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Il Foglio Rassegna Stampa
19.04.2023 Liberate Gershkovich
Come sempre le democrazie stanno in silenzio

Testata: Il Foglio
Data: 19 aprile 2023
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Il giornalista compare in tribunale»
Riprendiamo dal FOGLIO  di oggi, 19/04/2023, a pag. 3, l'editoriale "Il giornalista compare in tribunale".

Russia Could Consider Swap for WSJ Reporter Evan Gershkovich After Trial  Ends - WSJ
Evan Gershkovich

Camicia a quadri, jeans, braccia conserte: il giornalista americano Evan Gershkovich è comparso ieri per la prima volta in un tribunale russo da quando è stato arrestato il 29 marzo scorso con l’accusa di spionaggio a favore degli Stati Uniti. Gershkovich era dentro una gabbia a vetri, aveva lo sguardo attento che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane in cui ci siamo riletti e rivisti i suoi articoli e i suoi video, ha sorriso (immortalato in una splendida foto dell’Afp) e ha fatto dei cenni alle persone che ha riconosciuto dentro l’aula. Lunedì, finalmente, l’ambasciatrice americana a Mosca, Lynne M. Tracy, aveva avuto il permesso di fargli visita alla prigione di Lefortovo: “E’ in buona salute e rimane forte – ha detto la Tracy – Rinnoviamo la nostra richiesta di un rilascio immediato”. Anche l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, aveva fatto la stessa richiesta nelle ore precedenti, ma si sa che in queste settimane il Palazzo di vetro è ostaggio della presidenza russa del Consiglio di sicurezza. Ogni tentativo, anche quello minimo di mandare Gershkovich almeno agli arresti domiciliari, è stato comunque respinto dalla corte russa, che ha confermato la decisione della detenzione a Lefortovo. Durante la breve sessione, le autorità russe non hanno fornito alcuna prova, anche se gli agenti dell’Fsb che hanno arrestato il giornalista dicono dal primo giorno – ripresi dalle ambasciate russe in occidente e dalla propaganda – di aver preso Gershkovich “in flagranza di reato”. La Tracy, che è entrata in aula assieme agli avvocati del giornalista e ai fotografi, ha ribadito: le accuse sono infondate. Per la Casa Bianca l’arresto “è totalmente illegale”; per il dipartimento di stato Gershkovich “è detenuto illegalmente”; per la Russia il giornalista è una spia, il processo per questo tipo di reati si tiene solitamente a porte chiuse, quindi sapremo qualcosa a cose fatte. Evan Gershkovich rischia vent’anni di carcere.

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lettere@ilfoglio.it

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