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Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/09/2018, a pag.1, con il titolo " 'L'Onu riconosca il genocidio dei cristiani', appello coraggioso di giuti, ma a Ginevra siedono i carnefici" Pienamente condivisibile l'analisi di Meotti, ci chiediamo però quale peso avrà nel mondo cristiano, visto il sostanziale silenzio del Vaticano (suona famigliare?). Mai che il papa ne faccia oggetto delle sue prediche domenicali. Da leggere le ultime righe dell'analisi di Meotti, per capire come mai la persecuzione dei cristiani non troverà mai un appoggio reale nelle varie istituzioni dell'Onu. Infatti la Chiesa si guarda bene dal citare "..il bersaglio prediletto in questi anni del Consiglio dei diritti umani di Ginevra è sempre e soltanto Israele, l'unico paese mediorientale, guarda caso, dove il numero dei cristiani aumenta". L'ha mai affermato il Vaticano?
Roma. Ieri è uscita la notizia che i diciannove martiri cristiani assassinati dai fondamentalisti islamici in Algeria tra il 1994 e il 1996 saranno proclamati beati nel santuario di Notre-Dame di Santa Cruz di Orano il prossimo 8 dicembre. La scelta della città richiama la figura di Pierre Claverie, il vescovo ucciso da un commando islamista. Quelle suore, monaci trappisti e padri bianchi finalmente avranno la beatitudine che meritano. Ma un genocidio ai danni di cristiani consumatosi non vent'anni fa, bensì ieri, fatica a essere persino riconosciuto da quella che in teoria è la più alta istanza mondiale dei diritti umani. La scorsa settimana, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha aperto la sua terza e ultima sessione dell'anno. Si svolgerà dal 10 settembre al 28 settembre e l'European Center for Law and Justice, che presenterà un appello (con raccolta di 800 mila firme) perché l'Onu riconosca la persecuzione dei cristiani in Iraq e in Siria come "genocidio", come sancito dalla Convenzione sulla prevenzione del genocidio. Risoluzioni che affermano il genocidio dei cristiani sono state approvate dall'Assemblea nazionale francese, dal Parlamento europeo, dal Congresso americano e dalla Camera dei Comuni di Londra, fra gli altri. "Sebbene l'Isis sia indebolito e spaventato, il micidiale genocidio contro i cristiani ha lasciato una inimmaginabile crisi umanitaria" si legge nell'appello all'Onu. "Ci sono due azioni che l'Onu deve assumere immediatamente. Dichiarare che le atrocità contro i cristiani costituiscono genocidio. E fornire l'assistenza e la sicurezza necessarie per consentire il recupero dalla distruzione causata dal genocidio e consentire il reinsediamento delle vittime". Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@ilfoglio.it |
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