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Il Giornale Rassegna Stampa
26.06.2008 Filippo Facci torna ad attaccare Fiamma Nirenstein
sullo stesso quotidiano cui collabora la giornalista

Testata: Il Giornale
Data: 26 giugno 2008
Pagina: 1
Autore: Filippo Facci
Titolo: «Parole come pietre»

Fiamma Nirenstein viene nuovamente attaccata da Filippo Facci, in prima pagina sul GIORNALE, quotidiano del quale è per altro prestigiosa collaboratrice (per i precedenti si veda a questo link http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=20&sez=110&id=24780 )
L'attacco è fondato su falsità (il quartiere di Gerusalemme Est dove vive Fiamma Nirenstein, Ghilò, non è una "colonia") e sulla riproposizione dell'accusa, che indubbiamente ha un precedente nel fascismo, di "doppia fedeltà". Nella nuova versione della calunnia, la parlamentare della Repubblica italiana Nirenstein "rappresenta di fatto più Israele che l’Italia".
Chi contesta questa enormità è liquidato da Facci, un po' troppo facilmente, con un "siamo alla follia".

A noi sembra vi sia qualcosa di oggettivamente strano nella ravvicinata successione di attacchi a Fiamma Nirenstein da parte di un collaboratore del suo stesso quotidiano. Attacchi che Facci ha pubblicato sul RIFORMISTA e, cosa sorprendente, a più riprese sullo stesso GIORNALE.

Chiediamo ai lettori di Informazione Corretta di scrivere al direttore di quest'ultimo quotidiano, chiedendo spiegazioni in merito.

Ecco il testo dell'articolo di Facci:

"Italia Oggi", martedì, rivelava che i servizi vaticani del Tg1 saranno affidati "a un giornalista non cattolico, ma di religione ebraica". È la prima volta: chiamasi notizia. Per il resto il quotidiano diretto da Franco Bechis si limitava ad augurarsi "che non ci fosse alcuna obiezione". Ma ecco che il Tg1 della sera, sempre martedì, s’inventava che il quotidiano aveva invece "contestato" il neo incaricato; una nota di Gianni Riotta biasimava il "gravissimo attacco" antisemita e fioccavano poi reazioni del Tg1, dell’Usigrai, del Tg3 e di quattro deputati: tutti scagliati contro il direttore di Italia Oggi che peraltro non solo è ebreo, ma appartiene a una famiglia che ha pagato un duro prezzo al nazismo.

Un altro episodio, meno rilevante, è capitato allo scrivente. Due settimane fa, non su queste pagine, scrissi che la deputata Fiamma Nirenstein, che vive in una colonia israeliana e si occupa notoriamente di Israele, nella sua attività rappresenta di fatto più Israele che l’Italia. Ebbene, l’onorevole ha replicato così: "Sono gli argomenti che usavano i fascisti. È a causa di argomenti così che mi ritrovo a vivere sotto scorta". Dopodiché Furio Colombo, sull’Unità dell’8 giugno, storpiava: "Facci è giunto a scrivere che Fiamma Nirenstein non può parlare a nome dell’Italia sulla questione di Israele perché è ebrea". Ora io dico questo: siamo alla follia.

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lettori@ilgiornale.it

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