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Il Giornale Rassegna Stampa
03.01.2019 Milano: ecco la moschea degli integralisti fanatici
Cronaca di Alberto Giannoni

Testata: Il Giornale
Data: 03 gennaio 2019
Pagina: 1
Autore: Alberto Giannoni
Titolo: «Lavori nella sede degli integralisti. Arriva la moschea»

Riprendiamo dal GIORNALE (edizione di Milano) di oggi, 03/01/2019, a pag.1 con il titolo "Lavori nella sede degli integralisti. Arriva la moschea" la cronaca di Alberto Giannoni.

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Alberto Giannoni

Lavori in corso e problemi in vista per la moschea di via Maderna. Il centro islamico che è sede della discussa associazione turca Milli Gorus è fra i quattro luoghi religiosi che dovrebbero beneficiare della sanatoria inserita nel Pgt, lo strumento urbanistico comunale che il Consiglio sta esaminando. Dei quattro, sarà sicuramente il caso più spinoso da risolvere, visto che ai problemi tecnici e urbanistici di cui è costellata la sua storia, si somma una controversia eminentemente politica e ideologica sull'islam politico che «Milli Gorus» rappresenta: un islam integralista, a detta degli esperti. Oggi in via Maderna sono in corso nuovi lavori. Si tratta con ogni probabilità degli interventi di ripristino delle condizioni edilizie originarie. La storia degli strani lavori al centro islamico parte dal lontano. Già nel 2013 si era parlato di un cantiere senza permesso e di cantieri fermati dai vigili, col Comune impegnato a confermare che non c'era alcun permesso per un luogo di culto e che l'edificio conservava la destinazione urbanistica produttiva e commerciale.

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La moschea di via Maderna, a Milano

Nonostante quello stop, l'uso concreto dell'ex capannone quale luogo di culto non è mai stato fermato (per quanto fosse tecnicamente abusivo, o come dicono a sinistra «informale»). Un nuovo caso si è aperto esattamente un anno fa quando, con tanto di foto, è stata documentata la realizzazione di nuove cupole (di rame) in perfetto stile musulmano. A marzo, con un'interrogazione urgente, il consigliere leghista Max Bastoni ha dato notizia di un sopralluogo da cui è emerso uno «stato avanzato dei lavori, con cartelli di costruzione illeggibili e con tanto di cupola sorretta da diverse colonne». Bastoni peraltro ha acceso anche i riflettori sui collegamenti di via Maderna con l'integralismo tedesco, e il collega Matteo Forte ha sottolineato che Milli Gorus è in una «black list» del governo di Berlino: il rapporto sulla protezione costituzionale del ministero dell'interno parla di islamismo e due pagine sono dedicate proprio all'associazione turca, che sul punto si è difesa così: «La politica non c'entra con noi». Bastoni ha diffuso anche la risposta dell'assessore all'Urbanistica del Comune: per Pierfrancesco Maran i lavori in via Maderna sono stati sospesi ed è stato dichiarato decaduto il titolo edilizio, in attesa di individuare «l'esatta disciplina sanzionatoria». Ad agosto il presidente del Consiglio di zona 4 Oscar Stano ha denunciato: «I lavori continuano malgrado lo stop deciso dagli uffici comunali». Intanto è arrivato in Comune il Pgt che prevede le quattro moschee da sanare. Ma i problemi non sono finiti. Nel frattempo, va detto, è stata approvata la legge regionale sui nuovi luoghi di culto, che introduce il requisito della distanza minima. Il Comune nel Pgt, ha fissato in 100 metri questa distanza. E i metri, dal civico del centro al civico della chiesa di San Galdino sono un nodo. Cento solo a certe condizioni. «I 100 metri in realtà - spiega Forte, che su questo ha presentato un emendamento - sono dal centro dell'area al centro dell'altra. Ma in questo modo si riduce ulteriormente la distanza tra un luogo di culto e un altro contraddicendo nella sostanza la volontà del legislatore regionale e gettando le premesse per una futura controversia tra Palazzo Lombardia e Palazzo Marino». Forte conta 80 metri tra il numero civico del centro e quello della parrocchia di San Galdino. Ora sono in corso i lavori di ripristino delle vecchie condizioni, per eliminare altri motivi architettonici introdotti dopo e non autorizzati. «Fino a quando non si sapeva niente sull'esito del Pgt è andato avanti l'illecito - commenta Strano - ora si cerca di tornare indietro per salvare le apparenze. Ma per contenuti e per forme questo modo di procedere non convince. Il danno è stato fatto e non si capisce perché il Comune debba favorire quella realtà. Anzi preoccupa il mancato approfondimento sui dubbi avanzati». Al di la della controversia tecnica sui metri, restano infatti i collegamenti e gli interrogativi sull'ideologia di Milli Gorus. «Per quanto si osservino pure norme urbanistiche in vigore - dice Forte - il problema di via Maderna rimane tutt'altro e assolutamente di sostanza».

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