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Il Giornale Rassegna Stampa
23.05.2019 Spagna: ecco il partito islamista legato alla Fratellanza Musulmana
Cronaca di Roberto Pellegrino

Testata: Il Giornale
Data: 23 maggio 2019
Pagina: 9
Autore: Roberto Pellegrino
Titolo: «Spagna, ecco il partito islamico: 'È una minaccia alle libertà'»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 23/05/2019, a pag.9, con il titolo "Spagna, ecco il partito islamico: 'È una minaccia alle libertà' ", il commento di Roberto Pellegrino.

Il nuovo partito islamista spagnolo è direttamente legato alla Fratellanza Musulmana, che ha l'obiettivo di imporre la sharia e ricostituire il califfato. E' una formazione per molti aspetti analoga all'UCOII in Italia. Per questo è una minaccia per la libertà e la democrazia.

Ecco l'articolo:

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Roberto Pellegrino

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Il simbolo della Fratellanza musulmana, dichiarata organizzazione terrorista in Usa

Madrid A parere di Ignacio Garriga, Presidente del Comitato esecutivo nazionale di Vox, il Prune, il primo e unico «Partito Musulmano del Rinascimento e dell'Unione di Spagna (e d'Europa, in base ai periodi elettorali, ndr)» «è una minaccia concreta alle nostre libertà, perché dietro alla parola rinascimento, nasconde il termine più temibile di riconquista della penisola iberica». Garriga punta il dito contro la Catalogna, dove lo scorso dicembre, nel paesino Mollet del Vallès (Barcellona), al primo giro di comunali, due consiglieri musulmani sono stati eletti nel Consiglio. Non era mai successo nella Spagna peninsulare che un partito targato Islam entrasse con due deputati nelle istituzioni. Nelle due enclave spagnole in Marocco, Ceuta e Melilla, Prune, formatosi nel 2009, ma sempre escluso dalle urne o votato con ampio insuccesso, aveva raccolto un discreto consenso. Il 26 maggio, Prune punta a entrare nei consigli comunali di Valencia, Saragozza, Granada, Murcia, Alicante e Girona, ma i sondaggi lo danno tra lo 0,5 e l'1,5%. Il movimento di Santiago Abascal ha aspramente criticato i partiti catalani per avere permesso l'ascesa dei musulmani in Catalogna: «I catalani preferiscono il Corano alla Costituzione spagnola, vogliono la secessione e poi permettono alla loro sinistra di allearsi con gli islamisti che predicano la Spagna unita», ha twittato Garriga che ha chiesto al Tribunale Supremo di dichiararli fuorilegge. La dirigenza di Prune invita a «ottenere sostegno, non solo tra i musulmani residenti, ma anche tra il resto degli immigrati che si sentono discriminati». Una strategia che potrebbe portare molti voti da parte di chi non si sente rappresentato. I musulmani non vogliono essere posizionati sull'asse ideologico sinistra-destra, anche se poi i leader hanno preferito allearsi a livello locale con Izquierda Unida ed Erc, partiti a favore dell'accoglienza e dei porti aperti. Ismael Cuellar de la Torre, tesoriere di Prune, ha dichiarato che «la sinistra è ricca di principi islamici che guidano la loro politica». Prune è stato fondato a Granada nel 2009 dal giornalista e professore marocchino, Mustapha Bakkach, scomparso nel 2011. Ahmed Dib El Hioui è l'attuale presidente nazionale. È convinto che «in Spagna ci siano minoranze che soffrono l'esclusione dai partiti politici e da altri raggruppamenti». Nel 2016 e nel 2018, Prune è stato escluso, prima dalle legislative e poi dalle regionali per non aver rispettato la legge elettorale. L'anno dopo, il partito musulmano apriva tre sedi in Andalusia alla ricerca dei luoghi con una solida presenza di musulmani. Ed è bizzarro che Prune abbia eletto la città asturiana di Langreo come suo quartiere generale: un luogo storicamente molto caldo per le sollevazioni popolari.

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