Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Il Foglio Rassegna Stampa
25.09.2020 Germania: ecco i risultati dell'immigrazione incontrollata
Commento omissivo di Micol Flammini

Testata: Il Foglio
Data: 25 settembre 2020
Pagina: 3
Autore: Micol Flammini
Titolo: «Oggi è Colonia a dire a Merkel di accogliere: 'Wir schaffen das!'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/09/2020 a pag.3, con il titolo "Oggi è Colonia a dire a Merkel di accogliere: 'Wir schaffen das!' ", il commento di Micol Flammini.

Micol Flammini dà spazio alla parte di opinione pubblica tedesca che spinge per una maggiore immigrazione, senza citare però alcuni effetti della crescente presenza musulmana in Europa e in Germania soprattutto: dalla criminalità all'antisemitismo, dall'islamizzazione di quartieri e intere città fino alla creazione di zone sotto il controllo della sharia.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per micol flammini
Micol Flammini

trionfo mnerkel | Scelgo News
Angela Merkel

Roma. Secondo un sondaggio pubblicato dall'emittente televisiva Ard, l'87 per cento dei tedeschi crede che la Germania dovrebbe accogliere i rifugiati del campo di Moria, sull'isola di Lesbo, in Grecia; il 43 per cento crede che la nazione debba farlo a ogni costo, il 44 invece ritiene che accogliere sia necessario ma che vada fatto con il coordinamento dell'Unione europea. I tedeschi, cinque anni dopo il "Wir schaffen das" (possiamo farcela) della cancelliera Merkel, che nel 2015 decise di far arrivare ottocentomila rifugiati lanciando un segnale fortissimo per tutta l'Ue, pensano ancora che il ruolo del loro paese stia nell'obbligo di rispondere alle crisi umanitarie, di farsi vedere pronti, accoglienti, presenti. Lo scorso fine settimana nella città renana di Colonia c'è stata una manifestazione per protestare contro l'indecisione da parte del governo tedesco, che ha detto di essere pronto ad aiutare i rifugiati ma che ancora, da quando c'è stato l'incendio nel campo profughi, non ha preso decisioni definitive. Colonia l'avevamo lasciata a quel 31 dicembre del 2015, quando durante la notte dell'ultimo dell'anno c'erano state diverse violenze sessuali da parte di aggressori che venivano soprattutto dalla zona del Maghreb. A quelle aggressioni seguirono proteste, i movimenti di estrema destra come Pegida avevano riempito le strade della città, che per rialzarsi e per ragionare su quanto accaduto durante la notte di San Silvestro di cinque anni fa ha impiegato del tempo, ma adesso si sente di nuovo pronta ad accogliere. Gli abitanti dicono che è nella loro natura, che Colonia è un posto aperto e tollerante che, come ovunque in Germania, ha visto l'estrema destra crescere più di quello che si sarebbe aspettata, ma non ha perso i suoi valori. Nelle elezioni locali del 13 settembre scorso, il candidato sindaco dall'AfD ha ottenuto il 4,4 per cento -1,2 punti in più rispetto al 2015- il ballottaggio domenica sarà tra Henriette Reker, sindaca uscente, e un socialdemocratico. La Reker è un avvocato, era stata accoltellata da un neonazista cinque anni fa e recentemente era finita sulla lista assieme ad altri politici come Walter Lübcke - presidente cristianodemocratico del Consiglio regionale della cittadina di Kassel, ucciso davanti alla porta di casa da un militante dell'ultradestra - tutti colpevoli di aver portato avanti politiche di accoglienza. Alla morte di Lübcke la Recker aveva risposto che non si sarebbe lasciata intimorire, che non avrebbe fatto "passi indietro" e di conseguenza le erano arrivate moltissime minacce. Oggi la sua città dimostra di averla seguita e manifesta contro la titubanza del governo. Il ministro dell'Interno Horst Seehofer dopo l'incendio a Moria aveva parlato della possibilità di accogliere 150 persone, dopo le manifestazioni il numero è arrivato a 1.500. A Colonia i cittadini hanno fatto i conti in fretta, e secondo il sistema di redistribuzione di questi 1.500 ne arriveranno nella città renana circa quindici. I cittadini dicono che possono fare di più, che rispetto a cinque anni fa, quando improvvisamente si trovarono a dover creare alloggi e a dover formare una catena di assistenza per quattrocento persone in una settimana, oggi sono più attrezzati, hanno le infrastrutture e sanno come comportarsi. Dalla città di Colonia è partito un localissimo ma molto forte Wir schaffen das, che ricorda quello della cancelliera, che sembrava, almeno fino alla pandemia e alla gestione della crisi sanitaria, aver contribuito a indebolire la posizione di Angela Merkel e dato forza al clima di odio e alla destra estrema. A Colonia si sono unite altre città, 175 comuni hanno creato una rete chiamata Sichere Häfen, porti sicuri: ci sono Monaco, Amburgo, Berlino e anche Stoccarda, la capitale delle rivolte contro il lockdown.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui