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Il Giornale Rassegna Stampa
10.02.2022 Foibe 2: ecco chi nega o giustifica
Due servizi di Alberto Giannoni

Testata: Il Giornale
Data: 10 febbraio 2022
Pagina: 24
Autore: Alberto Giannoni
Titolo: «L'Anpi si sveglia: 'Dramma rimosso colpevolmente' - 'La sinistra nega o giustificale foibe'»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 10/02/2022, a pag. 24, con il titolo "L'Anpi si sveglia: 'Dramma rimosso colpevolmente' " il commento di Alberto Giannoni; dal dorso milanese del quotidiano, ancora a firma Giannoni, a pag. 2, l'articolo 'La sinistra nega o giustificale foibe'.

Ecco gli articoli:

"L'Anpi si sveglia: 'Dramma rimosso colpevolmente' "

Immagine correlata
Alberto Giannoni

Foibe: una tragedia cancellata a lungo, anche dai libri di storia -  Leccenews24

Una pagina terribile nella storia del nostro Paese». Così, parlando col Giornale, il presidente dell'Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati definisce le vicende che vengono ricordate oggi nel Giorno che ricorda l'orrore delle foibe e il dramma patito dagli esuli italiani che, dai titini, furono cacciati dalle loro case nell'Istria, nel Quarnaro e sulle coste dalmate. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di una «pagina strappata nel libro della nostra storia», e anche per il presidente dell'Associazione partigiani di Milano (uno dei comitati provinciali più importanti d'Italia) si tratta di «una tragedia». «Una tragedia - dice - che è stata colpevolmente rimossa per interi decenni». Parole limpide, che superano di slancio faziosità e omissioni. «Si tratta di una pagina terribile nella storia - riconosce Cenati - e che va assolutamente ricordata, per coloro che sono finiti nelle foibe e per le centinaia di migliaia di persone che hanno dovuto abbandonare loro terre, cui erano legate da un particolare attaccamento, e fra l'altro non furono neanche ben accolti inizialmente in Italia, considerati nemici o addirittura fascisti in virtù di un pregiudizio infondato». Non fu solo vendetta politica dunque. «E ovviamente una vicenda molto delicata e complessa - ammette Cenati - ma certamente nelle foibe è finito anche qualche esponente della Resistenza. Il discorso ci porta indietro nel tempo, ma ciò non toglie che si sia trattato di una tragedia, una delle tragedie provocate dalla Seconda guerra mondiale scatenata dal Nazifascismo, ed è doveroso da parte nostra tener viva la memoria di questa tragedia delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata, per troppo tempo rimossa». Un giudizio che non sottovaluta il contesto storico - quello che la stessa legge sul Giorno del Ricordo inquadra come «la complessa vicenda del confine orientale» - e tuttavia va oltre il settarismo che spesso alberga ancora a sinistra. Per trovare il giusto equilibrio ci voleva una figura come quella di Cenati, che negli ultimi anni ha partecipato alle celebrazioni per il Ricordo e ha dimostrato singolare libertà anche in occasione del 25 aprile, quando ha sfilato con la Comunità (e la Brigata) ebraica, difendendola dall'aggressione degli oltranzisti «antisionisti». Così sulle foibe: mentre proliferano ancora iniziative ispirate alla faziosità, c'è anche chi crede davvero nella possibilità di una memoria condivisa, obiettivo su cui si sono spesi gli ultimi presidenti della Repubblica. Già nel 2005 l'antifascista Carlo Azeglio Ciampi aveva avvertito che questi «drammatici avvenimenti» «formano parte integrante della nostra vicenda nazionale», e un anno dopo disse che «il riconoscimento del supplizio patito è un atto di giustizia nei confronti di ognuna di quelle vittime». Il comunista Giorgio Napolitano parlò della «congiura del silenzio» su una tragedia frutto di un «moto di odio» e di «un disegno annessionistico slavo». E Mattarella ha detto «no al negazionismo» su «una sciagura nazionale». Dopo tanto doloroso oblio, si lascia intravedere un orizzonte di verità e riconciliazione.

'La sinistra nega o giustificale foibe'

ANPI Bologna - Resistere non invecchia!

Non c'è pace per il Ricordo. Mentre i presidenti della Repubblica hanno consolidato, da ormai 15 anni, una memoria della tragedia-foibe che vuol essere condivisa, mentre l'Anpi di Milano riconosce che fu «una pagina terribile», e da non dimenticare, la sinistra non riesce a liberarsi del suo riflesso più retrivo e settario. Il Comune di Milano renderà omaggio ai martiri delle foibe con una piccola cerimonia «muta», altri Comuni - anche amministrati dal Pd, come Segrate - hanno previsto eventi significativi, ma altre istituzioni hanno scelto ancora una volta la strada di iniziative discutibili. L'attenzione di Fratelli d'Italia - si concentra su Paullu. «Il Comune - dichiara il capogruppo regionale di FdI Franco Lucente - celebra il Giorno del Ricordo non commemorando i morti infoibati e gli esuli istriano dalmati ma inaugurando una mostra fotografica sull'occupazione italiana della Jugoslavia. Verrà infatti aperta domani (oggi, ndr), nella palestra dell'ex scuola elementare, la mostra "Jugoslavia a ferro e fuoco. L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943". Organizzatore spiega - è l'Anpi con il patrocinio del Comune. Parallelamente, a oggi, non ci è giunta nessuna comunicazione sulla commemorazione dei morti delle foibe, uccisi dai partigiani comunisti di Tito e per cui il Parlamento italiano ha istituito il Giorno del Ricordo il 10 febbraio». «Francamente conclude Lucente - eravamo convinti che nessun rappresentante dei cittadini potesse dimenticare le foibe o relegarle a occasione collaterale di una mostra dell'occupazione italiana in Jugoslavia. Chiamiamola, come minimo, mancanza di eleganza. Per non dire altro». Altro caso a Milano, un evento in Zona 3. Lo rendono noto il capogruppo leghista Gianluca Boari e il consigliere Riccardo Santoro. «Nel 2004, come presidente di commissione del Consiglio di Zona 3 - dice il leghista - fui il primo a promuovere una iniziativa in ricordo dei martiri delle foibe. Avevo dato spazio ai familiari dei nostri connazionali caduti. Nessun fatto storico che avvenne il periodo o negli anni precedenti può anche solamente edulcorare i crimini commessi dai titini e dai loro complici italiani». Santoro ha depositato un'interrogazione, che verte in particolare sulla partecipazione di un ospite. «Pietra dello scandalo - spiega - è la partecipazione del relatore Federico Tenca Montini». Un nome controverso: «È ora che il Pd faccia davvero i conti con la storia» auspica Santoro, che chiede al sindaco e alla presidente del Municipio il ritiro del patrocinio all'evento organizzato in via Valvassori Peroni. «È il minimo da fare per portare il giusto rispetto alle celebrazioni del Giorno del Ricordo e alla tragedia italiana delle foibe». Infine, la Zona 5. In quel Municipio - per il leghista Max Bastoni - «va in scena bieco giustificazionismo delle foibe a firma Anpi». E Bastoni ricordando che a breve sarà discussa in Consiglio regionale la sua mozione «per revocare i finanziamenti regionali a qualsiasi associazione che promuova il negazionismo e il giustificazionismo dei crimini perpetrati ai danni dei nostri connazionali sul confine orientale.

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