giovedi` 02 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
16.06.2002 14/6/02 Il "j’accuse" di un lettore
una voce che merita il plauso di tutti. La risposta del sacerdote D.A. , inconsistente quando non deliberatamente faziosa

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 16 giugno 2002
Pagina: 8
Autore: un prete
Titolo: «Solidali con tutte le vittime»
Nel settimanale Famiglia Cristiana del 16 giugno a pagina 8 nella rubrica "Colloqui col padre" è stata pubblicata una lettera dal titolo"Solidali con tutte le vittime" e la conseguente risposta che il prete fornisce al lettore.

Pubblichiamo un ampio stralcio di questa lettera, scritta da un lettore indignato che non lesina accuse al Vaticano e a tutto l’establishment cattolico.

Finalmente una voce che esce dal coro e non ha paura di affermare ciò che pensa sulle faziosità, e l’atteggiamento gravemente filo-palestinese tenuto dalla Chiesa cattolica. Una voce che mette in discussione i dogmi e le "sicurezze" dei cattolici, una voce che merita il plauso di tutti.


"Caro padre, mi meraviglia che la Chiesa parteggi apertamente per i palestinesi. E anche per i musulmani in genere. Altrettanto dicasi di Famiglia Cristiana, che non si scosta di un millimetro dalle posizioni del Vaticano. A ragione avete criticato l’articolo della Fallaci, però non ho letto una riga contro le farneticazioni di quel prete francese presente più volte a Porta a porta. E nemmeno contro le bestemmie dell’iman. Solo Cacciari, un non credente, ha avuto il coraggio di indignarsi, dando del Crocifisso la più bella definizione che io abbia mai sentito.

Non avete detto nulla soprattutto contro la "bestemmia" di quel vescovo palestinese (non è per caso quello che anni fa fu sorpreso dai servizi di sicurezza israeliani con la macchina piena di armi, e che ora vive in Vaticano a spese della comunità cristiana?), il quale ha avuto la spudoratezza di paragonare i terroristi kamikaze ai nostri martiri. Che bell’esempio di pacifismo! Ma non andiamo oltre: tanto in alcune scuole della mia città non si festeggia più il Natale per non urtare la sensibilità di qualche musulmano!

E veniamo al cardinale Etchegaray: lodevolissima la sua mediazione, ma come ha potuto pensare di mandare in Italia tutti e tredici i terroristi senza avvisare il governo italiano? Perché non ne ha mandato nemmeno uno in Francia, dove vengono accolti tutti i rifugiati "politici", compresi i nostri brigatisti?. E poi la sua dichiarazione mi sembra anacronistica: "Dio vuole che si profili all’orizzonte la liberazione della basilica della Natività di Betlemme che, da cinque settimane, è diventata l’umiliazione dell’intera cristianità e uno scandalo per tutta l’umanità" Ma non è la stessa frase pronunciata, secoli fa, dai predicatori delle crociate?

Vorrei far notare al cardinale che i primi a profanare il "luogo santo" sono stati i palestinesi, entrati armati fino ai denti nella basilica (senza la complicità dei frati?).

Segue la risposta del sacerdote D.A. , inconsistente quando non deliberatamente faziosa.

Parteggiare in una tragedia di questa dimensione sarebbe cosa indegna: non siamo di fronte a una partita di calcio.
L’impressione però è quella.

La nostra solidarietà va a tutte le vittime, dell’una e dell’altra parte, con profondo amore per gli ebrei e per i palestinesi.

Soprattutto per questi ultimi.

L’idea di una possibile alleanza fra cristiani e musulmani contro gli ebrei, anche se avanzata da persone molto autorevoli, è semplicemente assurda
L’augusto padre non avrà per caso la coda di paglia, visto che il lettore non parla affatto di alleanze fra cristiani e musulmani?
e non ha nulla a che fare con la promozione della tolleranza e del rispetto che i cristiani devono avere per tutte le religioni. Islam compreso.

Perché non "ebraismo compreso"? Si tratta forse di un refuso?

Ma un giudizio sulla politica dei Governi e delle organizzazioni responsabili della violenza e della guerra va pure dato, anche quando è difficile e può generare errate interpretazioni.

No caro padre, nessuna errata interpretazione. Siete chiarissimi nel sostegno dimostrato ai palestinesi. E’ solo di poche settimane fa una fotografia che ritrae il cardinale Etchegaray che sorridente solleva la mano ad un altrettanto sorridente Arafat.

Ora, ad esempio, la posizione presa dal patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, sarebbe difficilmente confutabile. Nel momento attuale – sostiene Sabbah – non si esce dalla tragedia fino a che dura l’occupazione da parte di Israele del territorio palestinese segnato dai confini che Israele ha sfondato nel 1967. Prima di tutto cessi l’occupazione.


No caro padre, prima di tutti cessi il terrorismo. I kamikaze, così amorevolmente chiamati "martiri" da mons. Capucci, cessino di fare a brandelli civili inermi (donne, bambini, neonati, adolescenti, vecchi sopravissuti all’Olocausto) poi si vedrà!

E, per inciso, Israele non ha "sfondato" alcun confine. Il 5 giugno 1967 ha semplicemente reagito a mesi di aggressioni, di incursioni di terroristi palestinesi, di raid di commando egiziani cui si aggiungevano i siriani che dalle alture del Golan sparavano con le loro artiglierie contro i kibbutz della Galilea.


I palestinesi hanno una loro terra, su cui abitano da un millennio e mezzo e non hanno un loro Stato né un diritto di cittadinanza.



Vorremmo ricordare al padre che l’ultima volta che è stata proposta ad Arafat la costituzione di uno Stato palestinese ha semplicemente rifiutato, non ha fatto controproposte e ha dato avvio all’Intifada i cui frutti sono sui teleschermi ogni sera!!

La vicenda della Basilica della Natività si configura come l’incrocio di particolari circostanze dentro una brutta storia di guerra: tutto qui.

Cioè terroristi palestinesi armati fino ai denti che si sono asserragliati violando un luogo sacro, altro che incrocio di circostanze!!
E la Santa Sede, che non ha alcuna pretesa sulla sovranità di quella terra, è intervenuta per dare il suo contributo alla pace
inviando i pericolosi terroristi dappertutto fuorché nei conventi cattolici


e perché una numerosa comunità di frati e di suore, oltre ai sacerdoti armeni


derubati di tutto dai terroristi palestinesi

erano assediati all’interno della basilica e correvano pericolo di vita.


Erano forse i soldati israeliani che portavano loro cibo e bevande a terrorizzarli?

Il padre, come abbiamo visto, non ha risposto a nessuna delle pesanti accuse (ben documentate peraltro) che il lettore rivolge al Vaticano e che inchiodano la Chiesa a precise responsabilità.

Il signor Ferdinando S., lucido e attento osservatore della realtà mediorientale, uscirà sicuramente rafforzato nelle sue convinzioni.

E speriamo comunque che la sua lettera abbia instillato un dubbio nelle "certezze" dei tanti lettori cattolici di Famiglia Cristiana.



Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a scrivere alla redazione di Famiglia Cristiana per esprimere il proprio dissenso rispetto a questo articolo. Cliccando sul link sottostante si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita


direzionefc@stpauls.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT