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Il Foglio Rassegna Stampa
14.05.2018 Victor Orbán: un ritratto completo
L'analisi di Daniel Pipes

Testata: Il Foglio
Data: 14 maggio 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Populisti? No, sono 'civilizzazionisti'»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/05/2018, a pag.III con il titolo "Populisti? No, sono 'civilizzazionisti' ", l'analisi tratta da The Australian.

Quello di Daniel Pipes è un ritratto completo del leader ungherese Victor Orban, al di là degli slogan pro o contro.

Ecco l'articolo:

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Victor Orbán

La schiacciante vittoria elettorale conseguita domenica 8 aprile da Victor Orbán, che ha conquistato 134 dei 199 seggi del Parlamento ungherese, rafforza la sua super-maggioranza governativa e avalla la sua rigorosa politica contraria all’immigrazione illegale, specie ai flussi migratori provenienti dal medio oriente. Il suo successo drammatizza un nuova realtà esistente in tutta Europa e in Australia: la comparsa di un nuovo tipo di partito, che ha alterato la scena politica, suscitando un acceso dibattito”.

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Daniel Pipes

Così Daniel Pipes. “Esempi di questo fenomeno vengono offerti da altri tre membri del gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) e dal governo austriaco formato quattro mesi fa. Geert Wilders, leader del Partito della Libertà (Pvv) nei Paesi Bassi, vede l’Europa occidentale seguire il gruppo di Visegrád. In Francia, alle ultime elezioni presidenziali il Front National è risultato il secondo partito più votato; in Italia, una situazione farraginosa potrebbe portare a un governo di tipo Orbán. In effetti, i partiti di orientamenti affini sono diventati rapidamente una forza significativa in una ventina di paesi”. Come chiamarli? “La cosa migliore è concentrarsi sui loro elementi chiave comuni: rifiutare di accogliere la massiccia ondata di immigrati, specie quelli musulmani. Anche gli immigrati non musulmani causano problemi, soprattutto quelli provenienti dall’Africa, ma solo fra i migranti musulmani c’è un programma, quello islamista, per rimpiazzare la civiltà occidentale con un modo di vita radicalmente diverso. Al contrario, questi partiti sono tradizionalisti con una visione filo-cristiana, europeista e filo-occidentale: sono civilizzazionisti. Questa definizione ha inoltre il vantaggio di escludere partiti come il neonazista Golden Dawn, Alba Dorata, in Grecia, che disprezzano la tradizionale civiltà occidentale. L’opinione illuminata in genere reagisce con orrore ai partiti civilizzazionisti, e non senza motivo, perché hanno molti scheletri nell’armadio. Alcuni hanno origini dubbie. Alcuni offrono visioni antidemocratiche, antieuropeiste e antiamericane. Troppi – e soprattutto Orbán – hanno un debole per il dittatore russo Vladimir Putin”. Ma, cosa più importante, “i partiti civilizzazionisti hanno un ruolo chiave nel porre in primo piano le loro questioni, perché gli altri partiti in genere ignorano la sfida dell’immigrazione e quella islamista. I partiti conservatori tendono a trascurare tali problemi, in parte perché i loro sostenitori nelle grandi imprese beneficiano della manodopera a basso costo. I partiti di sinistra molto spesso promuovono l’immigrazione e chiudono gli occhi sull’islamismo. La presenza di un partito civilizzazionista in espansione esercita pressioni sui vecchi partiti di destra e sinistra”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

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