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Il Foglio Rassegna Stampa
23.04.2018 John Bolton, l'Onu è un inutile carrozzone
Commento di Tommaso Alberini tratto dal New York Times

Testata: Il Foglio
Data: 23 aprile 2018
Pagina: 2
Autore: Tommaso Alberini
Titolo: «Bolton ha ragione, l’Onu è una chiavica»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 23/04/2018 a pag.II il commento di Tommaso Alberini tratto dal New York Times dal titolo "Bolton ha ragione, l’Onu è una chiavica".

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Tommaso Alberini

Nel 1994 John Bolton (neo eletto consigliere nazionale per la sicurezza americana, ndt) disse che se l’edificio del Segretariato delle Nazione Unite a New York ‘perdesse 10 piani, non farebbe la minima differenza’” ha scritto Bret Stephens sul New York Times. “La citazione riemerge dall’oblio ogni volta che i critici di Bolton compilano una hit parade dei suoi presunti misfatti. La mia domanda è: perché la sua asserzione sarebbe controversa? L’Onu è uno scandalo senza fine travestito da eterna speranza. La speranza è che il dialogo possa superare la sfiducia e che la sicurezza collettiva possa essere perseguita lavorando nell’interesse dell’umanità. La realtà dei fatti ci dice cose diverse. La fiducia si costruisce con le azioni, non con le parole. La sicurezza collettiva è una ricetta per la paralisi internazionale, o peggio.

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John Bolton

Chiedete agli abitanti di Aleppo. Per quanto riguarda gli scandali… da dove partire? I peacekeeper dell’Onu hanno causato un’epidemia di colera ad Haiti che sinora si è presa 10 mila vite. E tuttavia ci sono voluti sei anni perché all’ufficio centrale dell’Onu se ne prendessero la responsabilità. In Ruanda, nel 1994, i peacekeeper dell’Onu hanno praticamente abbandonato il paese all’inizio di un genocidio che ha causato almeno 500 mila vittime. In Bosnia, nel 1995, i peacekeeper dell’Onu si sono fatti da parte, a Srebrenica, e hanno permesso a più di 7 mila uomini e ragazzi di essere uccisi e a innumerevoli donne di essere stuprate. Storia simile in Sri Lanka, nel 2009, e in Sud Sudan nel 2016. L’Onu ha adottato quelle che dovevano essere delle riforme significative più di un decennio fa. Eppure la mala gestione, la corruzione, gli abusi e le perversioni morali persistono. L’Iran siede al tavolo esecutivo della Commissione per le condizioni delle donne. Il regime siriano ha una rappresentanza nella Commissione speciale dell’Onu sulla decolonizzazione, dedicata al ‘rispetto dell’autodeterminazione dei popoli’. A ottobre, il dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe è stato nominato ‘ambasciatore di buona volontà’ dall’Organizzazione mondiale della sanità, fino a quando le proteste non hanno forzato il direttore generale a ripensarci. Ovviamente è possibile sminuire tutto ciò come ‘irrilevante’: a chi importa chi viene nominato ambasciatore di buona volontà dall’Oms? Se così fosse, la citazione di Bolton sulla perdita di dieci piani dell’Onu acquisterebbe valore. Quindici piani, forse, sarebbe meglio. Il fatto è che tutto ciò non è irrilevante. Questo punto dovrebbe riecheggiare tra i soliti difensori dell’Onu, il cui idealismo sembra ammaccato, e soltanto occasionalmente informato dall’esperienza. Nel frattempo, ci scandalizzeremo tutti per il prossimo consigliere nazionale per la sicurezza. Sono d’accordo con Bolton su certe cose, meno su altre. Ma sull’Onu ha sempre avuto ragione. Se la sua presenza alla Casa Bianca aiuta a stimolare un po’ di riforme serie nell’organizzazione, ben venga”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


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