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Rai 1 Rassegna Stampa
10.05.2003 Palestinesi buoni, Sharon cattivo
Marc Innaro spara le sue ultime cartucce

Testata: Rai 1
Data: 10 maggio 2003
Pagina: 1
Autore: Marc Innaro
Titolo: «TG 1 ore 20»
Marc Innaro ricompare e approfitta subito dell'occasione per fare pubblicita' al suo libro sull'episodio della Basilica di Betlemme.
La visita di Powell in Israele ha dato a Innaro l'opportunita' di riparlare di quel fatto accaduto piu' di un anno fa perche' le famiglie dei terroristi chiederanno sfacciatamente all'inviato americano la loro liberazione. Nessun accenno ai tre individui che vivono comodamente in Italia mantenuti dallo stato italiano senza aver mai fatto un giorno di galera.
Innaro, parlando dell'episodio , ha usato ancora una volta il termine "assedio" cioe' a dire che l'esercito israeliano "assediava" la Basilica probabilmente per passare il tempo e non perche' la stessa era stata occupata e dissacrata da 200 terroristi armati.
Dopo questo intermezzo, inutile per noi ma non per lui, ecco che il giornalista accenna al motivo principale della visita di Powell e a questo punto non puo' tralasciare di sputare il suo veleno dicendo che "la road map e' stata accettata dai palestinesi ma non da Sharon".
Ci piacerebbe capire quando i palestinesi hanno accettato il nuovo piano di pace visto che Abu Mazen continua a dire che mai rinunceranno al diritto al ritorno e a Gerusalemme capitale.

Innaro si e' guardato bene dal dire che Sharon ha annunciato che Israele e' pronto a grandi sacrifici mentre i palestinesi non sono arretrati di un millimetro dalle posizioni intransigenti che avevano fatto saltare Camp David e Taba.
Abu Mazen e' stato il braccio destro di Arafat per 35 anni quindi le sue posizioni non differiscono da quelle del raiss, l'unica differenza tra i due sta nella lucidita' mentale di cui Arafat e' privo.
L'intervento di Innaro fa pensare che , come e' sempre stato santificato Arafat, lo stesso tipo di atteggiamento sara' usato nei confronti di Abu Mazen , sempre a scapito di Israele e di Ariel Sharon.
Niente di nuovo sotto il sole, dunque.

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