domenica 28 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
24.04.2022 J.K. Rowling vittima dell’ideologia gender
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 24 aprile 2022
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «'Muori, Rowling!'. La società della menzogna cancella chi critica il gender»
Riprendiamo dal FOGLIO di ieri, 23/04/2022, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo " 'Muori, Rowling!'. La società della menzogna cancella chi critica il gender".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Putin 'difende' l'autrice di Harry Potter JK Rowling, ma lei non gradisce
J.K.
Rowling

Roma. Una scrittrice transgender ha “ucciso” J. K. Rowling. Non fisicamente, ma in effigie. Gretchen Felker-Martin nel suo romanzo “Manhunt”, appena pubblicato dal gigante dell’editoria Macmillan, descrive la morte della Rowling per mano di attivisti trans in un incendio, racconta il Times. Nel 2022, una figura letteraria è minacciata ogni giorno di morte e da gran parte delle istituzioni politiche, mediatiche e letterarie c’è solo silenzio. Vili abusi odiosi e irripetibili. “Ucciditi”. “Puttana, ti ammazzo”. “Ti picchierò a sangue”, solo alcuni dei messaggi che Rowling ha ricevuto. “Ora che centinaia di attivisti trans hanno minacciato di picchiarmi, stuprarmi, uccidermi o farmi esplodere ho capito che questo movimento non mette in pericolo le donne”, scrive con ironia Rowling. Il suo “crimine” è quello di pensare che il sesso biologico è reale, che donna si nasce e che la differenza fra maschi e femmine è importante da difendere. Sui social girano i video di persone che bruciano i suoi libri. #RIPJKRowling fa tendenza sui social. Non un necrologio, ma un augurio di morte. Sempre tutto in nome dell’“amore”. In Inghilterra hanno persino sbattezzato una scuola che portava il nome di Rowling. Il cast di “Harry Potter” ha appena celebrato in mondovisione i vent’anni del primo film, ma J. K. Rowling è stata opportunamente cancellata. E’ talmente cancellata dal mainstream che il New York Times ha lanciato una nuova pubblicità per gli abbonati: “Immagina Harry Potter senza il suo creatore”. L’annuncio, sui social del quotidiano come nella metropolitana di Washington e New York, non menziona Rowling per nome, ma presenta l’immagine di un abbonato e le parole: “Lianna sta immaginando Harry Potter senza il suo creatore”.

L’annuncio fa parte della nuova campagna di marketing del giornale, “Giornalismo indipendente per una vita indipendente”, che secondo un comunicato stampa mira a fornire uno spaccato della vita di diversi abbonati del New York Times. Lianna è “Breaking the Binary… Queer Love in Colour… Heritage in Rich Hues”. Rowling è diventata “colei che non deve essere nominata”, anzi “colei che deve essere cancellata nell’immaginazione del lettore dal mondo che ha creato”. Rowling deve sparire. Ieri la scrittrice ha evocato un nome: Václav Havel e ha paragonato l’attuale clima di paura che circonda la discussione su questioni come il transgender all’Unione Sovietica, citando il drammaturgo ceco, eroe anticomunista e leader della Rivoluzione di velluto. “Uno spettro infesta l’Europa orientale: lo spettro di quello che in occidente si chiama dissenso”, ha scritto Rowling citando Havel. Ha pure condiviso sui social la parabola di Havel, di un fruttivendolo che ha appeso lo slogan marxista “Lavoratori di tutto il mondo unitevi” sulla sua vetrina per conformarsi al pensiero di gruppo dell’Unione Sovietica. “Gli individui non hanno bisogno di credere a tutte queste mistificazioni, ma devono comportarsi come se ci credessero, o almeno devono tollerarle in silenzio”, ha scritto Rowling. “Non hanno bisogno di credere nella menzogna. E’ sufficiente che accettino di vivere con essa e in essa”. Ora la menzogna si insegna nelle scuole spagnole, è parte della burocrazia negli ospedali inglesi, ricorre sulle riviste mediche e nei dizionari più prestigiosi.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT