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Il Giornale Rassegna Stampa
30.01.2021 Usa, Biden nomina Malley inviato per l'Iran. Ecco perché è una notizia allarmante
Commento di Chiara Clausi

Testata: Il Giornale
Data: 30 gennaio 2021
Pagina: 14
Autore: Chiara Clausi
Titolo: «Una colomba per l'Iran, Biden nomina Malley (ed è allarme in Israele)»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 30/01/2021, a pag.14, con il titolo "Una colomba per l'Iran, Biden nomina Malley (ed è allarme in Israele)" il commento di Chiara Clausi.

Biden set to name Obama aide Malley as Iran envoy; hawks reportedly  'aghast' | The Times of Israel
Robert Malley
Chiara Clausi (@foliedennui) | Twitter
Chiara Clausi

Beirut Una colomba come inviato in uno dei Paesi più ad alta tensione in Medio Oriente. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nominato Robert Malley, esperto della regione ed ex funzionario dell'amministrazione Obama, come suo inviato speciale per l'Iran. Un ruolo di primo piano per una delle sfide di politica estera più difficili e irta di spine che la nuova presidenza dovrà affrontare. Malley ha ricoperto numerosi incarichi di alto livello nelle amministrazioni democratiche di Obama e dell'ex presidente Bill Clinton, in particolare sulle politiche del Medio Oriente e del Golfo e ha fornito consigli informali al team di Biden durante la campagna elettorale del 2020. Più di recente, è stato presidente dell'International Crisis Group, un'organizzazione senza scopo di lucro focalizzata sui conflitti globali. Ma il suo percorso non è stato privo di ostacoli. Figlio di un giornalista egiziano ed esperto di Iran, nella sua veste di consigliere durante la campagna di Obama del 2008 si è dimesso dopo che è emerso che aveva incontrato i rappresentanti del gruppo militante palestinese Hamas mentre lavorava per l'International Crisis Group. Malley è stato poi inserito nello staff dell'amministrazione Obama, di cui Biden è stato vicepresidente, come massimo consigliere per il Medio Oriente. Malley infatti è stato un membro chiave della squadra dell'ex presidente Obama per negoziare l'accordo nucleare del 2015 con l'Iran.

Biden, Iran: Do Democrats mean Detente with Iran?
Joe Biden

Un accordo che l'ex presidente Donald Trump ha abbandonato nel 2018. Ora Malley avrà infatti il compito di persuadere Teheran a frenare il suo programma nucleare, fermare l'arricchimento dell'uranio oltre i limiti imposti dall'accordo del 2015 e stringere nuovi negoziati prima che gli Stati Uniti revochino le loro durissime sanzioni economiche. L'Iran però ha ripetutamente affermato che non tornerà all'accordo nucleare del 2015 fino a quando gli Stati Uniti non alleggeriranno le sanzioni. Tra le due potenze si è innescata una competizione ad alto rischio su quale parte cederà per prima. Ma il ritorno all'accordo sul nucleare era tra le promesse elettorali di Biden. Da quando nel 2018 gli Stati Uniti si sono ritirati, però, l'Iran ha costantemente violato l'accordo che aveva cercato di limitare il suo programma nucleare. E ora la nomina di Malley dovrebbe riuscire nella mediazione per porre fine a questo clima di tensione e potenzialmente pericoloso. Ma la sua investitura non è stata indolore. Ha creato delle spaccature molto forti nella politica americana. I conservatori lo hanno accusato di essere troppo accomodante nei confronti dell'Iran e di non sostenere abbastanza Israele. È subito arrivata però anche una dichiarazione pubblica a sostegno della sua designazione, firmata da dozzine di esperti di politica estera ed ex funzionari statunitensi, che ha definito Malley «tra i più rispettati esperti di politica estera negli Stati Uniti» e un «astuto analista e diplomatico affermato». Per i falchi israeliani e sauditi però è l'ennesimo campanello di allarme, e ci sono rumors di una «inevitabile azione militare» contro i siti atomici iraniani, in caso di ritorno degli Usa nel Trattato del 2015. In realtà sono pressioni su Biden e il segretario di Stato Antony Blinken per dissuaderli, perché persino i vertici militari israeliani sono contrari a un blitz e lo considerano una mossa poco pragmatica. Ma ora è certo, Malley sarà al Dipartimento di Stato e riferirà direttamente a Blinken con cui ha un rapporto di lunga data: con il capo della diplomazia americana ha frequentato il liceo a Parigi negli anni 70.

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