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TG 1 Rassegna Stampa
06.11.2006 Israele diventa un "insediamento ebraico"
e la risposta al terrorismo una violenza ingiustificata

Testata: TG 1
Data: 06 novembre 2006
Pagina: 0
Autore: Maria Luisa Busi - Filippo Landi
Titolo: «Notizie da Israele e Autorità palestinese»

Venerdì 3 novembre durante l’edizione del TG1 delle 20:00 la speaker Maria Luisa Busi in riferimento agli ultimi scontri avvenuti a Gaza ha parlato di "…. porre fine ai lanci di razzi sugli insediamenti ebraici…", intendendo per insediamento ebraico Israele. Negli ultimi giorni infatti i missili lanciati da parte del gruppo terroristico Hamas hanno colpito diverse città israeliane, ma non "insediamenti ebraici" perché a Gaza non ci sono più. Le parole della giornalista sembrano quelle del dittatore iraniano Ahmadinejad: per togliere legittimità allo stato israeliano si preferisce chiamarlo "entità sionista" o "insediamento ebraico".

Il TG1, se lo farà, nei prossimi giorni parlerà di "errore", ma oramai è difficile credergli: sono sempre errori che di fatto denigrano lo stato ebraico. In questo caso inoltre, il ritiro dalla striscia di Gaza avvenuto più di un anno fa ha avuto molta visibilità, nelle prime pagine di tutti i giornali del mondo e nei servizi di apertura dei vari telegiornali, tra i quali il TG1. Maria Luisa Busi quindi sa bene che a Gaza non ci sono più "insediamenti ebraici".

Con molta faziosità inoltre la giornalista omette il fatto che le due donne palestinesi uccise dall’esercito israeliano erano state utilizzate come scudi umani dai terroristi. In questo modo attribuisce la responsabilità della loro morte ai soldati israeliani.

La notizia si può vedere cliccando su questo link

mms://media.fastweb.it/WM9/raiclick/FMVRAI04000001072009.wmv?idCnt=42518&path=RaiClickWeb^Home^Notizie^Telegiornali^TG1

A disinformare, poi, in questa edizione del TG 1 non è  solo la conduttrice.
Si parte dai titoli di apertura in cui si afferma che gli israeliani hanno ucciso due donne che si recavano in corteo verso una moschea per protegge gli uomini di Hamas. La notizia, non è dunque, che i terroristi palestinesi, come loro abitudine criminale, si servono di scudi umani e che addirittura questa volta hanno organizzato una chiamata in grande stile. No, è che gli israeliani senza motivo sparano per il gusto di uccidere. 
Ma l’apice della propaganda arriva con il servizio di Filippo Landi, in una forma smagliante. Il giornalista riesce con un’abilità fuori dal comune a passare dal dopo al prima e viceversa, con il solo scopo di imbrogliare le carte e portare il telespettatore verso conclusioni già scritte. Un guazzabuglio di fatti dal quale l’unica cosa che emerge è che gli israeliani hanno sparato su un corteo di pacifiche donne che si sono mosse, pare di capire spontaneamente, verso una moschea in cui – ci dice Landi – c’erano i loro cari (Landi conosceva l’identità di tutti i terroristi, pardon “miliziani”, e delle donne accorse per potere asserire ciò?). In tutto il servizio non pronuncia mai la parola scudo umano, non dice mai che quelle donne erano state chiamate e mandate nel mezzo dalla battaglia dagli uomini di Hamas, non dice mai – come riportato dal Corriere e da Ha’aretz – che uomini armati erano mischiati alle donne, che le stesse donne hanno coperto la fuga (poi effettivamente avvenuta) dei terroristi. Quest’ultimo dettaglio lo fa sembrare solo una scusa addotta dagli israeliani. E poi continua il servizio con altre uccisioni, senza fornire particolari dettagli (non dice ad esempio che un attacco con autobomba è stato sventato in giornata dagli israeliani), operate dagli israeliani. Le immagini della violenta battaglia così come sono state commentate da Landi hanno offerto un’immagine spaventosamente criminale d’Israle. Davvero una brutta pagina di giornalismo.

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del TG 1


tg1_direzione@rai.it

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