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Rai 1 Rassegna Stampa
30.11.2009 I tunnel a Gaza
Dossier da 21,5% di share di Claudio Pagliara

Testata: Rai 1
Data: 30 novembre 2009
Pagina: 1
Autore: Claudio Pagliara
Titolo: «I tunnel di Gaza»
RIportiamo da MEDIORIENTE.BLOG.RAI.IT, il testo del reportage di Claudio Pagliara sui tunnel di Gaza, andato in onda su Tv7 il 27/11/2009 alle 23. Tv7 venerdì ha fatto uno share del 17 per cento con un picco del 21,5 durante il reportage d'apertura di Claudio Pagliara. Per vedere il servizio, cliccare sul link : http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c340d0bf-eb9e-47c4-867d-6be38adba414.html Ecco il pezzo:

  

Abu Said, il capomastro, ha paura. Mi dice che ogni giorno qualcuno muore dentro questi maledetti tunnel. Decido di calarmi lo stesso. Ci entro con il tele cineoperatore Franco Ceccarelli. Mentre la corda mi porta giù, il cuore aumenta il ritmo. Atterro sulla sabbia, 8 metri nelle viscere di Gaza, a poche centinaia di metri dal confine con l’Egitto. Il tunnel è lungo 700 metri. L’altezza è di 80 centimetri. Bisogna procedere carponi. A scavare sono ragazzi adolescenti, alcuni di essi sono bambini. Sono divisi in due turni di lavoro di 12 ore ciascuno. Guadagnano bene, 25 dollari al giorno, una piccola fortuna a Gaza. Ma rischiano quotidianamente la vita. Dopo l’ultima guerra e i pesanti bombardamenti israeliani il terreno è meno compatto, i crolli sono frequenti. Senza contare che ogni volta che un razzo viene sparato dai militanti palestinesi, Israele bombarda i tunnel. Poche ore prima del nostro arrivo, c’è stato un raid israeliano. Proprio per questo penso che ci siano sufficienti condizioni di sicurezza. Di questi tempi i raid israeliani, come i razzi palestinesi sono sporadici

Percorro alcune decine di metri del tunnel, in direzione dell’Egitto. La terra sopra di me è friabile. In fondo si scava ancora. Mancano alcune decine di metri prima che il tunnel trovi il suo sbocco in trritorio egiziano. Torno indietro. All’uscita c’è la polizia di Hamas. Il capo ci dice che sono loro che controllano l’area e debbono essere informati di tutto ciò che accade qui. Ci fermano per pochi minuti. Ci lasciano andare ma trattengono la patente del nostro tassista. L’intesa è che prima di lasciare l’area andremo nel posto di controllo a mostrar loro le immagini girate.

 

Ci muoviamo in auto lungo il confine, vediamo decine di tende, sotto ogni tenda l’imboccatura di un tunnel. Entriamo e usciamo. I tunnel sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni sono delle vere e proprio autostrade sotterranee: 2 metri di diametro e fino a 30 metri di profondità. Attraverso queste gallerie, entra a Gaza di tutto. Da un tunnel vediamo uscire pecore e buoi da immolare in occasione della Festa islamica del sacrificio. Da un altro, assistiamo all’arrivo di un carico di cotone. Il traffico più lucroso è quello delle armi. Avviene lontano dalle telecamere, ma non è certo un mistero, tutti ne parlano qui, sottovoce. E’ attraverso questi tunnel che il movimento islamico Hamas ha costantemente irrobustito i suoi muscoli negli ultimi anni. Mentre ci troviamo sul lato di Gaza del confine, arriva la notizia che dal lato egiziano la polizia ha sequestrato un carico di una tonnellata di esplosivo. L’intelligence israeliana qualche settimana fa ha svelato che Hamas è riuscita a contrabbandare missili di fabbricazione iraniana in grado di colpire Tel Aviv, che da Gaza dista 100 chilometri.

medioriente.blog.rai.it

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