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Il Foglio Rassegna Stampa
30.01.2018 L'islam contro l'Occidente
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 30 gennaio 2018
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «'L’islam è nato per sostituire il cristianesimo'. Il nuovo libro di Brague»
Riportiamo dal FOGLIO del 30/01/2018, a pag. 2, con il titolo " 'L’islam è nato per sostituire il cristianesimo'. Il nuovo libro di Brague", l'analisi di Giulio Meotti.


Giulio Meotti

Roma. Rémi Brague è fastidioso. Molto fastidioso. Perché non si lascia ingannare dalle “tre religioni del libro”. Lavora per smantellare molti pregiudizi e malintesi sul rapporto tra ragione e fede, chiesa e stato, violenza e testi sacri. E’ prezioso, quindi. Molto prezioso. Il celebre medievista della Sorbona di Parigi se ne esce con un nuovo libro, “Sur la religion”, per le edizioni Flammarion. E’ prezioso, Brague, quando ci dice che “l’islam, che non riconosce la Bibbia come autentica, non ha lo stesso Dio dell’ebraismo e del cristianesimo, perché non racconta le stesse storie su di Lui”. E’ prezioso quando distingue tra ebraismo, dove “la chiesa ha assorbito il popolo”, e cristianesimo, che è iniziato con tre secoli di conflitto con le autorità dell’impero romano.

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E’ prezioso quando dice che “le istituzioni libere non si sono sviluppate in aree che non sono state influenzate da idee ebraiche o cristiane”. E’ prezioso quando indica la verità intollerabile per le nostre società: “Si dice che le religioni siano violente per non distinguere l’islam”. Oggi si dice: tutto deve essere regolato da un rigoroso e radicale secolarismo. E si aggiunge: dobbiamo liberarci di tutte le religioni. Ma Brague è prezioso soprattutto quando manda al macero la balla del Dio unico su sui sono stati costruiti cinquant’anni di vicolo cieco dell’ecumenismo irenista. E Brague lo fa rinnovando l’importanza del discorso ratzingeriano a Ratisbona che tanto scandalo generò nel mondo islamico e nell’occidente post-cristiano. “Nonostante i molti equivoci, voluti o no, che la citazione del principe bizantino ha suscitato, la spiegazione sull’islam rimane piena di senso e valore. L’islam è davvero una reazione al cristianesimo, che crede di superare e desidera sostituire”. Brague rivendica le “radici bibliche dell’idea occidentale di libertà”. E racconta la diversa origine della violenza nei monoteismi. Nei Salmi ebraici come nel Vangelo di Matteo, la violenza è oggetto di “al - legorizzazione”, cioè di sublimazione. Il peggiore dei mali oggi è “il rifiuto di chiamare con il loro nome le cose, la negazione della realtà… La bugia è ovunque nel nostro tempo”. E la cosa migliore è che “ci siano ancora persone che hanno il coraggio di dire la verità, nel senso della virtù greca della ‘parresia’, affermare senza tremare ciò che si ha sul proprio cuore”. In occidente c’è il rischio di una totale esautorazione della dimensione religiosa: “Può darsi che un processo di secolarizzazione sia iniziato e progredisca a passi da gigante, almeno in Europa”. Lo stesso laicismo è oggi connotato da una dimensione religiosa. “L’ateismo può creare qualcosa di simile a un misticismo. Questo è il caso delle ideologie dei regimi totalitari di stampo nazional-socialista o leninista del Ventesimo secolo. E’ una questione di smascheramento, sotto l’ateismo razionalista che queste ideologie hanno strombazzato c’è l’emergere di credenze irrazionali”. Una è l’ideologia verde. “Questi estremisti dell’ecologia per i quali la cosa migliore che l’uomo potrebbe fare è sacrificarsi in modo che la terra possa sbocciare” dice Brague. “Questa è una tesi abbastanza diffusa. Ho persino trovato un testo in cui il giovane Flaubert sogna una natura liberata dall’uomo”. E’ religioso il cuore dello stesso umanitarismo, “il cui sentimentalismo oggi ha una tendenza a sostituire il dogmatismo delle religioni tradizionali dell’occidente, ebreo e cristiano”. Il transumanesimo pure va forte: “Il sogno di Auguste Comte della religione dell’umanità è ancora vivo un secolo e mezzo dopo. L’auto-idolatria ha davanti a sé un futuro brillante. Soprattutto ora che possiamo passare a una realizzazione pratica con il sogno di un uomo migliorato, anche immortale, che farebbe della riproduzione sessuale una cosa non necessaria. Freud disse che il cretino che avrebbe preteso di abolire la differenza tra i sessi avrebbe vinto il jackpot: aveva ragione!”

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