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Il Foglio Rassegna Stampa
13.04.2022 Un gran discorso di Volodymyr Zelensky
Noi dipendiamo dagli alleati

Testata: Il Foglio
Data: 13 aprile 2022
Pagina: 5
Autore: Volodymyr Zelensky
Titolo: «Un gran discorso di Zelensky»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 13/04/2022, con il titolo "Un gran discorso di Zelensky" l'intervento di Volodymyr Zelensky.

Noi dipendiamo dagli alleati. Chi tra loro si tiene le armi negli arsenali è responsabile

Un gran discorso di Zelensky sui crimini degli occupanti russi e sul tempo “per convincervi” che non c’è più, né sull’embargo petrolifero né sulla fornitura di armi

Guerra Russia-Ucraina, Zelensky alle Camere:

Cittadini dell’Ucraina! Nostri difensori!

Al 47esimo giorno della guerra russo-ucraina, questa vergognosa invasione che sta gradualmente eliminando la Russia dalle relazioni internazionali sta per finire. Un’invasione che la rende ogni giorno sempre più tossica. E’ solo questione di tempo prima che l’esercito russo con le proprie azioni e i propri crimini di guerra costringa tutti gli stati del mondo a rinunciare a qualsiasi tipo di legame con la Federazione russa. Nelle regioni settentrionali del nostro paese, dove sono stati cacciati gli occupanti, stiamo cercando di mettere in sicurezza le città. Prima di tutto, la rimozione delle mine. Le truppe russe hanno lasciato sulla strada decine se non centinaia di migliaia di armi pericolose. Proiettili che non sono esplosi, mine e mine a filo. Diverse migliaia di questi oggetti vengono smaltiti ogni giorno. Gli occupanti hanno lasciato mine ovunque. Nelle case che hanno sequestrato, nelle strade, nei campi. Hanno lasciato mine anche nelle proprietà della gente, nelle auto, sulle porte. Hanno consapevolmente fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree a seguito della ritirata. Il nostro territorio a causa delle azioni dell’esercito russo è attualmente uno dei più contaminati dalle mine al mondo. E credo che anche questo debba essere considerato un crimine di guerra da parte delle truppe russe. Hanno deliberatamente fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile di noi ucraini, anche quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra. Senza gli ordini appropriati, non l’avrebbero fatto. Questo pomeriggio ho incontrato in via Bankova un gruppo di esperti che lavora alla creazione di un meccanismo speciale per le indagini preliminari e la revisione giudiziaria di tutti i crimini di guerra commessi dagli occupanti. Stiamo lavorando a livello legale a un modo per portare gli occupanti davanti alla giustizia, che sia il più efficace e veloce possibile. Per accelerare un inizio di giustizia, e non aspettare per decenni che tutte le procedure legali internazionali siano completate. Mi aspetto che le opzioni per creare un meccanismo speciale del genere vengano presentate in un futuro prossimo. Oggi gli occupanti hanno rilasciato una nuova dichiarazione, che testimonia la loro preparazione a una nuova fase di terrore contro l’Ucraina e contro i nostri difensori. Uno dei portavoce degli invasori ha dichiarato che c’è la possibilità che vengano utilizzate armi chimiche contro i difensori di Mariupol. Stiamo prendendo questa notizia il più seriamente possibile. Voglio ricordare ai leader mondiali che il possibile uso di armi chimiche da parte dell’esercito russo è già stato discusso. E già all’epoca ciò significava la necessità di reagire all’aggressione russa in modo molto più duro e più veloce. L’Unione europea ha iniziato a discutere un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. E’ giunto il momento di rendere questo pacchetto talmente potente che non si senta più nemmeno una parola sulle armi di distruzione di massa da parte della Russia. Un embargo petrolifero contro la Russia è obbligatorio: qualsiasi nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che non influisca sul petrolio sarà accolto a Mosca con un sorriso. Nel mio discorso al Parlamento e al popolo della Repubblica di Corea ho parlato della necessità di rafforzare le sanzioni contro la Russia. Questa settimana continuerò questo tipo di comunicazione con i paesi alleati. Domani mi rivolgerò al Parlamento e al popolo della Repubblica di Lituania. A tal proposito, Ingrida Šimonyte, premier lituana, si è recata oggi in visita in Ucraina: le sono grato per il suo sostegno, così come lo sono a tutto il popolo lituano. La questione della punizione di tutti i colpevoli di crimini di guerra contro gli ucraini è stata discussa oggi anche con il primo ministro olandese Mark Rutte. Il secondo argomento importante della nostra conversazione è stato il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. Continueremo a coordinare i nostri passi per costringere la Federazione russa a cercare la pace. Ho anche discusso della cooperazione nel settore energetico con il primo ministro norvegese. Ha espresso gratitudine per il sostegno dei tentativi volti a costringere la Russia a cercare la pace. Ho anche avuto colloqui con il presidente dell’Unione africana, il presidente del Senegal. L’ho informato sulla situazione attuale in Ucraina, sulle minacce globali poste dall’invasione russa. Il compito chiave, oggi e ogni giorno in questo periodo, è quello di adottare misure difensive concrete. Un aumento concreto della nostra capacità di respingere qualsiasi attacco delle truppe russe. Mi sto occupando di questo problema quasi 24 ore su 24. Sono sicuro che anche la gente se ne rende conto. Così come si rende conto che le capacità militari e tecniche del nemico sono ancora molto alte. Sì, gli ucraini sono incomparabilmente più coraggiosi. Le nostre forze armate stanno battendo gli occupanti con saggezza e con tattiche ben studiate e inaccessibili all’esercito russo. Ma quando si tratta delle armi necessarie, dipendiamo ancora dalle forniture dei nostri alleati. Purtroppo non stiamo ottenendo quanto necessario per porre fine a questa guerra il prima possibile, per distruggere completamente il nemico sulla nostra terra e per adempiere a quei compiti che sono evidenti per ognuno di noi. In particolare, per liberare Mariupol. Se avessimo abbastanza jet e veicoli corazzati pesanti insieme all’artiglieria necessaria, saremmo in grado di farlo. Ma su questo punto dobbiamo ancora metterci d’accordo. Dobbiamo ancora convincervi. Dobbiamo ancora premere per prendere le decisioni necessarie. Sono sicuro che otterremo quasi tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ma nel frattempo non solo si sta perdendo tempo, si stanno perdendo anche le vite degli ucraini. Vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che tengono ancora nei loro arsenali le armi di cui l’Ucraina in questo momento ha bisogno. Una responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Così come rimarrà nella storia la nostra gratitudine. La gratitudine nei confronti di quegli stati e quei politici che ci hanno aiutati davvero. Che non hanno perso tempo. Che non hanno contrattato quando le nostre vite dipendevano dagli aiuti. Ho anche firmato diversi decreti importanti. Sono stati premiati 187 militari delle Forze armate ucraine, 15 militari della Guardia nazionale ucraina e 6 militari della Direzione principale dell’intelligence. Il titolo di Eroe dell’Ucraina è stato assegnato a 5 militari delle Forze armate ucraine, in particolare a 2 colonnelli del servizio medico: Ivchuk Viktor Mykhailovych – grazie alle sue azioni sono state salvate oltre cento vite a Mariupol. Sia militari che civili. Slesarenko Oleksandr Petrovych – grazie alle sue azioni nella città di Chernihiv, sono state fornite cure mediche a più di 450 militari e a più di 600 civili. Sono grato a tutti i nostri eroi! Gloria a tutti i difensori dell’Ucraina! Gloria all’Ucraina!

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/ 5890901, oppure ciccare sulla e-mail sottostante


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