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Il Giornale Rassegna Stampa
18.01.2019 Individuare i terroristi in tutto il mondo grazie alla tecnologia israeliana
Commento di Gian Micalessin

Testata: Il Giornale
Data: 18 gennaio 2019
Pagina: 23
Autore: Gian Micalessin
Titolo: «Narcos e terroristi fregati dal cavallo nel telefonino»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 18/11/2018, a pag.23 con il titolo "Narcos e terroristi fregati dal cavallo nel telefonino" il commento di Gian Micalessin.

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Gian Micalessin

Un terrorista suicida con un giubbotto esplosivo fermato all'ultimo minuto, in un'operazione rimasta a lungo segreta, durante la quale un gruppo di forze speciali lo atterra e gli blocca le mani impedendogli di farsi esplodere all'interno di una metropolitana europea. Il narcotrafficante Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, meglio conosciuto come El Chapo, seguito durante un incontro segreto con l'attore Sean Penn e riportato nel carcere da cui era evaso. Una cellula dell'intelligence iraniana fermata mentre pianifica l'eliminazione di un gruppo d'oppositori intorno a Parigi. Sono alcuni dei risultati garantiti dalle tecniche d'intercettazione dei telefonini messe a punto dalla Nso una società israeliana diventata il punto di riferimento per intelligence, gruppi anti terrorismo e polizie di mezzo mondo. Ma a fronte dei successi regalati da una tecnologia che solo dieci anni fa sembrava fantascienza c'è il suo lato oscuro.

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El Chapo

La stessa tecnologia venduta a paesi come Arabia Saudita, Yemen, Mozambico, Kenya, Congo, Emirati Arabi e Turchia viene impiegata per seguire oppositori e dissidenti. O per eliminarli come successo al giornalista Jamal Khashoggi sorvegliato grazie a Pegaso, attirato in trappola nel consolato saudita di Istanbul e brutalmente eliminato. Per comprendere i segreti della tecnologia messa a punto dai maghi dell'informatica israeliana, formatisi tra le fila di Unità 8200, la cellula dell'intelligence militare specializzata in guerra cibernetica, basta la vecchia battuta sul maresciallo in ascolto. Con Pegaso il maresciallo non deve più ascoltare perché è dentro il telefono. O meglio diventa il telefono. Un telefono capace non solo d'ascoltare le telefonate di chi è sotto controllo, ma anche le sue conversazioni private e ritrasmettere quei messaggi che applicazioni come Whatsapp o Telegram promettono di rendere indecifrabili attraverso complessi sistemi di criptazione. Sistemi resi obsoleti da un Pegaso capace di autoinstallarsi nel telefonino e attivarne microfono e telecamera trasformandolo in una spia invisibile in grado di registrare le telefonate, fotografare i luoghi in cui si trova il suo utilizzatore, ritrasmetterne email e attività in rete e copiarne i messaggi prima della criptazione. Il nome del programma non a caso prende il nome dal cavallo alato della mitologia greca. Come quel cavallo il software vola agganciato a un messaggio apparentemente innocuo trasmesso via sms, whatsapp o posta elettronica.

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La sua apertura consente a Pegaso di introdursi nel telefonino e controllarlo senza generare anomalie in grado d'insospettire il proprietario. Ma l'abilità della Nso è insinuare Pegaso dentro telefonini progettati per evitare le intrusioni. Così, nell'agosto 2016, la Apple si ritrova a dover aggiornare il sistema operativo dell'Iphone 6 dopo la scoperta di Pegaso nel telefonino di Ahmed Mansoor, un attivista dei diritti umani tenuto sotto controllo dall'intelligence degli Emirati Arabi. Ma la violazione dell'Iphone 6 è poca cosa per una Nso che mesi prima ha contribuito alla ricattura di El Chapo, il re dei narcotrafficanti. Nel 2015 poche ore dopo la sua fuga dal carcere, i responsabili dell'azienda israeliana vengono convocati dall'intelligence militare messicana con cui collaborano fin dal primo arresto di El Chapo nel 2011. A quel tempo l'intelligence messicana s'è rivolta agli israeliani per far fronte a un re della coca ossessionato non solo dal timore di venir intercettato, ma anche dalla smania di controllare le conversazioni dei più stretti collaboratori, della moglie e di svariate amanti. Una smania che lo ha spinto a commissionare al tecnico colombiano Cristian Rodriguez un sistema di comunicazione autonomo gestito via internet attraverso server europei. La facilità con cui i tecnici della Nso si impadroniscono di quel sistema spinge i messicani a firmare nel 2015 un nuovo lucroso contratto. La difficoltà stavolta è penetrare un telefonino di nuovissima generazione studiato per evitare i sistemi di autoinstallazione acquistato da El Chapo dopo la fuga dal carcere. Ma El Chapo, che tra le sue ossessioni ha anche quella di diventare il protagonista di un film di Hollywood, si frega con le proprie mani. Dopo aver avvicinato Kate del Castillo, una star delle telenovelas messicane, ed esserne diventato l'amante, El Chapo la convince a coinvolgere l'attore americano Sean Penn nella produzione cinematografica. Ma per tenere i contatti con l'amante deve regalarle un telefonino come il suo. Pochi giorni dopo un modello dello stesso tipo arriva nei laboratori della Nso che realizza un Pegaso capace di violarlo. A quel punto l'intelligence militare messicana può seguire tutti i contatti tra la Del Castillo e Sean Penn fino all'incontro segreto tra l'attore americano ed El Chapo organizzato dalla donna. Intercettazioni e registrazioni che portano l'8 gennaio 2016 alla cattura del narcotrafficante arrestato dopo un raid delle forze speciali messicane nella sua casa fortezza di Los Mochis. Il successo dei messicani è anche il successo della Nso, diventata oggi l'azienda di riferimento per decine di Paesi pronti a sborsare dai 15 ai 30 milioni di dollari per il sistema di base e aggiungervi gli altrettanto costosi supplementi per aggiornamenti e modifiche indispensabili per la sorveglianze di sistemi più complessi. Prezzi che non fermano il successo di una compagnia presente oggi in tutti i continenti, ma contribuiscono in parte ad appannarne l'immagine. I servizi resi in cambio di lucrosi contratti a governi e regimi illiberali da un sistema capace di bloccare i terroristi, ma anche di controllare dissidenti e oppositori pongono infatti gravi interrogativi etici e legali. Anche perché ad oggi nessuna tecnologia aveva mai permesso violazioni così esaustive della libertà e della privacy personale.

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