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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Repubblica - L'Unità - Il Messaggero Rassegna Stampa
10.07.2006 Israele vuole la guerra, Hamas la pace
come tre quotidiani colpevolizzano le vittime e giustificano gli aggressori

Testata:La Repubblica - L'Unità - Il Messaggero
Autore: Alberto Stabile - Umberto de Giovannangeli - Eric Salerno
Titolo: «Israele, chiusura sul negoziato»
Dalla REPUBBLICA del 10 luglio 2006 una cronaca di Fabio Scuto che presenta Hamas come ragionevole e desiderosa di trattare con Israele e il governo Olmert, che non vuole cedere al ricatto dei terroristi, come incomprensibilmente intransigente e irresponsabile.
Ecco il testo:


GERUSALEMME - «E´ una guerra senza un calendario stabilito». Non ha dubbi il premier israeliano Ehud Olmert sull´operazione «Piogge d´estate» che da tredici giorni ha stretto Gaza d´assedio in risposta al rapimento di un soldato israeliano e al continuo lancio di razzi Qassam sparati dalle milizie palestinesi sulle cittadine israeliane al confine con la Striscia. Olmert, che ieri mattina ha presieduto una riunione del consiglio dei ministri interamente dedicata al "dossier" Gaza, è convinto dell´opzione militare. «Noi continueremo questa battaglia con equilibrio e pazienza, facendo uso dei mezzi opportuni. Non possiamo restare inerti e non reagire al fuoco dei razzi Qassam».
Chiusa anche la porta alla tregua chiesta dal premier palestinese di Hamas Haniyeh, e bocciata ogni trattativa con i rapitori del soldato Shalit. Israele non negozierà con Hamas e con altre «organizzazioni di terroristi» la liberazione del soldato in cambio di palestinesi detenuti in Israele, alla cui scarcerazione il premier ha detto di essere, ora, contrario. Nel rispondere poi alle critiche di quanti in questi giorni hanno sottolineato la sua mancanza di esperienza militare - né Olmert né il ministro della Difesa Amir Peretz provengono dalle fila delle Forze armate - il premier ha voluto così replicare: «Ricordo primi ministri con esperienza militare che hanno preso decisioni che non avrebbero voluto ripetere».
Ma l´operazione «Piogge d´estate» non ha raggiunto gli obiettivi fissati. Lo ha ammesso il ministro della Difesa Amir Peretz, intervenendo nella stessa riunione. Le operazioni militari, ha detto il ministro, «non hanno finora avuto successo, ma noi dobbiamo dar prova di pazienza», l´esercito continuerà a condurre «brevi incursioni» a Gaza per tutto il tempo necessario. Anche ieri sulla Striscia i raid aerei sono stati continui, a Gaza City e a Beit Hanoun nel nord della Striscia, teatro in questi giorni di scontri durissimi fra i miliziani palestinesi e le forze israeliane, da dove era probabilmente partito in mattinata un razzo Qassam, caduto nei pressi di Sderot dove ha ferito un israeliano. Intenso il fuoco dell´artiglieria israeliana su tutto questo settore. Nel sud nei pressi della città di Rafah un aereo senza pilota israeliano ha sparato un missile contro un´auto di miliziani palestinesi di Hamas uccidendo un passante di 18 anni e ferendone altri otto. Secondo alcuni testimoni i tre miliziani bersaglio del raid sono riusciti a saltare fuori dall´auto prima che fosse centrata dal missile. Il drone ha però sparato un secondo missile che li ha feriti. Negli ultimi tre giorni oltre 50 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti e negli scontri, duecento i feriti ricoverati negli ospedali che ormai funzionano con mezzi di fortuna. Ieri in un clima di grande commozione si sono svolti i funerali della famiglia Hajaj, una mamma e i suoi due figli di 6 e 23 anni, uccisi da un raid israeliano.

Israele ha negato di avere qualsiasi responsabilità riguardo all'esplosione che ha provocato queste morti. Perché non riportare questa versione? 

 La loro casa nel sobborgo di Shajaya, vicino al valico di confine di Karni, è stata centrata e distrutta da un bombardamento aereo.
Isolata dal mondo esterno e sottoposta ai continui raid aerei, la popolazione di Gaza è allo stremo. Secondo le agenzie umanitarie se entro la settimana non arrivano rifornimenti alimentari, medicine e materiale medico, la situazione entrerà in uno stato di «collasso». Oltre ottocentomila persone a Gaza sono senza energia elettrica dopo il bombardamento che ha distrutto l´unica centrale della Striscia, l´acqua nelle case scarseggia, negozi e mercati sono vuoti. L´Onu attraverso il segretario generale Kofi Annan ha chiesto a Israele di dare «immediatamente accesso» alla Striscia per portare aiuti alla popolazione sotto assedio. Annan, che si è detto «estremamente preoccupato per la gravità della situazione nel territorio palestinese», ha chiesto che venga «garantito il passaggio di cibo e altri beni essenziali attraverso il valico di Karni» e siano «revocate tutte le restrizioni ai movimenti delle agenzie Onu» che operano a Gaza.
Nella convinzione che il leader di Hamas Khaled Meshal in esilio a Damasco possa svolgere un «ruolo positivo» nei confronti dei rapitori del soldato Shalit, il presidente palestinese Abu Mazen ha inviato due emissari nella capitale siriana per incontrarlo. Il compito dei due alti dirigenti del Comitato esecutivo dell´Olp sarà quello di favorire una soluzione positiva alla crisi innescata dal sequestro del caporale israeliano Gilad Shilat da parte di tre gruppi palestinesi tra cui il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam.

Drammatico rilievo all'appello di Kofi Annan affinché Israele faccia entrare gli inviati dell'Onu a Gaza è dato dall'articolo di Umberto De Giovannangeli, pubblicato dall'UNITA'.
Nessun cenno alla proposta di aprire il valico di Kerem Shalom, fatto da Israele ai palestinesi e da questi rifiutata.
Nessun enno neanhe alla breve apertura del valico di Karni, che ha consentito l'ingresso a Gaza 80 camion carichi di generi alimentari, medicinali e altri beni di prima necessità, né ai motivi della sua successiva chiusura: l'intelligence aveva ricevuto informazioni relative a imminenti attentati terroristici palestinesi contro il valico
Ecco il testo:

GLI «ASSEDIATI» di Gaza trovano un alleato al Palazzo di Vetro: Kofi Annan. Di fronte alle drammatiche notizie che giungono dai Territori palestinesi, il segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto l'accesso immediato del personale e degli aiuti umanitari
dell'Onu nella Striscia di Gaza. «Occorre garantire il passaggio di vivere e rifornimenti essenziali al terminal commerciale di Karni e togliere immediatamente le restrizioni al movimento e all'accesso delle agenzie Onu», dichiara da New York il numero uno del Palazzo di Vetro. Ma l'appello di Annan sembra cadere nel vuoto. Perché Gaza resta stretta nella morsa dell'esercito israeliano, teatro di un conflitto che prosegue incessante, prigione a cielo aperto per 1milione e 300mila palestinesi. «I medicinali scarseggiano, così pure i beni di prima necessità. Il disastro umanitario nella Striscia non è più un rischio, è già realtà», dice a l'Unità un alto funzionario dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. L'operazione «Pioggia d'estate» non ha limiti temporali e continuerà fintanto che non saranno stati raggiunti gli obiettivi per i quali è stata lanciata: la liberazione del soldato rapito e la fine del lancio di razzi Qassam contro le città israeliane ai confini con la Striscia di Gaza.
Ad affermarlo è il ministro della Difesa israeliano, Amir Peretz. «Questa è una guerra per la quale non è possibile fissare un calendario», avverte in serata dai microfoni di Radio Gerusalemme il premier Ehud Olmert. Porta sbarrata, almeno ufficialmente, anche alle trattative per la liberazione del soldato israeliano da due settimane in mano a un commando palestinese: Israele non negozierà con Hamas, e con altre «organizzazioni di terroristi» il rilascio del caporale Shalit in cambio di palestinesi detenuti nello Stato ebraico, ribadisce Olmert, perché qualsiasi trattativa, spiega, avrebbe come unica conseguenza quella di incoraggiare ulteriori rapimenti da parte degli irriducibili dell'intifada e rafforzare i gruppi più radicali. Ma il commando che tiene in ostaggio il diciannovenne soldato di Tzahal gode del sostegno della maggioranza dei palestinesi, stando al sondaggio commissionato dal Jerusalem Media and Communication Center e pubblicato ieri. Dei 1.197 palestinesi interpellati, tutti residente in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, il 66,8% ha espresso il proprio sostegno per il rapimento di altri israeliani, mentre il 77,2% si è detto favorevole all'azione militare al valico di Keren Shalom, che ha portato alla cattura il 25 giugno del soldato Shalit. E la guerra dichiarata da Israele al governo Hamas sta rafforzando il consenso popolare verso il movimento islamico: la percentuale dei palestinesi che ha detto di voler votare per Hamas è salita dal 30,8% al 33,1% rispetto a un precedente sondaggio, mentre quella che intende votare per Al Fatah, del presidente Mahmud Abbas (Abu Mazen) è scesa dal 33,2% al 32,2%. Nel muro contro muro, la parola resta alle armi. Un palestinese è morto e altri sette sono rimasti feriti in un raid aereo a Rafah , nel Sud della Striscia. L'obiettivo del drone israeliano era una vettura su cui viaggiavano tre miliziani delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Ad avere la peggio è però un giovane palestinese, Bilal Slimane Rabah, 18 anni, la cui unica colpa è di essersi trovato a passare sul posto al momento dell'attacco. La risposta palestinese non si fa attendere. Un civile israeliano viene ferito da un razzo Qassam lanciato dal Nord della Striscia contro la città israeliana di Sderot. Si tratta di un passante - informa la radio militare israeliana - raggiunto dalle schegge di un razzo esploso in una strada, mentre un secondo ordigno ha colpito un edificio senza fare vittime. Tra uno scontro armato e l'altro, a Gaza c'è solo il tempo per seppellire i morti. E per tributare loro un ultimo saluto. Centinaia di palestinesi hanno partecipato ai funerali di Amna Hajaj e dei suoi due figli, Rawan, 6 anni, e Mohammed, 27. La famiglia Hajaj stava bevendo tè nel cortile interno di casa, quando è stata colpita da un missile.

Israele ha negato di avere qualsiasi responsabilità riguardo all'esplosione che ha provocato queste morti. Perché non riportare questa versione? 

Scorretta anche la presentazione dell'episodio sull'edizione on-line del quotidiano, che ancora ignora la smentita israeliana

Dalla homepage

Ancora bombe su Gaza City
Interviene Kofi Annan

Il premier palestinese Ismail Haniyeh chiede una tregua. Ma Israele non cede: «prima la liberazione di Shalit». Un raid aereo in serata colpisce una casa, facendo tre morti, tra cui una bimba di sei anni e la madre. Il bilancio della giornata salirebbe dunque a otto morti, quasi tutti civili. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan chiede una nuova risoluzione.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=57901

 E l’incredibile viene raggiunto nella prima frase dell’articolo secondo la quale Israele avrebbe risposto con una strage di civili alla proposta di tregua di Hamas:

Un raid, in serata a Gaza, è la risposta più netta di Israele alla richiesta di tregua di venerdì del primo ministro palestinese. Il missile ha colpito in pieno una casa nel sobborgo di Shaejaeva, a est di Gaza City. Secondo fonti della sicurezza palestinese la bomba avrebbe causato tre morti, tra cui una bambina di sei anni, la madre e un fratello trentenne.

Scorretta anche la cronaca di Eric Salerno pubblicata dal MESSAGGERO
Il governo di Israele vi viene presentato come desideroso di continuare la guerra ad ogni costo mentre i palestinesi, pur favorevoli al lancio di razzi Kassam e contrari al rilascio di Ghilad Shalit, invocano pace:

L a popolazione, secondo i sondaggi, è favorevole (60 per cento) al lancio di kassam e contraria all'eventuale rilascio del militare israeliano se non in cambio di detenuti e poiché lo stesso ministro israeliano per la sicurezza, Avi Dichter, ha detto che è possibile, i palestinesi si chiedono , così come molti israeliani, perché non chiudere questo scontro al più presto invece di vedere allungare la lista delle vittime

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