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Il Giornale Rassegna Stampa
26.09.2018 Bruxelles islamizzata entro il 2030: sharia nel cuore d'Europa
Commento di Manila Alfano

Testata: Il Giornale
Data: 26 settembre 2018
Pagina: 8
Autore: Manila Alfano
Titolo: «'Bruxelles sarà islamica': sharia nel cuore d'Europa»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 26/09/2018, a pag. 8, con il titolo " 'Bruxelles sarà islamica': sharia nel cuore d'Europa", l'analisi di Manila Alfano.

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Un quartiere di Bruxelles

La capitale dell'Unione Europea con il destino di diventare musulmana. Lo dicono i numeri, lo ribadisce orgoglioso Redouane Ahrouch, consigliere comunale ad Anderlecht, uno dei diciannove Comuni della Regione di Bruxelles Capitale, e fondatore del Parti Islam, il partito islamista che sta facendo molto rumore in Belgio. Le amministrative sono alle porte, il 14 ottobre arriva presto e loro sono pronti già da molto tempo. Leader del partito che vuole introdurre la sharia in Belgio, è un ex autista di bus che già negli anni '90 si era speso per la creazione di una delle prime moschee sciite della città, eletto a Molenbeek, il quartiere della Capitale divenuto celebre dopo gli attentati di Parigi del 2015. «Il 33% della popolazione è di religione islamica». Il consigliere srotola i dati e si fa presto a capire la portata del suo discorso. «Su 1,2 milioni di abitanti, ci sono circa 400mila musulmani. Nel giro di 12 anni, nel 2030 saremo in tutto 1,3-1,4 milioni e noi saremo la maggioranza». L'Occidente che cambia e lo fa in fretta, l'islamizzazione che come un'onda annunciata ora si abbatte nel cuore della vecchia Europa cogliendola però di sorpresa. Non c'è modo di sapere se la previsione di Ahrouch sul destino di Bruxelles sia esatta, perché il governo belga non pubblica dati ufficiali sull'appartenenza religiosa dei cittadini. Ma la prospettiva appare credibile dall'evidenza: da anni a Bruxelles, dove l'immigrazione dal Nordafrica è iniziata nei primi anni Sessanta, il nome più diffuso per i nuovi nati è Mohammed. E Bruxelles «non è una regione come un'altra, è la capitale d'Europa», sottolinea fiero Ahrouch. Contro il Parti Islam (sta per Intégrité, Solidarité, Liberté, Authenticité, Moralitè) in Belgio si è levato un coro di voci, da sinistra e da destra, per chiederne la messa al bando. Ma è troppo tardi. L'onda sembra ormai troppo vicina per fuggire, ora che la Costituzione belga, come tutte le Costituzioni democratiche, protegge la libertà di culto, di parola e di associazione: anche per questo partito che ha già proposto anche una sorta di apartheid all'interno dei mezzi pubblici: uomini dietro e donne davanti. Un movimento che ha già creato sconcerto, che si appella a valori universali come la giustizia sociale. Dopo le elezioni del 2012 però la musica è cambiata: oggi il partito Islam parla apertamente di sharia (benché all'occidentale) e vorrebbe reintrodurre la pena di morte, «ma solo in casi rari». E aggiunge una frase che suona come una minaccia: «L'islamizzazione - avverte - avverrà anche da voi in Italia, perché siete tra la prima e la seconda generazione».

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