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Il Giornale Rassegna Stampa
06.10.2019 Finkielkraut & Camus, che non hanno paura di sfidare il conformismo del politicamente corretto
Commento di Alessandro Gnocchi

Testata: Il Giornale
Data: 06 ottobre 2019
Pagina: 23
Autore: Alessandro Gnocchi
Titolo: «Silenzio, parlano Finkielkraut e Camus»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 06/10/2019, a pag.23, con il titolo "Silenzio, parlano Finkielkraut e Camus" il commento di Alessandro Gnocchi.

Nelle pagine seguenti, Lorenza Formicola intervista Renaud Camus, Alessandro Gnocchi Alain Finkielkraut

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Alessandro Gnocchi

Non siete stufi dei censori che parlano in nome della libertà d'espressione? Di quelli che hanno sempre ragione anche se non ne hanno azzeccata una in tutta la vita? Dei democratici che disprezzano il popolo? Della tirannia dei peggiori travestita da democrazia? Dei razzisti veri che parlano la lingua dell'antirazzismo falso? Dei socialisti travestiti da uomini di buona volontà, tutti accoglienza e assistenzialismo e dirigismo? Dei politici propagandisti che riescono a passare dalla parte del torto anche quando hanno ragione? Degli incapaci al potere? Di chi degusta il mondo alla carta e lo trasforma in un enorme supermercato chiamato multiculturalismo? Di chi è sprezzante verso la nostra cultura e accondiscendente con tutte le altre? Di chi butta via il meglio dell'Occidente per accogliere il peggio del resto del mondo? Degli ambientalisti sostenuti da aziende e governi, le prime ben liete di rivenderci la macchina, i secondi ben lieti di arrogarsi altro potere in nome dell'emergenza planetaria? Dei media conformisti, schierati tutti o quasi dalla stessa parte? Dei ribellocrati che si tengono stretto il potere culturale e fmgono di essere fuori dal sistema, anzi contro il sistema? Dei ribellocrati che dominano ma si atte vj ano a difensori dei dominati? Di chi vuole spalancare i porti, per bontà, e lascia gli immigrati nelle mani di sfruttatori, anche loro buonissimi naturalmente, odi caporali del crimine organizzato? Di chi neppure si accorge che è stata reintrodotta la schiavitù e che perfino i diritti dei lavoratori più banali sono cancellati un po' alla volta? Della sinistra che fa la destra, della destra che fa la sinistra? Di quelli a cui va bene tutto perché ce lo chiede l'Europa? Di chi nega l'autonomia prevista dalla Costituzione? Di chi predica l'apertura e si blinda in case-cassaforte con porta resistente all'atomica e un numero al posto del nome sul citofono? Di chi esalta il pubblico, che è bello come le tasse, e manda i figli alla privata più costosa a disposizione, ma proprio perché è costosa, non migliore? Di me, di noi, di tutti, ingozzati di pubblicità, martellati da slogan, schiavi dei social, tanto più vuoti quanto più siamo pieni di opinioni, assediati dall'elogio del nichilismo, del materialismo e di ogni altra idea malvagia che toglie gloria alla vita e dignità all'uomo? Se siete stufi, leggete le interviste di Renaud Camus e Alain Finkielkraut nelle pagine seguenti

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