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Il Giornale Rassegna Stampa
21.02.2022 Che catastrofe gli ayatollah con l'atomica
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 21 febbraio 2022
Pagina: 15
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Che catastrofe gli ayatollah con l'atomica»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 21/02/2022,  a pag. 15, l'analisi di Fiamma Nirenstein dal titolo "Che catastrofe gli ayatollah con l'atomica".

Mo, Nirenstein:

Fiamma Nirenstein

La prossima settimana un accordo disastroso verrà firmato con l'Iran. Sarà una sconfitta totale dell'Occidente in un momento in cui si affaccia all'orizzonte una nuova guerra in cui invece esso dovrebbe apparire sicuro di sé e vincente. Una promessa di guerra in tempi in cui si fa di tutto per evitarne un'altra. Se la guerra di Putin contro l'Ucraina scoppia nelle prossime ore, questo sottrarrà l'attenzione dal nucleare iraniano, e gli ayatollah potranno muoversi felicemente carichi dei soldi delle sanzioni restituite e dell'uranio arricchito al 60 per cento. L'America dovrà guardare da un'altra parte. E se Putin non lo farà, lo stesso: l'Iran potrà godere del vantaggio che gli fornisce dopo otto riprese di colloqui in cui ha fatto mille capricci, il fatto che Biden voglia arrivare alle elezioni congressuali con i quattro americani prigionieri finalmente liberati. E Putin, potrà, appena avrà un po’ di tempo libero, considerare il successo iraniano come il successo di una delle sue pedine sulla scacchiera mondiale contro il nemico americano. Perchè per gli iraniani la firma sarà un grande successo è presto detto. In termini sommari: dopo il pessimo accordo di Obama del 2015, dall'interruzione del 2018 l'arricchimento dell' uranio è palesemente cresciuto al 60 per cento, rendendolo quasi pronto in quantità sufficiente per la bomba atomica. Uno dei punti controversi è la custodia di questo materiale quasi pronto per la bomba in Iran o magari persino in Russia; inoltre gli iraniani hanno seguitato a costruire centrifughe molto veloci, e hanno anche i mezzi per seguitare a costruirne. In generale, la loro tecnologia belligerante, droni, satelliti, missili, bombardieri nucleari, resta libero regno della fantasia della Guardia Rivoluzionaria. Inoltre: il 2025 data di conclusione del periodo che secondo il vecchio e probabilmente anche il nuovo trattato segnala proibizione ad arricchire l'uranio in modo adatto alla bomba, è già qui. E a lato di tutto questo, restano fatti interni dell'Iran la sua aggressione militare contro i Paesi Sunniti, la minaccia di morte a Israele, la violazione crudele dei diritti umani fino alla pena di morte per gli omosessuali.

Israele è al centro delle mire genocide della guerra in cui sono implicati Hezbollah (in Libano e in Siria) con 250mila missili e controllo sulla Siria, Hamas (a Gaza e nell'Autonomia Palestinese) che bombarda Israele e gli Houti in Yemen, che bombardano l'Arabia Saudita. Il ritorno dei miliardi bloccati per le sanzioni andranno in gran parte al disegno imperial-religioso degli Ayatollah. Intanto, non c'è notizia che l'Iran sia disposto a trattare direttamente con gli USA a Vienna, mentre è noto che a gran velocità sta sviluppando nell'area di Natanz una nuova struttura nucleare, protetta dal monte Kuh-e Kolang Gaz che la rende indistruttibile. Anche se Israele ha ripetuto che non permetterà mai che l'Iran divenga nucleare, il suo silenzio è assordante. Il primo ministro Naftali Bennett, uno dei maggiori nemici del JCPOA quando era nel governo di Netanyahu, si limita a proteste scontate: sa che il governo è troppo frammentato per seguirlo, troppo preoccupato del rapporto con Biden. I repubblicani americani mancano del punto di riferimento israeliano, come al tempo di Netanyahu, che nel 2015 sfidò Obama con un discorso al Congresso che risvegliò il mondo intero alla pericolosità della bomba degli Ayatollah. Oggi per ora il più coraggioso è stato, dimettendosi, Richard Nephew, il vice dell'inviato speciale USA per l'Iran Robert Malley: vecchio obamiano, sa tuttavia con chi ha a che fare. E non vuole la responsabilità di un disastro diplomatico che può diventare una tragedia cosmica, peggiore della guerra in Ucraina. Perchè con questo accordo, la bomba ci sarà se qualcuno non lo impedisce.

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