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Il Foglio Rassegna Stampa
19.08.2021 Che cosa insegna a Israele la lezione dell'Afghanistan
Editoriale del Foglio, vignetta di Dry Bones

Testata: Il Foglio
Data: 19 agosto 2021
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Il precetto dello stato ebraico»
Riprendiamo oggi, 19/08/2021, dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale "Il precetto dello stato ebraico".

the Dry Bones Blog: In just ONE Word!
La vignetta di Dry Bones: Israele deve essere forte a sufficienza per difendersi da sola! Posso provarlo con una sola parola... Afghanistan!

Il gruppo terroristico Hamas si è congratulato pubblicamente con i talebani. Il portavoce politico di Hamas ha celebrato il ritorno dei fanatici a Kabul con queste parole: "Oggi i talebani sono vittoriosi dopo essere stati accusati di essere retrogradi e di terrorismo. I talebani hanno affrontato l'America e i suoi agenti e hanno rifiutato mezze soluzioni. I talebani non si sono fatti ingannare dagli slogan della democrazia e delle elezioni e dalle false promesse. Questa è una lezione per tutti i popoli oppressi". Se si va a leggere lo statuto di Hamas (che non rappresenta tutti i palestinesi) si vede che la presa armi in pugno della capitale e la cacciata dei nemici è l'unico finale, l'unica soluzione, senza alternative possibili, che loro vedono per la guerra contro Israele. "Mentre Hamas augura al popolo musulmano afghano e alla sua leadership il successo nel raggiungere l'unità, la stabilità e la prosperità per l'Afghanistan e il suo popolo, sottolinea che la fine dell'occupazione americana e dei suoi alleati dimostra che la resistenza dei popoli, primo fra tutti il nostro popolo palestinese in lotta, otterrà la vittoria", si legge nella nota diffusa dal portavoce. La conquista di Kabul da parte dei talebani ha esaltato molti gruppi di fanatici, incluso Hamas. Nessuno quanto Israele è più attento al tema, le immagini di disfatta e disperazione che arrivano dall'Afghanistan hanno alimentato nel governo israeliano la consapevolezza di poter fare un affidamento sempre più moderato nei loro alleati e di non poter lasciare ad altri la gestione di questioni strategiche, come per esempio il nucleare iraniano. L'apparato di sicurezza israeliano è ossessionato dalle immagini di evacuazione dagli aeroporti e basa il suo lavoro su un precetto assoluto: non finire mai in quelle condizioni.

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lettere@ilfoglio.it

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