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Il Foglio Rassegna Stampa
12.11.2020 F35 dagli Usa agli Emirati per la difesa dalla minaccia iraniana
Ma il commento di Daniele Raineri getta ombre sulla decisione di Trump

Testata: Il Foglio
Data: 12 novembre 2020
Pagina: 1
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «F-35 ai saldi di Trump»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/11/2020, a pag.1, con il titolo "F-35 ai saldi di Trump", l'analisi di Daniele Raineri.

Stupisce la critica a Donald Trump di Daniele Raineri, leggera e tuttavia presente nel pezzo. E' invece evidente che gli F-35 servono agli Emirati, che non sono mai stati responsabili di azioni militari offensive, per la difesa dalla minaccia iraniana.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Daniele Raineri

US defense officials quash rumors of potential F-35 sales to the UAE

La vendita degli F-35 fa parte, ma non dal punto di vista formale, degli Accordi di Abramo, quindi del patto di normalizzazione fra Emirati Arabi Uniti e Israele negoziato dall'Amministrazione Trump. "Non dal punto di vista formale" vuol dire che la cessione di tecnologia militare non compare fra le clausole dell'accordo, ma tutti sanno che è inclusa nel pacchetto di intese creato per invogliare gli Emirati all'accordo. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in privato ha assicurato gli americani che non si sarebbe opposto, ma poi in pubblico ha detto di non avere mai detto quelle parole - per la costernazione di americani ed emiratini. L'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Ron Dermer, ha detto in una dichiarazione ufficiale che "non è vero" che Netanyahu abbia approvato la vendita degli F-35 e ha aggiunto di essere fiducioso che l'Amministrazione Trump vuole mantenere il vantaggio militare di Israele nella regione. La vendita da parte degli americani di tecnologia bellica in medio oriente include sempre anche incontri tecnici con gli israeliani per essere sicuri che non riduca il margine di superiorità di Israele e anche per questo motivo i tempi si allungano. L'annuncio da parte dell'Amministrazione Trump parla di cinquanta F-35, diciotto droni Reaper e di bombe guidate per un totale di 23,7 miliardi di dollari. Gli Emirati sono una nazione di circa un milione di abitanti (quasi nove se si contano i lavoratori stranieri) che investe molto in armamenti per espandere la propria sfera d'influenza e per questo a volte è chiamata la "Piccola Sparta". In questi anni gli Emirati sono intervenuti spesso. Hanno partecipato alle operazioni militari nello Yemen assieme ai sauditi e hanno appoggiato l'offensiva del generale libico Khalifa Haftar per prendere Tripoli. Inoltre si parla dell'apertura di una base militare della Cina sul loro territorio. I critici temono questo: non è detto che gli Emirati userebbero gli F-35 per operazioni che sarebbero approvate dall'occidente e non ci sono garanzie che sappiano proteggerli dallo spionaggio cinese.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

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