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Il Foglio Rassegna Stampa
08.09.2020 La 'cancel culture' arriva al British Museum
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 08 settembre 2020
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «A Londra Darwin e Beethoven sono trattati da razzisti e suprematisti»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/09/2020 a pag.2, con il titolo " A Londra Darwin e Beethoven sono trattati da razzisti e suprematisti”, il commento di Giulio Meotti.

Immagine correlata
Giulio Meotti

British Museum - Wikipedia
Il British Museum a Londra

Roma. Qualche giorno fa il British Museum, l'istituzione culturale che di più ha fatto per riunire sotto lo stesso tetto il maggior numero di reperti antichi (dalla stele di Rosetta ai Fregi del Partenone), ha eliminato il busto del suo fondatore, Sir Hans Sloane, reo di legami con la schiavitù, in omaggio a Black Lives Matter. La stessa fine ora potrebbe fare la statua di Charles Darwin nella sala principale del Museo di storia naturale, sempre a Londra. Si vuole dimostrare che il naturalista, noto per le idee progressiste per il tempo sull'educazione dei figli, la schiavitù, il razzismo e lo sfruttamento del lavoro minorile e che ha spiegato che le razze non esistono ma discendiamo tutti dalla stessa specie, in realtà era un "razzista" e che il suo lavoro è compromesso con l'impero. Una inchiesta del Sunday Telegraph rivela che il museo si appresta a lanciare una revisione della sezione dedicata a Darwin, ma non solo. Nel mirino c'è la grande collezione di Carl Linnaeus, lo scienziato svedese che introdusse la "nomenclatura binomia" (Species plantarum, 1753), accusato di ritenere "indolenti" gli africani. Anche i campioni di flora di Sir Sloane sono nel mirino. Esemplari provenienti da Giamaica e Nord America, Africa occidentale e Asia meridionale. Michael Dixon, il direttore del museo, ha detto allo staff `Black Lives Matter ha dimostrato che dobbiamo fare di più e agire più velocemente e come primo passo abbiamo avviato una revisione a livello di istituto". Anche Miranda Lowe, la curatrice dei crostacei del Museo, afferma: "I musei devono accettare di aver approfittato della schiavitù". Alcune collezioni sono giudicate "problematiche", come quella derivante dal viaggio di Darwin alle Galapagos sulla famosa nave Beagle, citato da un curatore come una delle tante "spedizioni scientifiche colonialiste" della Gran Bretagna. I responsabili dei musei vogliono liberarsi dell"`eredità di colonie, schiavitù e impero" rinominando o rimuovendo queste tracce nell'istituzione. Ci sono i campioni raccolti da Sir Joseph Banks, poiché il botanico aveva navigato con il capitano James Cook al servizio dell'impero. Anche il famoso soffitto della Hintze Hall, celebre per gli scheletri della balenottera azzurra e del dinosauro di diplodoco, è "problematico", perché contiene raffigurazioni di cotone, tè e tabacco, "le piante che alimentavano l'economia dell'impero britannico". La statua di Thomas Henry Huxley, il "mastino di Darwin", potrebbe essere rimossa a causa delle teorie razziali dello scienziato. In nome dell'antirazzismo, passato e cultura inglesi sono sottoposti a una campagna martellante di revisionismo. Sono tutti razzisti ormai: da Charles Dickens a Winston Churchill, passando per la medaglia di una delle più alte onorificenze conferite dalla Regina. E' la scena al centro dell'emblema dell'Ordine di San Michele e San Giorgio e che raffigura l'Arcangelo che sconfigge Satana. Sembra un uomo bianco che sovrasta uno di colore ("ricorda George Floyd", dicono gli attivisti).

Anche il direttore della British Library ha appena affermato che "il razzismo è una creazione dei bianchi" e ha promosso il cambiamento culturale presso l'istituzione. Liz Jolly approva le riforme proposte dal "Gruppo di lavoro sulla decolonizzazione", per il quale anche l'edificio stesso della British Library è un simbolo imperiale perché assomiglia a una nave da guerra. Dicono che `ogni parete vuota" dell'istituzione dovrebbe essere utilizzata per pubblicizzare la causa dell'antirazzismo. Si consiglia la riduzione del numero di mappe europee, tacciate di essere "strumenti di potere", e la revisione del busto di Beethoven, simbolo della "supremazia della civiltà occidentale". Anche le raccolte musicali andrebbero diversificate. Darwin ci ha insegnato che esistono i razzisti, ma non le razze. Beethoven ha messo in musica la fratellanza e l'unità fra gli uomini. Vallo a spiegare ai nuovi antirazzisti, che sarebbero capaci di chiedere di rimuovere i Fregi del Partenone, perché i greci erano dei grandi schiavisti.

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