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Il Giornale Rassegna Stampa
10.03.2019 Milano: Abdel kader (Fratellanza Musulmana) dovrebbe dimettersi
Analisi di Alberto Giannoni

Testata: Il Giornale
Data: 10 marzo 2019
Pagina: 3
Autore: Alberto Giannoni
Titolo: «Abdel Kader dovrebbe dimettersi»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 10/03/2019, edizione milanese, a pag.3, con il titolo «Abdel Qader dovrebbe dimettersi», il commento di Alberto Giannoni

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Albero Giannoni                  Abdel Kader

La consigliera comunale ha visto archiviare una querela presentata contro «ignoti» da cui si riteneva diffamata per l'accostamento, a suo dire indebito, con i Fratelli musulmani, organizzazione internazionale dell'islamismo ideologico. E l'archiviazione ha legittimato le domande sui rapporti fra il Pd, l'islam e l'integralismo.

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Stefano Parisi

 Il caso è diventato politico e sul caso politico interviene l'uomo che ha sfidato Beppe Sala nel 2016, Stefano Parisi, oggi leader di Energie per l'Italia. «Pd e Sala - dice - hanno sempre negato questa cosa dei Fratelli musulmani, che ora è asseverata da un giudice. Ora è necessario fare chiarezza, anche perché altrimenti è inutile andare alle manifestazioni contro il razzismo. C'è un'ambiguità grave, l'antisemitismo non è razzismo? E invece lo sono quelli che magari hanno problemi con gli immigrati? Questo è il doppio standard della sinistra ed è pericoloso». Alla base di questo «doppio standard», Parisi vede innanzitutto ideologia, quella che sceglie di «annullare le radici giudaico-cristiane, per assecondare il multiculturalismo. La sinistra - attacca Parisi - «non distingue l'islam politico dalla gran parte dei musulmani moderati, anzi normali». Anzi l'accusa al Pd è di aver «privilegiato l'islam politico». Ed ecco dunque la richiesta di chiarezza rivolta anche all'assessore Pierfrancesco Majorino: «Dovrebbe dire cose un po' più chiare sul razzismo. Qui si parla di un movimento antisemita e integralista». Quanto alla consigliera Abdel Qader, Parisi è molto netto: «Dovrebbero toglierle la responsabilità che ha nell'amministrazione comunale, lei dovrebbe dimettersi dal Consiglio e Sala dovrebbe prendere le distanze invece di balbettare». E inevitabilmente la questione si collega ai luoghi di culto, con Parisi che parla di «superficialità» del Pd sia nel sostegno elettorale ad Abdel Qader, sia nei piani che concedono le moschee - dice - «ai gruppi musulmani che hanno più soldi». Sulla gravità del caso d'accordo anche Gianmarco Senna, già capolista milanese della Lega alle Regionali, oggi presidente di commissione al Pirellone. E anche Senna chiama in causa Pd e sinistra: «Devono dare una risposta - attacca - il minimo che possano fare è chiedere a lei di dimettersi, visto che quello che diceva non corrisponde alla verità. Sono laici a corrente alternata - dice dei pd - se la prendono col mondo cattolico tradizionalista, poi quando il problema ce l'hanno in casa si siedono al fianco di chi ha un passato e un profilo simile». «Poi - aggiunge è vero che le colpe di altri non devono ricadere su Abdel Qader, però le dichiarazioni del marito su Israele sono un fatto grave. E comunque, su Israele lei cosa dice? Deve esistere o non deve esistere? E nel Pd come vedono tutta questa vicenda?» . «Perché a volte - conclude Senna - pare che abbiano la sindrome di Stoccolma, tanto che il problema non sembrano tanto i musulmani che fanno la loro partita quanto loro che gliela lasciano fare». E sul caso scende in campo anche l'assessore regionale Pietro Foroni (Lega), che riprende le parole di Maryan Ismail al Giornale «Donna di religione islamica ma fortemente schierata contro l'integralismo, - dice l'assessore Foroni - ancora una volta lancia l'allarme sul fondamentalismo e sulle associazioni integraliste presenti in Italia. Anche per questo come assessorato avente la delega sui luoghi di culto, pur nei limiti delle nostre competenze che vorremmo legislativamente più ampie, saremo ferrei per verificare la regolarità delle previsioni di moschee e altri luoghi di culto nei Pgt comunali. Così come continueremo a denunciare a gran voce la grandissima presenza di centri di culto islamico irregolari davanti ai quali parecchie amministrazioni comunali nulla fanno. Noi, invece, non abbiamo paura».

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