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Il Foglio Rassegna Stampa
05.08.2019 Fanatismo islamico: dopo gli ebrei tocca ai cristiani
Analisi tratta da Besa Center

Testata: Il Foglio
Data: 05 agosto 2019
Pagina: 2
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Dopo gli ebrei, tocca ai cristiani»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/08/2019, a pag. II il commento "Dopo gli ebrei, tocca ai cristiani" tratto dal Besa Center.


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Uno sguardo agli sviluppi degli ultimi decenni in medio oriente dà la netta impressione che la regione si stia “ripulendo” delle minoranze, in particolare dei cristiani che vi abitano da millenni” scrive Edy Cohen per l’israeliano Besa Center. “Questo sviluppo ricorda ciò che accadde agli ebrei del medio oriente che nel corso del XX secolo dovettero fuggire dalle loro case fra pogrom e persecuzioni, soprattutto dopo la nascita dello stato di Israele e le sue vittorie nelle guerre che dovette combattere contro le aggressioni dei nemici arabi. Fu in Marocco, dove oggi sono rimaste solo alcune migliaia di ebrei, che avvenne il primo massacro di ebrei del XX secolo in medio oriente: più precisamente a Fez, il 17 aprile 1912, dopo che il Sultano Mulai Abd al Hafid aveva firmato un trattato che trasformava il Marocco in un protettorato francese. Per la popolazione marocchina quella consegna delle redini a un sovrano cristiano costituiva un atto di tradimento. Non potendo attaccare i francesi, le folle arabe optarono per aggredire gli ebrei e le loro proprietà. Cinquantuno ebrei furono assassinati e molte case saccheggiate. Il 3 agosto 1934 un sarto ebreo nella città algerina di Costantina maledisse i musulmani e insultò l’islam mentre era ubriaco. Risultato: un pogrom che causò 25 morti e 38 feriti fra gli ebrei del posto. Nel giugno del 1941 scoppiò a Baghdad il pogrom noto come Farhud. Circa 200 ebrei furono assassinati e migliaia feriti dai loro vicini arabi. Le proprietà ebraiche furono saccheggiate e molte case date alle fiamme.

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"Stai zitto e andrà tutto bene"

Quattro anni dopo, nell’anniversario della Dichiarazione Balfour del 1917, un gran numero di arabi diede sfogo alla frustrazione per la sconfitta della Germania nazista nella Seconda guerra mondiale perpetrando pogrom in diversi paesi arabi. In Egitto, dieci ebrei furono uccisi e circa 350 feriti durante sommosse dei Fratelli Musulmani. Furono bruciate sinagoghe oltre all’ospedale ebraico e agli ospizi per anziani. Più di 100 negozi di ebrei vennero saccheggiati. In Libia furono assassinati 140 ebrei, le sinagoghe bruciate e le case saccheggiate. Il giorno dopo l’adozione del piano di spartizione alle Nazioni Unite, il 29 novembre 1947, scoppiarono pogrom contro gli ebrei in diversi paesi arabi. Può essere che il destino dei cristiani del medio oriente finisca per assomigliare a quello degli ebrei dei paesi arabi? I dati indicano attualmente che i cristiani sono in fuga su larga scala da un po’ tutta la regione almeno a partire dal 2014, quando lo Stato Islamico prese il potere in Siria e Iraq. A molte ambasciate occidentali è stata data disposizione di concedere immediatamente i visti d’ingresso ai cristiani che desiderano lasciare questi luoghi, e il fenomeno non ha ancora raggiunto l’apice. Sullo sfondo della persecuzione dei cristiani – Autorità palestinese compresa (e con l’unica eccezione di Israele) – non può non tornare alla mente il famoso slogan musulmano: “Prima il popolo del sabato, poi il popolo della domenica”.

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