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Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 01/07/2019, a pag. II il commento "L’Iran non regge il confronto con noi" tratto dal Wall Street Journal.
Negli Stati Uniti e in Europa, gran parte dei media mainstream hanno accettato una certa narrazione su Donald Trump e sull’Iran”, hanno scritto sul Wall Street Journal gli esperti di politica estera Reuel Marc Gerecht e Ray Takeyh. “Anche se l’Iran è uno stato autoritario e aggressivo, come vuole la vulgata, è comunque una vittima della belligeranza americana. Teheran aveva aderito all’Accordo sul nucleare iraniano negoziato dall’amministrazione Obama, quando all’improvviso il truculento Trump ha abbandonato l’accordo. Per più di un anno, stando a questa narrazione, i mullah hanno dimostrato pazienza rimanendo fedeli all’accordo, nonostante la reimposizione delle sanzioni americane. La pazienza iraniana è finita, si lamentano i critici, a causa del recente annuncio dell’amministrazione Trump secondo cui si intende indurre a zero le esportazioni di petrolio della Repubblica islamica. I ‘falchi’ di Teheran ora hanno il coltello dalla parte del manico. La guerra economica di Washington, sempre stando alla vulgata mediatica, potrebbe trascinare il regime teocratico in un conflitto militare, E se arriva la guerra, i mullah sono pronti a intrappolare l’America in un altro pantano in medio oriente. A questa narrazione sfugge un punto chiave.
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