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Il Foglio Rassegna Stampa
21.05.2022 Questa guerra va spiegata a tutti
Commento di Micol Flammini

Testata: Il Foglio
Data: 21 maggio 2022
Pagina: 1
Autore: Micol Flammini
Titolo: «La Russia insegna ai suoi studenti a difendersi dalla Nato, marciando verso il futuro col passo del gambero e la Z negli occhi»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/05/2022, a pag.1 con il titolo "La Russia insegna ai suoi studenti a difendersi dalla Nato, marciando verso il futuro col passo del gambero e la Z negli occhi", l'analisi di Micol Flammini.

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Micol Flammini

Interview: Can The Russian Military Overcome Its Manpower Problems In  Ukraine?

Questa guerra va spiegata a tutti. Anche i bambini hanno domande sul perché, su cosa sta accadendo, su chi sono i russi e chi gli ucraini, su cosa succederà dopo, se ci sarà un dopo. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ieri era in visita in una scuola media di Verona e ha cercato le parole più semplici per dare queste spiegazioni: “Quello che è successo in Ucraina è che il piccolino è diventato sempre più grande e ora si ripara meglio dagli schiaffi di quello più grande. Per due ragioni: è stato aiutato dagli amici in tantissimi modi. Combatte e si difende per la libertà”. Questa guerra è una storia di bullismo internazionale, di uno stato abituato a fare quello che voleva, contando sugli occhi dell’Europa e ormai anche degli Stati Uniti girati altrove. Ma la piccola – in realtà con un territorio ricco e sterminato – Ucraina ha deciso di reagire, sbalordendo tutti. Che la guerra vada spiegata anche e soprattutto agli studenti, la Russia l’ha capito da prima che il conflitto scoppiasse. La scuola è il posto in cui si investe sulle nuove generazioni e il Cremlino sa che è lì che deve andare se vuole che il putinismo abbia un futuro. Dall’inizio dell’invasione russa, hanno iniziato a circolare filmati in cui veniva raccontata “l’operazione speciale” come la storia di un’amicizia tra due scolari: un russo e un ucraino. L’ucraino trovava nuovi amici, ma questi nuovi amici iniziavano a fargli del male e così, il russo, nonostante il tradimento, interveniva per salvare l’amico ucraino, ormai leale e pieno di gratitudine, per sempre. Le scuole russe si sono riempite di Z, il simbolo dell’invasione che nemmeno i russi sanno spiegare.

What's Behind The Russia-Ukraine War Fears -- And What Might Actually  Happen?

Sono aumentate le occasioni per omaggiare l’esercito e il presidente Vladimir Putin. Fa male pensare che in queste classi ci saranno anche bambini con parenti a Kyiv costretti a rendere onore all’offensiva Z. Da anni, i manuali di Storia russi erano drogati di un patriottismo militarista che era già un segnale dell’invasione. Secondo un progetto chiamato “Memoria storica”, in diverse regioni della Russia è stato chiesto agli insegnanti di organizzare un test dal titolo “Chi ci verrà addosso con la spada”, dedicato alla “secolare lotta della Russia contro gli invasori stranieri”. Un quiz per l’“educazione patriottica delle nuove generazioni e la conservazione della storia del nostro paese”. Nelle domande viene chiesto agli studenti in seguito a quale aggressione l’esercito russo è stato insignito per la prima volta dell’Ordine di San Giorgio. Risposta: quella della Georgia. Altra domanda: indica le capitali liberate dall’Armata rossa. Nei materiali mandati ai docenti c’è anche un manualino su come introdurre il quiz. Si parla di “minacce esterne”, del “blocco aggressivo della Nato” che si è avvicinato ai confini della Russia, “minacciando l’esistenza stessa del paese”. Il futuro di queste nuove generazioni russe sembra molto simile a quello delle vecchie, è un passato deformato, zoppicante, preoccupante. I libri di oggi ricordano quelli sovietici e il patriottismo di Putin è una minaccia come quello di Stalin. Draghi ha detto agli studenti che devono essere contenti di stare nel futuro. Futuro vuol dire costruire, guardare avanti, correre. In Russia si va verso il futuro camminando all’indietro, con il passo del gambero, gli occhi fissi al passato e il rischio di andare a sbattere perché gli ostacoli sono dietro le spalle e non davanti allo sguardo.

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lettere@ilfoglio.it

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