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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Avvenire - La Repubblica Rassegna Stampa
31.07.2008 Il ricatto di Hamas, le violenze interpalestinesi, il no di Khamenei alla sospensione del programma nucleare iraniano
notizie dal Medio Oriente

Testata:Avvenire - La Repubblica
Autore: la redazione
Titolo: «Hamas: «Rilascio di 1000 miliziani per la libertà di Shalit» - Arresti arbitrari, violenze e torture»
Alcune notizie significative, che hanno ricevuto scarsa attenzione dai quotidiani italiani del 31 luglio 2008.

Da AVVENIRE, le possibili richieste di Hamas per la liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano sequestrato:


Per liberare il soldato israe­liano Gilad Shalit, cattura­to a Gaza nel giugno 2005, il movimento integralista pale­stinese Hamas chiederebbe che vengano messi in libertà 1000 dei suoi uomini arrestati da I­sraele, 450 dei quali condanna­ti a pene pesanti. Lo riferisce una fonte di della de­legazione di Hamas giunta ieri al Cairo. La controproposta di I­sraele sarebbe liberarne 77. Il portavoce della delegazione, Ay­man Taha, avrebbe detto che agli egiziani responsabili della me­diazione con Israele sarà conse­gnata una lista di mille nomi di prigionieri palestinesi. Tra quei nomi, le autorità egiziane avreb­bero ipotizzato che Israele possa sceglierne 450. Fonti israeliane a­vrebbero fatto sapere che nei prossimi giorni arriverà al Cairo l’incaricato del dossier dei pri­gionieri, Ofer Diekel, per essere informato dello stato delle trat­tative.
 
La delegazione di Hamas nella capitale egiziana è guidata da Mussa Abu Marzuk, capo del­l’ufficio politico del movimen­to, Mohamed Nasr, proveniente da Damasco, e Gamal Abu Ha­shem, dell’ufficio politico di Ha­mas a Gaza. Ma l’ipotesi di un scambio di queste dimensioni fra Israele e il movimento che detiene il pote­re a Gaza non piace ad Abu Ma­zen. Il presidente dell’Anp ha minacciato di smantellare l’Au­torità nazionale palestinese se lo Stato ebraico rilascerà depu­tati di Hamas. L’avvertimento, ri­vela il sito del quotidiano israe­liano
  Haaretz,
è stato mandato la settimana scorsa tramite l’uffi­cio di Hussein al Sheikh, capo del dipartimento civile dell’Anp responsabile per il coordina­mento conIsraele.
  Nel passare il messaggio alla con­troparte israeliana per il coordi­namento, il capo del comando centrale, generale Gadi Shamni, al Sheikh ha sottolineato che Abu Mazen non ha parlato di « dimis­sioni » ma di « smantellamento » .
  Israele ha arrestato decine di e­sponenti politici di Hamas, mini­stri e deputati compresi, dopo che militanti del movimento i­slamico rapirono il soldato Sha­lit
nel giugno 2006. Attualmente ne sono detenuti ancora una qua­rantina. Nel giugno 2007, Hamas ha preso con la violenza il con­trollo della Striscia di Gaza e Abu Mazen ha risposto sciogliendo il governo di unità nazionale.
  La tensione fra le due fazioni pa­lestinesi rivali ha avuto una re­cente impennata con una miste­riosa esplosione a Gaza in cui so­no rimasti uccisi cinque espo­nenti di Hamas e una bimba. Il movimento islamico ha puntato il dito contro Fatah e arrestato ol­tre 160 esponenti del partito ri­vale. Fatah nega e ha avviato un’ondata di arresti di esponenti
di Hamas in Cisgiordania.

La denuncia da parte di  Human Rights Watch delle violazioni dei diritti umani nella faida tra Fatah e Hamas, relegata da REPUBBLICA a una breve

GERUSALEMME - Nella striscia di Gaza sotto Hamas e in Cisgiordania sotto il governo del Fatah, i servizi di sicurezza di ambedue le autorità, tra loro rivali, si sono resi colpevoli nel 2007 di gravi violazioni dei diritti umani. Secondo Human Rights Watch, Hamas ha condotto «arresti arbitrari di avversari politici, ha torturato detenuti, ha soffocato la libertà di espressione». La situazione è simile anche in Cisgiordania dove a fare le spese della repressione, degli abusi e delle violenze dei servizi di sicurezza dell´Autorità palestinese sono persone e istituti che simpatizzano con Hamas

Sempre da REPUBBLICA un'altra breve sulle dichiarazioni di Khamenei sul nucleare iraniano, che chiudono le porte alla possibilità di una soluzione diplomatica della crisi:

TEHERAN - La massima autorità iraniana, l´ayatollah Khamenei, ha detto in un sermone alla televisione di Stato che l´Iran andrà avanti sul nucleare, nonostante le richieste di sospensione fatte con insistenza dalla comunità internazionale. «Fare un passo indietro di fronte alle potenze arroganti le porterà a fare un passo in avanti», ha dichiarato Khamenei. Intanto ieri il ministro della Difesa di Israele, Ehud Barak, in visita alle Nazioni Unite, ha ribadito che contro l´Iran, colpevole a suo dire di preparare un arsenale militare, rimangono sul tavolo «tutte le opzioni», compresa quella militare

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