavoce del ministro francese degli Affari esteri, Francois Valero, come il suo omologo canadese John Baird ha scelto di condannare come “provocatoria” l’azione di cui ogni francese andrebbe fiero, e ha chinato la testa al dictat illegale e umiliante di Israele. Che la Grecia in bancarotta e l’Italia con suo screditato governo abbiano detto “sissignore” al governo israeliano non stupisce – scrive la Flotilla -, ma che anche la Francia e il Canada cancellino la loro sovranità per accontentare un paese che non rispetta le risoluzioniOnu né i diritti umani è veramente un segno di pericolo per tutto il mondo democratico ». Dov’è finito l’equipaggio sequestrato?, chiede la Flotilla italiana e invita a manifestare oggi a Roma, alle 18.00, davanti all’Ambasciata israeliana, in Via Michele Mercati, 14. Ieri, in molti sono scesi in piazza a Parigi. E verso le 21, gli avvocati e il console francese a Tel Aviv hanno potuto incontrare i sedici dell’equipaggio: «Stanno bene - hanno fatto sapere gli attivisti di Un bateau pour Gaza - e tutti sono solidali fra loro». Il Fatto- " La beffa della sopravvissuta della Freedom Flotilla2 "
Il FATTO non è quasi mai interessante per le notizie di politica estera, oggi non fa eccezione. Il pezzo dedicato alla Flotilla 2, pur avendo un discreto spazio, è un compitino-riassunto dell'accaduto. L'orientamento è, ovviamente, pro-Flottilla, il punto di vista di Israele non viene riportato. Avvenire- LSB: " Flotilla 2, Israele cattura la nave francese per Gaza " Avvenire sembra quasi dispiaciuto per il fallimento della Flottilla 2, tanto da titolare: "La Flotilla 2 rischia di non portare a segno l'impresa."pag.16, 20/07/2011. Per inviare la propria opinione a Repubblica, il Manifesto, Il Fatto, Avvenire cliccare sulle e-mail sottostanti. rubrica.lettere@repubblica.it redazione@ilmanifesto.it lettere@ilfattoquotidiano.it lettere@avvenire.it |
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