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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Foglio - Corriere della Sera - La Stampa Rassegna Stampa
09.12.2005 Ahmadinejad nega la Shoah e propone la pulizia etnica contro gli ebrei in Medio Oriente
un'intervista chiarisce ( se ancora ce ne fosse bisogno) chi sia l'uomo che governa l'Iran e che vuole l'atomica

Testata:Il Foglio - Corriere della Sera - La Stampa
Autore: la redazione - Aldo Baquis
Titolo: «Tenetevi gli ebrei -La «soluzione» di Ahmadinejad «Israele? Se lo prenda l'Europa» - Israele un cancro, prendetelo in Europa -»
IL FOGLIO di venerdì 9 dicembre 2005 pubblica in prima pagina il passo saliente del discorso negazionista e antisemita del presidente iraniano Ahmadinejad.

Ecco il testo:

"Alcuni paesi europei insistono nel dire
che Hitler ha ucciso milioni di ebrei innocenti
nei forni, e insistono a tal punto che
se qualcuno prova il contrario loro condannano
quella persona e la gettano in prigione.
Anche se noi non accettiamo questa
affermazione – supponiamo che sia vera –
la nostra domanda per gli europei è: l’uccisione
di ebrei innocenti da parte di Hitler è
la ragione per cui appoggiate gli occupanti
di Gerusalemme? Se gli europei fossero onesti
dovrebbero dare qualcuna delle loro province
in Europa – in Germania, in Austria
o in qualche altro paese – ai sionisti e i sionisti
potrebbero stabilire il loro Stato in Europa.
Offrite parte dell’Europa e noi vi appoggeremo".
Mahmoud Ahmadinejad
presidente della Repubblica islamica
dell’Iran, dall’agenzia ufficiale iraniana
Irna come ripresa dalla Reuters
Il CORRIERE DELLA SERA pubblica a pagina 9 l'articolo di Paolo Salom "La «soluzione» di Ahmadinejad «Israele? Se lo prenda l'Europa» ".
Ecco il testo:

Pentito? Figurarsi. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad torna alla carica. Non contento di aver invocato, il 27 ottobre, la «cancellazione dalle carte geografiche del regime sionista», l'ex pasdaran ha una nuova proposta per risolvere la «questione ebraica» una volta per tutte. Con un tono apparentemente più conciliante, Ahmadinejad ha suggerito ieri — durante una conferenza stampa alla Mecca, alla conclusione del summit dell'Organizzazione della conferenza islamica (Oci) — di «spostare» Israele in Europa.
SENSI DI COLPA — Il motivo? L'Olocausto e i sensi di colpa. In sostanza: se Paesi europei come l'Austria e la Germania nutrono rimorsi per quanto accaduto agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, ebbene, offrano «due o tre delle loro province» per accogliere il «tumore» che oggi porta il nome di Israele. Immediata la reazione di Gerusalemme. Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Mark Regev ha condannato queste dichiarazioni «scandalose e razziste». Così come ha fatto la Casa Bianca: le parole di Ahmadinejad «dimostrano a che punto sia fondamentale che il regime non abbia la capacità di sviluppare un'arma nucleare». E Berlusconi: «Frasi contrarie alla verità».
La proposta iraniana, fatta con il sorriso sulla labbra, contiene non meno veleno dell'invito a distruggere lo Stato ebraico. Perché Ahmadinejad prima di tutto ha messo sul piatto l'opinione che va per la maggiore nei Paesi islamici, ovvero che l'Olocausto è un «falso storico». «Alcuni Paesi europei — ha detto evocando, senza citarlo direttamente, il caso David Irving — insistono nel dire che Hitler uccise milioni di ebrei innocenti nei forni e insistono a tal punto che se qualcuno dimostra il contrario, lo scaraventano in cella». Poi la stoccata: «Sebbene noi non accettiamo tale pretesa, se supponiamo che sia vera, la nostra domanda agli europei è: "Perché ne devono pagare il prezzo i musulmani palestinesi?"».
PROVINCE — La soluzione è bell'e pronta: «Che la Germania e l'Austria diano due o tre delle loro province al regime sionista e il problema sarà risolto alla radice». Vienna e Berlino hanno subito risposto. Il cancelliere austriaco Wolfgang Schüssel ha definito le parole del leader iraniano «una gaffe scandalosa». Angela Merkel non è stata meno decisa: «Come cancelliere della Germania che ha una responsabilità storica in questa materia, condanno tale posizione con la massima fermezza».
LA STAMPA pubblica a pagina 8 una cronaca di Aldo Baquis, "Israele un cancro, prendetelo in Europa".
Ecco il testo:

TEL AVIV. Meno di due mesi dopo aver scandalizzato la comunità internazionale auspicando che Israele «sia cancellato dalla carta geografica», il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è tornato ieri alla carica chiedendo a due Paesi europei, la Germania e l’Austria, di «mettere un pezzo di terra a disposizione del regime sionista». Sarebbe quello a suo parere un modo adeguato per riparare agli orrori dell’Olocausto (che Ahmadinejad peraltro mette in dubbio) e per consentire infine ai palestinesi di liberarsi della presenza dello Stato ebraico, definito dal leader iraniano «un cancro».

In poche ore la nuova sortita del presidente iraniano è stata accolta da un diluvio di condanne, degli Usa, Ue, Italia, Germania, Francia ed Israele. In visita alla Mecca per il summit dell’Organizzazione della conferenza islamica Ahmadinejad ha rilasciato alla tv iraniana al-Alam un’intervista in cui ha lamentato che i Paesi europei mantengano un atteggiamento di colpa verso Israele: «Si ostinano a sostenere che nella seconda guerrra mondiale Hitler abbia sterminato milioni di ebrei e li abbia inviati nei campi di concentramento. Ogni storico, commentatore o studioso che lo metta in dubbio viene incarcerato, o comunque criticato». «Noi non accettiamo questa tesi - ha proseguito - ma se ammettiamo che sia fondata, dobbiamo chiedere agli europei: forse che l’uccisione di ebrei innocenti da parte di Hitler può giustificare il vostro sostegno all’occupazione di Gerusalemme?».

Sorridente e pacato di fronte ad un intervistatore ossequioso, Ahmadinejad ha proseguito: «Se gli europei sono onesti, devono dare alcune loro province, in Germania o in Austria o in altri Paesi ai sionisti affinché facciano là il loro Stato. Una proposta del genere avrebbe il nostro sostegno». Il presidente ha insistito: «Anche se (gli ebrei) hanno sofferto ingiustamente in Europa, per quale ragione i palestinesi dovrebbero pagarne il prezzo?».

In Israele, le parole di Ahmadinejad sono state accolto con sdegno. Mark Regev, portavoce del ministero degli Esteri, le ha trovate «scandalose e razziste»: «Contribuiranno a mobilitare quanti ancora si facevano illusioni sulla natura del regime iraniano». In Italia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso immediata esecrazione. «L’Italia - ha detto - si associa alla condanna dell’Unione Europea». Angela Merkel ha trovato la sortita di Ahmadinejad «assolutamente inaccettabile»: «In quanto Cancelliere della Germania - ha detto - avverto una responsabilità storica. Siamo determinati a fare tutto il necessario affinché nessuna minaccia incomba sul diritto all’esistenza di Israele».

Secondo Israele entro quattro mesi l’Iran sarà in grado di dotarsi di potenziale atomico e per sventare in extremis questo rischio occorre una mobilitazione della comunità internazionale. Ariel Sharon ritiene necessario che la questione del nucleare iraniano sia discussa con urgenza al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che imponga sanzioni a Teheran. Per quanto sgradevoli agli israeliani e insultanti per le vittime della Shoah, le parole di Ahmadinejad hanno una loro utilità: potrebbero infatti confermare all’opinione pubblica internazionale l’estrema pericolosità del regime iraniano.
Segnaliamo ai lettori di Informazione Corretta anche le cronache di LIBERO ("L'Iran nega la Shoah: ebrei tornate in Germania", Giovanni Longoni, a pagina 15)e quella , troppo breve ma corretta, del GIORNO, a pagina 18( "Ahmadinejad insiste. Israele? tumore da esportare in Europa").

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