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Il Foglio Rassegna Stampa
24.05.2018 Nord Corea/Stati Uniti: la differenza tra una feroce dittatura e una democrazia liberale
Il commento rimane ambiguo equiparando Corea del Nord e Donald Trump

Testata: Il Foglio
Data: 24 maggio 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Il trucco di Kim»

Riprendiamo dal FOGLIO di ogg, 24/05/218, a pag. 3, l'editoriale "Il trucco di Kim".

L'editoriale del Foglio è ambiguo, come quasi sempre quando si tratta di Donald Trump. Le responsabilità di un eventuale passo indietro della Corea del Nord sulla denuclearizzazione non sono da dividere al 50% perché la Corea è una feroce dittatura, mentre gli Usa sono una democrazia liberale, forte, come ha da essere.

Ecco il pezzo:

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Mentre la Casa Bianca diffondeva le immagini delle medaglie commemorative realizzate in occasione dello storico summit tra America e Corea del nord – con tutte le polemiche che si porta dietro l’aver definito Kim Jong-un “leader supremo”, che vuol dire legittimarlo – subito dopo l’incontro a porte chiuse con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il presidente americano Donald Trump ha detto: “C’è una possibilità consistente che [il summit con Kim Jong-un] non si farà”. E’ plausibile che Trump abbia realizzato, dopo l’incontro con Moon, che le aspettative americane sul tavolo delle trattative con Pyongyang siano mal riposte. E parlando con i giornalisti, il presidente americano ha messo in evidenza lo scontro tra Washington e Pyongyang sulla definizione esatta della parola “denuclearizzazione”. Per la Casa Bianca Kim Jong-un deve denuclearizzare immediatamente la Corea del nord, e in un solo passaggio, o comunque in un breve periodo di tempo – secondo la formula della denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile. Pyongyang, invece, ha più volte fatto notare che questo processo non può che avvenire per gradi, e comunque contemporaneamente all’abbandono delle armi nucleari anche da parte degli altri attori dell’area (significa: denuclearizzare l’intera penisola). E’ forse ancora presto per dire che il grande incontro tra Kim e Trump programmato per il 12 giugno prossimo a Singapore è saltato. E’ più facile pensare che venga rimandato: del resto, altrettanto frettolosamente la Casa Bianca si era impegnata a risolvere la questione, ma ora ha scoperto il trucco di Kim: il dialogo e l’atteggiamento collaborativo non gli faranno cambiare idea sul nucleare.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5090901 oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

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