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Il Foglio Rassegna Stampa
29.01.2020 Antirazzismo politicamente corretto
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 29 gennaio 2020
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «La faida antirazzista»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/01/2020, a pag.1, con il titolo "La faida antirazzista", l'analisi di Giulio Meotti.

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Giulio Meotti

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Oprah Winfrey

Roma. Il famoso Club del libro di Oprah Winfrey, una scrittrice di origini portoricane, un romanzo sull'immigrazione al contrae con il Messico, la storia di un libraio che col figlio tenta invano di entrare negli Stati Uniti. Si poteva sperare in un quadro più politicamente corretto, più inclusivo e celebrativo della diversity americana? No, non è ancora abbastanza. Anzi, tutto questo è molto "razzista". Così è nato il caso del romanzo del momento, "American Dirt" di Jeanine Cummins. L'autore e traduttore messicano-americano David Bowles ha definito il romanzo un "porno-trauma", mentre la scrittrice Myriam Gurba ha condannato Cummins per i suoi "stereotipi messicani" e lo "sguardo bianco", partendo dall'assioma che dei messicani possano scrivere solo i messicani, non degli immigrati assimilati. In nome dell'antirazzismo letterario si sdogana il razzismo tribale. Kate Horan, direttrice della Biblioteca pubblica McAllen, al confine tra Stati Uniti e Messico, ha rifiutato di collaborare con il Club di Oprah per celebrare il romanzo. Decine di librerie stanno aderendo al boicottaggio. Attori di origine messicana che avevano celebrato il romanzo, come Salma Hayek, hanno ritrattato e chiesto scusa. Ora il romanzo è tacciato di "white saviorism", complesso dell'uomo bianco salvatore. E' sotto accusa anche l'imprimatur più significativo che un libro in America possa ottenere, la selezione di Oprah, che dal 1996 scegl ie cinque libri all'anno. Secondo Bloomberg Businessweek, la scelta di Oprah ha dimostrato di essere la maggiore spinta sul mercato. Un altro caso simile sta affossando l'industria dei libri. La Romance Writers of America, una delle più grandi associazioni di scrittori del paese con oltre novemila membri, è al centro di uno scandalo legato al razzismo. La controversia è iniziata quando la scrittrice e attivista della diversity Courtney Milan ha criticato, in un tweet appuntito, gli stereotipi apparsi nel libro di un altro membro, il ro- manzo di Kathryn Lynn Davis "Somewhere Lies the Moon", definito un "pasticcio razzista" perla sua rappresentazione delle donne asiatiche. Milan è stata sospesa dall'organizzazione per un anno e bandita da future posizioni di comando. Per protesta si sono di messi nove membri del consiglio, tra cui otto donne di colore, assieme al presidente e al direttore esecutivo. Il Premio Rita - gli Oscar dell'editoria romantica che vale miliardi di dollari-quest'anno è stato annullato, mentre i principali editori hanno ritirato la sponsorizzazione. E' successo anche che un'autrice esordiente, Amélie Wen Zhao, ha finito per chiedere al suo editore di non pubblicare il romanzo fantasy "Blood Heir" a causa delle critiche sulla sua "insensibilità razziale". Zhao ha chiesto scusa per aver causato tanto dolore e la Random House Children's Books, la mega conglomerata editoriale, lo ha ritirato. E non importa che Zhao ci fosse anche nata, a Pechino. Il Museum of Fine Arts di Boston è stato accusato di "razzismo" per aver invitato il pubblico a indossare una copia del kimono della mogliedi Claude Monet, Camille, nel dipinto "La Japonaise". Anche qui, accusa di "sguardo bianco". Si sta inverando quello che Lionel Shriver ha scritto due anni fa: la letteratura contemporanea sta morendo, ridotta a uno di quegli asfissianti "spazi sicuri" che spuntano come funghi nelle università nordamericane. Altri tempi quando nel romanzo "Come diventare buoni" Nick Hornby esclamava: "Fanculo i senzatetto!". Prima che i buoni salissero in cattedra.

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