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Il Foglio Rassegna Stampa
30.12.2017 La strategia di Trump contro l'Iran. Ma non era un imbroglione?
Difendiamo l'Italia dall'antisemitismo

Testata: Il Foglio
Data: 30 dicembre 2017
Pagina: 3
Autore: Editoriali
Titolo: «La strategia anti iraniana di Trump»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/12/2017, a pag.3 due editoriali, preceduti da un nostro commento

La strategia anti iraniana di Trump

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Elogi più che meritati a Trump, nell'editoriale che segue. Ma allora come la mettiamo dopo averlo definito IMBROGLIONE  in piena prima pagina il 28 (due giorni fa) ?

L'intesa con Israele per combattere Teheran. Con una virata sul deal nucleare el li Stati Uniti e Israele hanno raggiunto un accordo strategico per fronteggiare l'Iran e contrastare la sua influenza nella regione, manovra che segue il copione esposto da Donald Trump in un discorso a ottobre. Allora il presidente parlava di un approccio basato su quattro pilastri: lavoro con gli alleati per contrastare le attività destabilizzanti di Teheran, nuove sanzioni per bloccare i flussi di denaro verso i gruppi terroristici, controllo del programma missilistico e, last but not least, la promessa di smantellare ogni ambizione nucleare degli ayatollah. L'accordo con Israele è il primo passo fattivo a livello bilaterale per ottenere uno dei pochi obiettivi chiari della politica estera di Trump. I rappresentanti della diplomazia e degli organi di sicurezza si sono incontrati in segreto alla Casa Bianca il 12 dicembre, e dopo due giorni di negoziati hanno stretto un'intesa che ha alcuni obiettivi fondamentali, fra cui il ricorso ad "azioni diplomatiche segrete congiunte per bloccare la corsa dell'Iran verso gli armamenti nucleari" e l'impegno a fare di tutto per smantellare le attività filoiraniane nell'area, da Hezbollah in Libano alla Siria, dove Israele sta preparando una strategia per la delicata fase del dopoguerra. L'Iran è stato sponsor e sostenitore del regime di Bashar el Assad negli anni del conflitto. Nell'intesa anti iraniana raggiunta a Washington c'è anche un particolare che non deve passare inosservato: il documento parla di "passi diplomatici" nell'ambito del deal nucleare per "verificare che l'Iran non stia violando l'accordo". L'Amministrazione che aveva promesso di distruggere l'odiato accordo di Obama, ora prende misure per farlo rispettare

Difendiamo l'Italia dall'antisemitismo

Rinviamo alla analisi di Deborah Fait in altra pagina, che contiene il testo di un lancio ANSA del 9 dicembre, ricevuto da tutti i giornali italiani e da tutti trascurato.

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 Dopo le manifestazioni islamiste è ora che politica e società civile si mobilitino La società civile e democratica si mobilita sull" emergenza fascismo" con forza, vigore e tempestività, eppure dorme ancora sulle manifestazioni antisemite che ci sono state in varie città d'Italia e soprattutto a Milano, in piazza Cavour. L'episodio di antisemitismo peggiore che il nostro paese abbia avuto da anni. Come ha scritto ieri questo giornale - l'unico - il 9 dicembre scorso anche in Italia è risuonato lo stesso terribile slogan antisemita di altre città europee: "Khaybar, khaybar ya yahud, jaish Muhammad saya'ud", che vuol dire "o ebrei, l'armata di Maometto ritornerà". Ma mentre tutti i giornali del mondo si interrogavano sull'opportunità di lasciare che un coro fragoroso di antisemiti gridasse il proprio odio contro Israele, in una piazza pubblica e democratica, in Italia nessuno si è fatto delle domande serie, almeno non ancora. Ieri Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico e responsabile del Dipartimento sicurezza, ha scritto su Facebook che "chiederà personalmente al ministro Minniti un intervento. Un conto è la politica, un conto l'antisemitismo". Ed è sicuramente un primo passo. Ma eventi come quelli del 9 dicembre scorso non possono e non devono passare impuniti. Per la dignità della politica e della giustizia italiana. E' ora che la società civile si mobiliti tutta, compatta, per far valere le leggi non soltanto sull'apologia di fascismo ma anche sugli slogan islamisti che incitano alla distruzione di Israele e alla morte degli ebrei.

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