venerdi 19 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
04.02.2019 Verso la Giornata del ricordo delle Foibe: la rimozione dell'Anpi e il film che racconta quello che accadde
Commenti di Gian Micalessin, Sabrina Cottone

Testata: Il Giornale
Data: 04 febbraio 2019
Pagina: 13
Autore: Gian Micalessin - Sabrina Cottone
Titolo: «Vergogna sull'Anpi:promuove il convegno che cancella le foibe - Scontro su 'Rosso Istria' in Rai Partigiani divisi: è propaganda»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 04/02/2019, a pag.13 con il titolo "Vergogna sull'Anpi:promuove il convegno che cancella le foibe" il commento di Gian Micalessin; con il titolo "Scontro su 'Rosso Istria' in Rai Partigiani divisi: è propaganda", il commento di Sabrina Cottone.

Sullo scandalo - l'ennesimo - che coinvolge l'Anpi, rimandiamo per approfondire al commento di Deborah Fait pubblicato il 02/02/2019:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=73585

Sul film "Rosso Istria", alla pagina di ieri, 03/02/2019:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=73595

Ecco gli articoli: 

Gian Micalessin: "Vergogna sull'Anpi:promuove il convegno che cancella le foibe"

Immagine correlata
Gian Micalessin

La vergogna del negazionismo finanziata con i soldi dei contribuenti. Sembra questa ormai la principale attività dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Anche quest'anno l'Anpi si distingue, infatti, per l'impegno con cui suoi rappresentanti confutano i massacri delle foibe e contestano le celebrazioni ufficiali della Giornata del Ricordo. Dopo il post dell'Anpi di Rovigo, che negava i massacri della foiba di Basovizza, l'ultima uscita a gamba tesa dei nipotini dei partigiani è il sostegno, con tanto di marchio dell'associazione, a un convegno revisionista in cartellone a Parma. Un convegno in calendario per il 10 febbraio, ovvero nella giornata dedicata per legge alla «memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe». Ma all'Anpi da quell'orecchio evidentemente non ci sentono. Per i custodi della memoria partigiana molto meglio contribuire all'organizzazione di un incontro definito «contromanifestazione cittadina in occasione del Giorno del Ricordo». Insomma toni esplicitamente negazionisti definiti «inaccettabili» dalla deputata del Pd Debora Serracchiani e che «squalificano chi li usa», come nota Roberto Menia, l'ex parlamentare primo firmatario della legge sulla Giornata del Ricordo. Al centro del cosiddetto convegno sponsorizzato dall'Anpi vi sono gli interventi di alcuni presunti «esperti» del tema. Fra tutti spicca Claudia Cernigoi, una giornalista pubblicista senza alcuna esperienza accademica che dalla metà degli anni 90 sforna presunte ricerche storiche in cui nega o minimizza la realtà delle foibe. Attività definita già nel 2003 «negazionista o riduzionista» dallo storico Raoul Pupo, allora docente di storia all'Università di Trieste, e da Roberto Spazzali, direttore dell'Istituto per la storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia. A Parma la Cernigoi ha in programma un intervento intitolato «Norma Cossetto: un caso tutt'altro che chiaro». Un intervento in cui riscrive il barbaro assassinio, raccontato anche nel recente film «Red Land (Rosso Istria)», di una 23enne universitaria italiana arrestata, violentata e gettata in una foiba dalle bande dei partigiani titini e comunisti che ai primi di ottobre 1943 dettavano legge nel paesino istriano di Visinada. Un episodio barbaro e ripugnante a cui già nel 1949 il deputato comunista Concetto Marchesi, ex rettore dell'Università di Padova frequentata dalla Cossetto, volle riparare facendo conferire una laurea honoris causa alla studentessa assassinata. Ma per la Cernigoi, ultima paladina di quell'odio, si tratta di falsi storici destinati a coprire i veri assassini ovvero delle fantomatiche truppe tedesche che in quei giorni d'ottobre 1943 erano ben lontane da Visinada. Un'altra decana del revisionismo attesa a Parma è Alessandra Kersevan. Ex insegnante delle medie laureata in filosofia, ma priva pure lei di titoli accademici, la Kersevan illustrerà un video, intitolato significativamente «La Foiba di Basovizza un falso storico» in cui si nega l'eccidio di centinaia di militari e civili gettati dai partigiani in questa cavità carsica, monumento nazionale dal 1992. E a chiudere il cerchio della rilettura negazionista sponsorizzata dall'Anpi ci penserà il ricercatore della biblioteca slovena di Trieste Sandi Volk con un intervento intitolato significativamente «I morti delle foibe riconosciuti dalla legge: 354, quasi tutti delle forze armate dell'Italia fascista». Come dire erano pochi e tutti militari, quindi se lo meritavano. Non c'è che dire: un modo nobile e dignitoso di ricordare.

 

Sabrina Cottone: "Scontro su 'Rosso Istria' in Rai Partigiani divisi: è propaganda"

Immagine correlata
Su Rai3 l'8 febbraio

Sono trascorsi settantacinque anni dalla morte di Norma Cossetto, studentessa italiana d'Istria barbaramente uccisa e gettata in una foiba dai partigiani di Tito nell'ottobre del 1943. Nel 2005 è arrivata anche la medaglia d'oro al merito civile dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Eppure è capace di suscitare ancora polemiche «Red Land. Rosso Istria», il film che racconta la tragedia delle foibe attraverso la vita di Norma, e che arriva su Rai3 in prima serata l'8 febbraio, alla vigilia della Festa del Ricordo, che cade il 10 febbraio. È Antonio Amoretti, 92 anni, presidente dell'Anpi (l'Associazione Nazionale Partigiani) di Napoli, uno degli eroi delle Quattro Giornate partenopee, a bocciare la messa in onda del film (che è anche stato presentato all'ultimo Festival del Cinema di Venezia), definendolo «un'iniziativa propagandistica del governo gialloverde». Una posizione che ha diviso le associazioni partigiane in Italia: no assoluto da Venezia, apertura da Padova. «Ho perplessità ma lo vedrò» ha detto il presidente dell'Anpi patavina. Indignata invece Anna Cocchi, dell'Anpi di Bologna: «È giusto che venga trasmesso questo film, perché le verità vanno dette tutte. Laddove sono stati commessi errori vanno denunciati». A rivendicare con orgoglio la battaglia per «Rosso Istria» in prima serata è il senatore di Fi, Maurizio Gasparri, membro della commissione di vigilanza Rai: «Sono lieto di avere svolto un ruolo decisivo per richiamare il servizio pubblico al dovere del ricordo. Se per l'Anpi è una colpa, per me è un merito».

Per inviare al Giornale la propria opnione, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT