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Il Foglio Rassegna Stampa
06.12.2018 Il significato della festa di Chanukkà, quello vero, storico
Lettera molto opportuna di Daniel Mosseri

Testata: Il Foglio
Data: 06 dicembre 2018
Pagina: 4
Autore: Daniel Mosseri
Titolo: «Giù le mani dalle candeline!»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/12/2018, a pag.4 con il titolo "Giù le mani dalle candeline!" la lettera di Daniel Mosseri.

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Daniel Mosseri

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Al direttore - Giù le mani dalle candeline! Il primo dicembre il New York Times ha pubblicato “L’ipocrisia di Chanukkah”, articolo sulla festa ebraica delle luci. L’autore del pezzo spiega che fra dolciumi fritti, candeline e regali ai bambini per otto giorni di fila “Chanukkah è festa grande per la maggior parte degli ebrei assimilati come me”. E questa sarebbe la prima delle ipocrisie. Che c’è di male, invece? Per un grande ebreo naturalizzato newyorchese, il Rebbe di Lubavitch, anche l’accensione di una candelina ha il potere di avvicinare un peccatore incallito a D-o e portare la redenzione al mondo intero. Ma la questione non è escatologica. All’autore David Lukas Chanukkah sta proprio sulle balle. “E’ una celebrazione del fondamentalismo religioso e della violenza contro il cosmopolitismo”. La festa ricorda la rivolta con cui nel 165 a.C. il sacerdote Mattatia degli Asmonei guidò una rivolta popolare contro il re seleucide Antioco Epifane che aveva vietato lo studio della Torah, la circoncisione maschile e consacrato il Tempio di Gerusalemme a Giove.

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Dopo circa 4 anni di guerriglia, Giuda Maccabeo figlio di Mattatia riconquisterà il luogo di culto, ridedicandolo (Chanukkah), mentre i seleucidi accorderanno nuova libertà di culto ai sudditi ebrei. Una storia che per Lukas fa rabbrividire perché, vincendo, “i maccabei soggiogarono gli ebrei ellenizzati”, nei quali forse egli si rivede. Per Lukas, insomma, sarebbe una festa proto-sionista, e ancor peggio religiosa, prodromica del nazionalismo israeliano che fa tanto soffrire i liberal americani siano essi ebrei o gentili. Un’idea “asinina” ha ben osservato il rabbino Shmuley Boteach dal Jerusalem Post, ricordando che ebrei ed ellenisti convissero per 60 anni prima degli eccessi di Antioco, colpevole, lui sì, di aver tradito la politica di tolleranza dei suoi predecessori. Con buona pace di Lukas, Chanukkah è l’esatto contrario di una kermesse fondamentalista: è la celebrazione della libertà di essere se stessi nel rispetto del diritto.

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lettere@ilfoglio.it

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