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Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 09/04/2019 a pag.1, con il titolo "Matrimonio forzato" l'intervista di Giulio Meotti a Manfred Gerstenfeld, di cui IC da anni pubblica in italiano le analisi.
Roma. “Gli europei dell’Europa centrale sono attratti dall’Israele di Bibi Netanyahu come quelli di sinistra erano ipnotizzati da Cuba”, ha scritto Ivan Krastev sul New York Times la scorsa settimana. Come spiegarlo? “Nel sovranismo non c’è nulla di chiaro e i populisti non sono tutti uguali, la Repubblica ceca è più occidentale della Polonia”, dice al Foglio Manfred Gerstenfeld, nato a Vienna nel 1937 e poi trasferitosi in Israele, dove ha diretto il Jerusalem Center for Public Affairs, autore di numerosi saggi sull’antisemitismo è oggi il più attento osservatore in Israele dei populisti (ne scrive settimanalmente sul Jerusalem Post). “I sovranisti vedono i musulmani come un pericolo e immaginano un paese che si difende, Israele, mentre loro hanno paura della Russia, come i polacchi e gli ungheresi”. A cosa punta Netanyahu? “Vede in Bruxelles e nella Ue un nemico a tempo parziale e vi cerca alleati. Israele non si interessa a cosa accade in questi paesi, perché nazioni molto più rispettabili come Olanda e Germania votano contro Israele. Il ministro degli Esteri svedese non può venire in Israele. I paesi orientali non sono molto democratici ma sono filoisraeliani, i paesi occidentali sono molto democratici e antisraeliani. Come se ne esce? L’antisemitismo dei polacchi è immenso e abbiamo problemi con loro, ma dall’altro lato all’Onu sostengono Israele”.
Il motivo? “Investimenti e tecnologia israeliani, la comune antipatia per Bruxelles e vedono in Israele un intermediario con gli Stati Uniti di Trump. Qui in Israele c’è un forte sentimento anti Bruxelles, sostenuto dagli arabi. E’ un gioco politico di Netanyahu quest’alleanza con i sovranisti, ma l’unica cosa vera di cui si parla qui è Trump. Israele boicotta l’AfD in Germania, c’è un cordone sanitario, e i Le Pen. I sovranisti non sono gente simpatica, non li vorrei mai come amici, ma la politica non si fa tra amici. Abbiamo ottimi rapporti con gli arabi antidemocratici, dal Bahrein all’Oman, e i sauditi e il Kuwait. In politica lavori con chi puoi. E gli arabi ci aiutano più degli svedesi”. I “criteri” per dialogare con i sovranisti Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/ 5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@ilfoglio.it |
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