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Il Foglio Rassegna Stampa
07.05.2018 Donne in Occidente e sotto l'islam
Analisi dell'Istituto Mises

Testata: Il Foglio
Data: 07 maggio 2018
Pagina: 2
Autore:
Titolo: «Quanto sta bene la donna in occidente»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/05/2018, a pag.II, con il titolo "Quanto sta bene la donna in occidente", l'analisi tratta da Istituto Mises.

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Le femministe si lamentano del problema dell’inferiorità delle donne negli stessi luoghi in cui questo problema è già stato praticamente risolto (paesi capitalisti occidentali) e in un momento in cui la discriminazione è minima (oggi)”. Così scrive l’Istituto Mises. “In molte parti del mondo, il movimento femminista è stato completamente conquistato dalla vecchia sinistra. Il femminismo della terza ondata cerca di collegare il patriarcato al capitalismo e il patriarcato alla società occidentale. Se ciò fosse vero, dovremmo aspettarci che i paesi capitalisti siano quelli che opprimono maggiormente il genere femminile, sia attraverso leggi discriminatorie o restrizioni di vario genere. Più alto è l’indice di libertà economica, più alto è l’indice di benessere delle donne. Sembra che con l’avanzare del capitalismo avanzino anche i diritti delle donne. Se organizziamo i paesi dal più capitalista al meno capitalista, vediamo come l’indice di benessere delle donne aumenta sostanzialmente con il capitalismo di un paese. Come mostrano i dati, la verità è il contrario di quello che le femministe cercano di spiegare. In altre parole, quando i paesi sono più capitalisti, la situazione dell’in - clusione sociale per le donne migliora, le leggi discriminatorie scompaiono e aumenta la sicurezza delle donne. Un’altra delle grandi lamentele delle femministe è la presunta relazione tra patriarcato e società occidentale. Per distinguere tra civiltà occidentali e il resto, useremo la divisione che Huntington fa nel suo libro ‘The Clash of Civilizations’. Huntington distingue nove diverse civiltà. Se ordiniamo i paesi per il loro tipo di civiltà e calcoliamo il loro punteggio medio nell’indice di benessere delle donne, possiamo vedere chiaramente che la civiltà occidentale protegge meglio i diritti delle donne. Per una donna, vivere in un paese occidentale significa avere una situazione migliore in termini di inclusione sociale, non essere soggetta a leggi discriminatorie e poter contare su una maggiore sicurezza personale. Le donne occidentali godono di più diritti nel mondo. Dei venti paesi con il maggior benessere per le donne, diciannove sono paesi occidentali (Singapore, un paese capitalistico per eccellenza, è l’unico paese non occidentale). Il paese musulmano con il più grande benessere delle donne è gli Emirati Arabi Uniti. Si colloca al 43esimo posto nel mondo, con un punteggio quasi identico al penultimo paese occidentale della lista (Ungheria). Dei venti paesi peggiori con il benessere più basso per le donne, quindici sono musulmani e cinque sono africani. Pertanto, sembra chiaro che i paesi occidentali sono il posto migliore al mondo per essere una donna. Conclusione, la discriminazione contro le donne è un tipico fenomeno di paesi anticapitalisti e musulmani. La protezione dei diritti delle donne, al contrario, è un fenomeno che si verifica nei paesi capitalisti e occidentali. La migliore soluzione alla discriminazione delle donne è adottare politiche mirate alla liberalizzazione economica e coltivare e proteggere i valori occidentali”.

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