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Il Giornale Rassegna Stampa
22.02.2019 Siria: Stato Islamico vicino alla fine. Ma il pericolo nel resto del mondo rimane
Commento di Fausto Biloslavo

Testata: Il Giornale
Data: 22 febbraio 2019
Pagina: 16
Autore: Fausto Biloslavo
Titolo: «La fine è vicina per l'Isis in Siria. Resta il pericolo dell'ideologia»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 22/02/2019, a pag.16 con il titolo "La fine è vicina per l'Isis in Siria. Resta il pericolo dell'ideologia", il commento di Fausto Biloslavo.

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Fausto Biloslavo

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Gli irriducibili dello Stato islamico si ostinano a usare i civili come scudi umani nell'ultima sacca del Califfato in Siria. I camion che ieri dovevano evacuare le famiglie dell'Isis nell'ultimo chilometro quadrato ancora in mano delle bandiere nere sono tornati indietro vuoti dal grande villaggio di Baghuz ridotto ad un cumulo di macerie da settimane di aspri combattimenti con i curdi delle Forze democratiche siriane. La fine dell'Isis nella Siria sud orientale è solo rimandata di ore o giorni, ma i seguaci del Califfo hanno oramai perso in battaglia il territorio che controllavano cinque anni fa da Raqqa alle porte di Baghdad. Nell'ultima ridotta sono asserragliati i combattenti stranieri duri e puri, come i ceceni, ma anche europei e potrebbero esserci pure jihadisti giunti dall'Italia. Non hanno più nulla da perdere e potrebbero combattere fino alla morte facendosi saltare in aria con la cintura esplosiva una volta finite le munizioni. In centinaia, però, nei giorni scorsi sono riusciti a rompere l'assedio scappando nel vicino Iraq. Anche se il Califfato non esiste più come Stato, la minaccia non è morta.

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Cellule clandestine scampate all'annientamento continuano a compiere attentati mordi e fuggi usando una tattica di puro terrorismo. I migliaia di combattenti dell'Isis catturati dai curdi con le loro famiglie sono pure un enorme problema. I paesi di origine dei combattenti stranieri, compresa l'Italia, non li vogliono. I prigionieri rischiano di diventare un spina nel fianco. Se, come è probabile, verranno consegnati ai governativi di Assad faranno una brutta fine, che alimenterà la propaganda jihadista e il desiderio di vendetta. E a nord di Damasco, nell'enclave di Idlib, sotto protezione turca si sono ritirati i resti delle armate jihadiste sconfitte nella guerra in Siria. Nonostante la tregua sancita dai russi i bombardamenti sull'enclave continuano e il bubbone prima o poi esploderà. Ma la minaccia più insidiosa da estirpare è l'ideologia delle bandiere nere, che ha attratto 40mila volontari della guerra santa dal mondo intero, la più grande legione straniera dell'Islam dai tempi dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Se in Siria e Iraq non saranno capaci, dopo avere vinto la guerra contro il Califfo, di conquistare la pace garantendo ricostruzione e sicurezza a tutti, l'ideologia dello Stato islamico continuerà a reclutare seguaci.

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